Dordogne – Recensione, un delicato e commovente viaggio alla riscoperta dell’infanzia

Dordogne è un delicato viaggio al fianco di Mimi, che cerca di ripercorrere i passi nella vecchia casa d'infanzia: ecco la nostra recensione!

Valentina Valzania
Di Valentina Valzania Recensioni Lettura da 7 minuti
7.8
Dordogne

La perdita di una persona cara, il ricordo dell’infanzia lontana e dei “tempi che ormai non sono più”, rivedere la propria vita da adulto e ricordare cosa si voleva veramente da bambini: a quanti di voi è capitato di vivere una di queste esperienze, crescendo? Dordogne le incarna tutte perfettamente, e con una delicatezza narrativa e stilistica che ci ha veramente toccato. Ma cominciamo dal principio e, prima di entrare nel vivo della trama e delle dinamiche di gioco con la recensione, parliamo del perché dovreste ritagliavi un po’ di tempo per vivere questa meravigliosa esperienza che è Dordogne.

Il mondo degli indie, specie negli ultimi anni, ci ha dimostrato quanto questo sappia dare spazio e vita a idee davvero interessanti, e talvolta davvero ben sviluppate. Siamo felici di dire che è proprio il caso del titolo edito da Focus Entertainment, che abbiamo avuto il piacere di provare su PS5. Paesaggi mozzafiato, una narrazione che si prende il suo tempo, un’esplorazione commovente dei ricordi e dell’estate vissuta tanti anni prima dalla protagonista, sono una combinazione perfetta di elementi.

Il tutto crea un commovente viaggio, perfettamente rappresentato da uno stile grafico che riprende gli acquerelli dipinti a mano: una vera e propria gioia per gli occhi e, senza dubbio, la scelta ideale per un prodotto videoludico come questo. Piccola anticipazione, subito prima di analizzare Dorgone nel dettaglio: nonostante si tratti di un’esperienza davvero molto delicata se avete perso una persona cara recentemente, sappiate che vi toccherà nel profondo.

 

A passeggio tra polvere i ricordi

All’inizio della storia ci ritroviamo immediatamente nei panni di Mimi, che è nel pieno di una crisi esistenziale piuttosto rilevante. Dopo aver perso il lavoro e aver scoperto la morte della nonna, decide di ritornare nella gigantesca casa di campagna situata a Dordogna. Proprio lì ha passato un’estate più che intensa e immersa nella natura al fianco di sua nonna Nora, prima di traslocare negli Stati Uniti con i suoi genitori. Dopo quel viaggio, però, come intuiamo dalle conversazioni con la madre di Mimi, i rapporti si sono freddati. Per questo la protagonista, ormai adulta, decide di fare un saluto “alle sue radici”, anche per ricordare molte delle cose che ha dimenticato nel corso del tempo.

Il nostro ruolo, una volta arrivati nella gigantesca tenuta, sarà ripercorrere i nostri vecchi passi per rivivere dei chiarissimi ricordi e riscoprire la natura di Dordogna. Così come la narrazione, intrisa di flashback, anche il gameplay è semplice e lineare, ma in grado di suscitare delle emozioni più che genuine con poco: esplorando i paesaggi, raccogliendo foto, e ritrovando un vecchio diario che ci permetterà di gestire al meglio e nel dettaglio la nostra avventura. Diciamo che più di un’avventura, si tratta in verità di una storia da seguire lentamente e dolcemente, come il corso del fiume vicino alla casa della defunta Nora.

Poi, mentre il passato incontra il presente, avremo la possibilità di giudicare le scelte adulte di Mimi, coscienti di vecchi ricordi, tornati in superficie. Ovviamente, come potete immaginare, i segreti di famiglia che torneranno a galla saranno moltissimi e davvero cruciali per la trama. Un dramma famigliare che “non ha nulla di speciale” e che, proprio per il suo essere universale, saprà sicuramente come toccare corde piuttosto sensibili del vostro vissuto.

Gameplay ed esperienza visiva

Come vi abbiamo anticipato poco fa, anche parlando della trama, è evidente che Dordogne è un una piccola bolla di emotività e serenità. Non c’è fretta, non ci sono suoni o rumori improvvisi, niente di niente: l’esperienza è unica nel suo genere e si prende tutto il tempo che serve per toccarvi fin nel profondo, partendo dall’esplorazione, fino ai numerosi ricordi che avremo la possibilità di rivedere in maniera lucida ed estremamente dettagliata. Così come, nella sua semplicità, è dettagliato anche il gameplay di questo titolo carico di piccole ma deliziose esperienze davvero rilevanti e tutte memorabili a modo loro.

Il fulcro di Dordogne è proprio questo, mettere insieme tanti piccoli tasselli per rivivere non solo l’infanzia di Mimi, ma anche la nostra. Questo è possibile in quanto i timori, la genuina voglia di divertirsi, e i capricci della piccola protagonista, sono stati comuni a tutti noi. Ci si può rivedere limpidamente nella rabbia di una bambina che non vorrebbe essere lasciata dalla nonna, ma poi si ritrova a godersi la tenuta in sua compagnia: a fare foto, camminare immersa nel verde, e aspettare che la colazione, il pranzo o la cena fossero pronti in tavola. Siamo certi che già da queste poche righe, avrete la possibilità di rievocare qualcosa di vostro ed estremamente puro. Be’, se questa sensazione vi piace, amerete in tutto e per tutto Dordogne.

La bellezza della grafica in stile acquarello è la vera ciliegina sulla torta. L’effetto è proprio quello di un bel ricordo da rivedere con affetto e tanto amore, oltre a un pizzico di malinconia. Non solo i personaggi sono bel caratterizzati esteticamente ma, in particolare, tutto il paesaggio di Dordogna rivisto in questa chiave garantisce un effetto fiabesco a dir poco convincente. Senza dubbio, l’effetto finale sarebbe stato ben diverso se la scelta fosse ricaduta su uno stile mainstream.

Dordogne è in tutto e per tutto un’esperienza valida, e che vi consigliamo di vivere quanto prima a partire da oggi . Non solo vi permetterà di ripensare alla vostra infanzia, ma anche di guardare il vostro passato con un po’ di malinconia, come la nostra Mimi. Non tanto per idealizzare i ricordi, ma per rivederli in maniera chiara e nitida, rivivendo le emozioni che ne conseguono, sia in positivo sia in negativo. Una vera e propria chicca videoludica!

Dordogne
7.8
Voto 7.8
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