Warhammer 40,000: Boltgun – Recensione, un tripudio di disprezzo e proiettili

Warhammer 40,000: Boltgun arriva finalmente sulle nostre piattaforme, in un tripudio di proiettili e violenza, ecco la nostra recensione!

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor Recensioni Lettura da 7 minuti
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Warhammer 40,000: Boltgun

Dopo averlo provato in prima persona con la sua versione di prova per la stampa, ci troviamo finalmente ad analizzare la versione completa per la recensione di Warhammer 40,000: Boltgun. Si tratta di uno shooter in prima persona, estremamente brutale ed estremamente vecchio stile, con una carica vintage marcata unita a una semplicità delle meccaniche molto diretta. Il lavoro di Auroach Digital e Focus Entertainment punta molto sulla frenesia, su una trama abbozzata quanto basta per metterci in moto, e su una rigiocabilità interessante. Che l’epurazione cominci!

Una sfida degna di un Primarca!

Come ormai saprete, vivremo la nostra avventura in Warhammer 40,000 Boltgun vestendo i panni di uno Space Marine veterano dell’Imperium, che viene lanciato in una missione quasi suicida alla ricerca del frammento di un pericoloso potere: quello dell’Inquisitore Drogan, che sembra gli eretici stiano sfruttando a loro vantaggio sul pianeta Graia, che sarà il nostro punto di partenza. La minaccia è concreta, ma le risorse che ci sono state date sono esigue… e indovinate un po’? Rimarremo l’unico superstite già dall’atterraggio su Graia. Come supporto da parte di Ordo Malleus, avremo con noi anche un Servoteschio di nome Incommodus, una testa mista tra ossa, potere e tecnologia che ci darà indicazioni e commenterà in modo abbastanza criptico quello che succede.

Se i vostri primi passi su Graia vi sembreranno una vera e propria passeggiata, state attenti a ciò che vi aspetta: Warhammer 40,000: Boltgun è brutale, e vi metterà a dura prova già dopo un paio di missioni. Prima di cominciare ovviamente potrete scegliere il grado di difficoltà che più vi si addice, ma se siete neofiti del genere, o comunque non particolarmente abili, vi consigliamo caldamente di incominciare con il livello normale, o addirittura dal facile, e lasciare altre due più alte per sfide future.

Sottolineiamo che questa attitudine alla sfida e all’automiglioramento, va a braccetto con la durata media del gioco: si tratta di circa 10 ore per playthrough nei 3 capitoli che servono per completare la storia (durata che varia anche a seconda delle vostre abilità), capitoli divisi in varie missioni che potrete rigiocare anche singolarmente dal menù (e scegliere ogni volta la difficoltà, magari per migliorare il vostro record).

Provate e osate, e sappiate che c’è anche una buona feature di salvataggio automatico per farvi riprendere prima di alcune fasi concitate.

Per l’Imperatore!

Sul gameplay non c’è moltissimo da dire, se non che spareremo a tutto quello che ci capita a tiro, dagli Space Marine del Caos, ai Demoni del Caos, tra Nurglini, cultisti, rinnegati, rospi della peste e chi più ne ha più ne metta. Insomma, di minacce ne vedremo tante, e arriveranno da qualsiasi parte! Soprattutto perché, soprattutto nelle zone da “epurare”, spawneranno a ondate e verranno da diverse direzioni, anche già battute.

Questi momenti di allerta sono spesso in arene più grandi dei vari corridoi che calcheremo, l’ambientazione si tingerà di rosso, e soprattutto ci vedranno impegnati in una lotta sfrenata, estrema e frenetica finché la purga di tutti gli eretici della zona non sarà compiuta. Già, morirete spesso. Per evitarlo, cercate di girare il più possibile e raccogliere i “medicae” per recuperare salute, e lo scudo… che si chiama “disprezzo”, che bellezza!

Per affrontare tutto questo avremo dalla nostra un arsenale davvero letale, che potremo sfruttare in combo con alcuni modificatori e oggetti segreti sparsi per la mappa (che siano reliquie che vi daranno bonus, o caricatori speciali per le vostre armi). Partendo dalla fida Spada a Catena, la nostra arma da mischia che potremo utilizzare per fare TANTO male anche tenendo premuto e caricando automaticamente l’avversario con uno scatto, potremo fare la nostra carneficina con armi iconiche della serie, prima tra tutte la Boltgun, alla quale affiancheremo anche altre chicche come il fucile al plasma, o alle utilissime granate (che non sono mai troppe).

Saltate, schivate correndo, scattate in avanti, cercate in tutti i modi di non essere colpiti, ma sarà davvero ardua, perché colpi, magie, acidi, palle di fuoco, arriveranno da dovunque, e spesso non avrete troppi angoli a farvi da copertura. Sottolineiamo però che non esiste un tasto per mirare da vicino (lo zoom, per intenderci) quindi sparerete solo spostando la telecamera.

Pixel Argh!

Chiaramente se non fosse per il personaggio e chiaramente per gli oggetti iconici dedicati al mondo di Warhammer 40,000, sembrerebbe un classico FPS alla Doom con alcune interessanti feature, ma niente di più. Questo tuttavia è vero solo a metà, perché a coadiuvare il tutto ci sono sia un level design piuttosto semplice ma curato (e che in alcune situazioni potrete sfruttare per non finire voi stessi come carne da macello), sia lo stile in pixel art.

Quest’ultima è senza dubbio affascinante, e un pizzico moderna per alcuni dei dettagli delle armi, mentre altri di essi sembrano essere stati lasciati alla mercé di loro stessi: per fare un esempio, gli sprite dei nemici che avrebbero richiesto più dettagli, come alcuni con le armature o quelli non umanoidi come gli stregoni di fuoco, a volte sembrano come un’accozzaglia di pixel informe e poco riconoscibile, cosa che si manifesta soprattutto a grandi distanze.

Mettiamoci poi che per la mancanza di dettagli, per la concitazione delle battaglie, e proprio per gli sprite, sarà spesso facile confondersi e non riconoscere alcune delle cose a schermo, o peggio, potremmo non vedere arrivare dei colpi nemici (abbiamo preso talmente tante botte dalle linguate dei Rospi della Peste che abbiamo perso il conto).

Se ci si abitua a questo tuttavia, il resto è storia, sangue e divertimento. Ottima menzione d’onore va fatta per il comparto sonoro, che non cerca di strafare su doppiaggio ed effetti speciali (dopotutto anche in questo si è cercato di richiamare l’anima vintage), ma che con la colonna sonora metal originale ha saputo creare il contorno perfetto, galvanizzante quanto basta per tenere attivo il vostro ritmo di distruzione!

Warhammer 40,000: Boltgun
8
Voto 8
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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.