A quanto pare anche il settore videoludico Italiano ha trovato spazio nell’ultimo decreto legge grazie a First Playable Fund, presente nel Decreto Rilancio, che riserverà 4 milioni di euro alle start-up italiane che sviluppano videogiochi . La notizia ha generato un gran numero di polemiche, anche a causa dei risultati positivi che il settore ha registrato nelle ultime settimane, grazie principalmente dall’isolamento forzato che tutti gli italiani si sono trovati ad affrontare negli ultimi due mesi per l’emergenza sanitaria Coronavirus. Questo aiuto potrebbe anche essere la dimostrazione dell’effettiva crescita in italia del settore, e offrirebbe un grande aiuto per le nostre case di sviluppo, oltre ad incrementare ulteriormente la realizzazione e la produzione dei videogiochi in Italia, un settore che fino ad adesso non è mai stato aiutato dal governo italiano.
Ecco cosa dice la bozza del decreto legge Rilancio, circolata nella giornata di ieri:
Al fine di sostenere lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento digitale a livello nazionale, è istituito presso il Ministero dello sviluppo economico il fondo per l’intrattenimento digitale denominato «First Playable Fund».
8. Il Fondo di cui al comma 14 è finalizzato a sostenere le fasi di concezione e pre-produzione dei videogames, necessarie alla realizzazione di prototipi, tramite l’erogazione di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili, e per un importo compreso da 10.000 euro a 200.000 euro per singolo prototipo.
9. I contributi erogati a valere sul Fondo di cui al al comma 14 vengono assegnati dietro presentazione di una domanda da parte delle imprese che abbiano i requisiti di ammissione di cui al successivo comma 19. I contributi potranno essere utilizzati esclusivamente al fine della realizzazione di prototipi. A tal fine si considerano come spese ammissibili:
a) prestazioni lavorative svolte dal personale dell’impresa nelle attività di realizzazione di prototipi;
b) prestazioni professionali commissionate a liberi professionisti e/o altre imprese finalizzate alla realizzazione di prototipi;
c) attrezzature tecniche (hardware) acquistate per la realizzazione dei prototipi;
d) licenze di software acquistate per la realizzazione dei prototipi.
10. In tutti i casi, il videogioco deve essere destinato alla distribuzione commerciale.