Hands On Gwent – Gamescom 2016

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Impressioni Lettura da 5 minuti

The Witcher 3 ha cambiato completamente la saga dello strigo, nata dai racconti di Andrzej Sapkowski, creando un nuovo standard per quanto riguarda i videogiochi di ruolo con una trama approfondita e ben curata. Forse il successo è dovuto soprattutto al fatto che la storia di Geralt di Rivia nasce dalla mente di uno scrittore che, già ben prima dell’uscita del videogioco, aveva in mente costruito tutto il mondo che noi abbiamo potuto visitare recentemente. Una particolarità di The Witcher 3: Wild Hunt fu proprio l’inserimento di un minigioco, tanto semplice nelle meccaniche quanto complesso nelle tattiche, il Gwent. Di certo non è la prima volta che in un RPG viene inserito un gioco di carte: ricordiamo ancora in Final Fantasy VIII il Triple Triad, gioco che ha fatto letteralmente impazzire i fan della saga.

Bluff_your_way_to_victory.3La presentazione è iniziata proprio con un fatto inaspettato dagli sviluppatori: per alcuni utenti, il gioco di carte Gwent è diventato il gioco principale, relegando quindi l’avventura di Geralt in secondo piano; se tutto ciò non bastasse, milioni di email hanno invaso le caselle di posta CD Projekt RED, cercando disperatamente una versione stand alone del gioco di carte. Per chi ha vissuto la storia dello strigo seguendo sia il gioco principale che i due DLC, può ben sapere come gli sviluppatori siano molto interessati ad offrire contenuti lavorati in modo eccellente, al giusto prezzo: è per questo che Gwent è stato ridisegnato completamente, cambiando la grafica di gioco, aggiungendo animazioni e modificando alcune carte per trovare un cardplay più bilanciato. Il gioco si comporrà di una modalità single player e una modalità multiplayer, che andremo a descrivere qui sotto.

Your_hand.3Single Player

In questa modalità vestiremo di nuovo i panni di Geralt in alcune sue avventure non narrate nei capitoli canonici. La visuale di gioco sarà isometrica, e ci muoveremo in una mappa con dei punti di interesse: questi punti, una volta toccati, faranno partire la narrazione di alcune scene che porranno il giocatore davanti a delle scelte. Per comprendere al meglio il single player, bisogna immaginare quest’avventura come una classica avventura dello strigo: ogni attacco e ogni personaggio però sarà raffigurato come una carta, e ogni scelta potrà farci trovare nuove carte, così come perderne alcune (per esempio, se una vostra scelta porterà alla morte di un personaggio, quella carta sparirà dal vostro mazzo). Tutte le avventure dureranno più di 10 ore, e funzioneranno da compendio per l’universo di The Witcher.

A_world_begging_to_be_explored.3Multiplayer

Del multiplayer non sono scesi in dettagli, almeno per quanto riguarda il gameplay complessivo: ciò che sappiamo però, è che non servirà spendere soldi per essere competitivi (anche se lo shop è presente e non sappiamo ancora cosa conterrà). Le meccaniche di gioco sono rimaste invariate, così come le avete sperimentate in The Witcher 3, le ritroverete in Gwent: la grafica, invece, è stata totalmente rivisitata, per dare più enfasi alle fasi di combattimento, aggiungendo effetti per ogni singola feature di gioco. Un altro miglioramento grafico è stato effettuato per le carte limitate: in Hearthstone abbiamo le carte d’orate, simbolo di rarità di una carta, in Gwent invece avremo delle carte 3D. Queste carte, all’apparenza normali, raffigureranno scene di gioco in movimento e muovendole con l’analogico, potrete vedere la scena da angolazioni diverse.

How_to_win.3Il gioco arriverà in Beta ad ottobre per PC e Xbox One, e poi subito dopo per PlayStation 4: sebbene il mercato sia pieno di giochi di carte, Gwent riesce con la sua possibilità di bluffare e con le sue meccaniche miste tra strategia e inganno, a offrire qualcosa di non presente sulla piazza, e sappiamo che verrà sicuramente amato dai fan di The Witcher 3, ma la possibilità che abbiamo successo come gioco di carte standalone tra i non fan è davvero molto alta.

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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.