Le sorti travagliate del titolo Six Days in Fallujah sono storia probabilmente ormai ben nota a tutti. Il gioco sarebbe infatti in sviluppo da più di un decennio, con vari cambi e cancellazioni che si sono susseguiti nel corso degli anni. Eppure, un paio di mesi fa, abbiamo saputo che lo sparatutto bellico esiste ancora e che ben presto riuscirà addirittura ad approdare sulle console di attuale generazione. Quello che non sapevamo è che Six Days in Fallujah fosse stato originariamente sviluppato addirittura da Sony Santa Monica Studio.
Stando alle dichiarazioni di David Jaffe, attuale Game Designer e a capo dei primi due giochi di God of War, Six Days in Fallujah era effettivamente in sviluppo presso la sede madre di Kratos e soci. Questa notizia è stata riportata durante una diretta YouTube a cui ha partecipato anche il direttore creativo e scrittore di Days Gone, ovvero John Garvin. David ha anche aggiunto che il gioco procedeva dignitosamente bene, considerando il “ping pong” di software house di cui il titolo era stato vittima. Ma ogni volta che il gioco continuava a prendere forma, diventando un prodotto qualitativamente ottimale e realistico, i publisher cominciavano a tirarsi indietro, probabilmente a causa delle controversie legate al gioco stesso.
Six Days in Fallujah, inizialmente, era in sviluppo presso Konami. Dopo la cancellazione, venne affidato ad Atomic Games e a una serie di altre compagnie tra cui proprio Sony Santa Monica. Questo, fra le altre cose, avrebbe voluto dire che il gioco avrebbe potuto essere un’esclusiva per PlayStation 3 e/o PlayStation 4.
Anche in queste settimane, sebbene lo sviluppo sembra stia procedendo verso la conclusione dei lavori, non sono mancate varie offese e critiche nei confronti di un videogioco che, oltre ad avere uno scopo principalmente ludico, porta con sé storie e racconti veri di politica e guerra avvenuti nel non troppo lontano 2004. Lo stesso editore Victure ha subito delle controversie circa una dichiarazione emanata un paio di mesi fa e poi subito ritrattata. L’azienda ha infatti ammesso che non stava cercando di fare dei commenti di natura politica sul fatto che la guerra sia una cattiva o buona idea, ma allo stesso tempo gli eventi di Six Days in Fallujah sono inseparabili dalla politica. Il gioco tuttavia racconterà diversi punti di vista della trama.