L’universo di Sandman inizia a prendere forma, anche se lo fa in modo abbastanza particolare: se infatti la serie Netflix ci aveva dato un assaggio del suo mondo, fatto di entità ultraterrene, misteri così grandi da non poter essere spiegati e una mitologia davvero unica e particolare, mentre attendiamo al seconda stagione e il ritorno di Sogno, Netflix ha rilasciato la prima stagione di Dead Boy Detectives, produzione dalle tinte decisamente diverse – più vicine al pubblico teenager – che racconta le vicende di una strana agenzia di investigazione.
Detective Defunti
Questi 8 episodi, disponibili da oggi tutti insieme, raccontano le vicende di due giovani ragazzi, Edwin Paine (Geoerge Rextrew), ragazzo nato agli inizi del 900 e ucciso per uno sciocco rituale demoniaco, e Charles Rowland (Jayden Revri), ragazzo degli anni ’90 che non se l’è vista tanto meglio.
I due ragazzi, scappando di volta in volta da Morte – che vediamo tornare anche se per poco con il volto di Kirby Howell-Baptiste, già visto in The Sandman – e dall’ufficio Soggetti Scomparsi, risolvendo però un caso dopo l’altro dove spesso c’entrano il sovrannaturale e l’inspiegabile.
Ad unirsi alla giostra di queste 8 puntate ci saranno poi interessanti personaggi come Niko (Yuyu Kitamura), una ragazza giapponese decisamente unica nel suo genere, Jenny, la proprietaria di uno strano palazzo e macelleria (Briana Cuoco) e tante altre interessanti apparizioni, possibili alleate o nemiche dei nostri ragazzi. Co-protagonista però del duo è Crystal Palace, personaggio interpretato da Kassius Nelson che, dopo una serie di eventi, si troverà ad accompagnare i due ragazzi tra varie peripezie.
Tra i personaggi secondari che brillano di luce propria troviamo senza dubbio il trio formato da Ruth Connell, Jenn Lyon e Kukas Gage, che interpretano dei personaggi che andranno a colorare il sottobosco super caratterizzato di questa prima stagione ambientata in America. Plauso anche per quei personaggi che davvero hanno poco spazio a schermo, ma che riescono nonostante tutto a uscirne fuori caratterizzati in modo eccezionale: per esempio Tragic Mick (Michael Beach), un ex-tricheco intrappolato in una forma umana, oppure i due spiritelli. Per non parlare dei gatti, da sempre fonte di interesse di Gaiman, che in queste puntate hanno molta importanza.
Un caso tira l’altro
Dead Boy Detectives non è niente di innovativo: se non fosse per il mondo in cui è ambientato, un universo dal world building preciso e puntuale, si tratterebbe di una normale serie teen sovrannaturale. Durante gli 8 episodi un caso tirerà l’altro, spingendo la trama orizzontale in avanti, mentre il caso dell’episodio smuove un po’ gli ingredienti nel pentolone.
Il fatto di essere una produzione lanciata tutta insieme sulla piattaforma porta inesorabilmente a dare più importanza alla trama orizzontale, con cambiamenti di status quo e scelte prese dai personaggi che andranno a influenzare direttamente il singolo caso, e non viceversa.
La scelta poi è stata quella di evitare di avere una singola matassa da districare, ma al contrario all’interno ci saranno molte sotto trame e intrecci che, a onor del vero, sono abilmente incastrati tra di loro rendendo tutto molto credibile.
Siamo quindi decisamente distanti alla prima comparsa dei Detective Defunti, già avvenuta con altri volti all’interno di Doom Patrol, dove in quel caso risultava solo una macchietta all’interno del mondo delirante della serie, ma che invece in questa Netflix riesce a prendersi il suo spazio, addirittura di più di quanto fatto sulla carta stampata.
Tutto sommato quindi, la serie ha il suo pubblico e sa a chi puntare: questo significa che, molto probabilmente, quel mordente che Sandman riusciva a dare qui si trasforma in qualcos’altro, dove la meraviglia nella prima conquistava, la leggerezza, l’horror teen e i dialoghi veloci diventano motore di questa seconda, di fatto proponendo qualcosa di diverso, molto diverso, ma non per questo malvagio.
E adesso?
La serie non è stata ancora rinnovata, ma nel caso andasse bene probabilmente vedremo di nuovo i nostri Dead Boy Detectives. E mentre Sandman si prepara a tornare nella sua seconda stagione, ricordiamo che nel panorama del suo universo ci sono molti personaggi da scoprire ancora, addirittura alcuni legati proprio ai Detective Defunti come Tim Hunter.
Il fatto che proprio questo universo creativo sia così vario da poter dare spazio a molte produzioni diverse, mostra il potenziale con cui Netflix e Gaiman potrebbero davvero lanciare le altre serie parallele, approfondendo racconti che nei fumetti hanno avuto poco spazio. E chi lo sa, magari proprio da questo potremmo vedere il ritorno di un John Costantine,l’arrivo de Il Merlino o, persino, una bella serie dedicata al Lucifero di Gwendoline Christie.