Assassin’s Creed Odyssey – Recensione del nuovo lavoro di Ubisoft Quebec

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 12 minuti
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Assassin's Creed Odyssey

Assassin’s Creed Odyssey è l’ultimo capitolo della saga che, come sappiamo, verrà messa in pausa e non avrà comunque una cadenza annuale. Niente paura, c’è davvero tantissimo da dire su questo titolo, tanto che chi vi scrive dovrà attuare un’opera di sintesi non da poco per racchiudere tutte le informazioni e le sfaccettature di questo gioco che, sebbene sia un’avventura single player, sarà capacissimo di tenervi incollati allo schermo per decine, forse centinaia di ore. Senza por tempo in mezzo, mettetevi comodi, stiamo per andare nella terra di Zeus, di Achille e di Leonida: la Grecia ci attende!

Assassin's Creed Odyssey

Antico come il pane con le olive

La storia che si dipana davanti a noi in Assassin’s Creed Odyssey non è affatto immediata e fruibile quanto quella del suo fratello precedente, Assassin’s Creed Origins. Ci troviamo esattamente quattrocento anni prima degli eventi che hanno visto come protagonista lo scorso anno Bayek, il Medjai d’Egitto e la nascita del Credo degli Assassini. Nei panni di CassandraAlexios, dovremo compiere la nostra odissea e la cosa non sarà affatto facile. Nel corso della nostra prova, abbiamo optato per il protagonista maschile Alexios, per poi provare anche Cassandra, ma abbiamo scoperto che – come era logico aspettarsi – i due sono intercambiabili e al livello di storia non cambierà nulla: ci troviamo sull’isola di Cefalonia, poco distante da Itaca, la leggendaria isola (ormai in rovina) di Re Ulisse. Sulle spiagge bianche di questa isoletta, Alexios vive una vita da mercenario, poco incline al bene comune e reietto dalle sue origini spartane. Dopo aver risolto alcune questioni locali, Alexios si vedrà coinvolto in qualcosa di più grande: a muoverlo è il vile danaro e il desiderio di vendetta nei confronti di un uomo, che per ragioni pratiche non vi sveleremo. Partito per il suo viaggio, il nostro ignaro assassino si ritroverà a dover affrontare, per terra o per mare, una setta di persone che ambiscono all’egemonia globale (probabilmente gli antenati dei Templari). Durante il corso delle nostre missioni, potremo compiere delle scelte mediante opzioni multiple di dialogo che, sebbene nella maggior parte dei casi siano solo dei pretesti, in alcuni punti focali si rifletteranno sul finale del gioco, il quale potrà avere ben sette connotazioni differenti a seconda del percorso scelto. La storia si aprirà e vi coinvolgerà in un crescendo di un tempo compreso dalle trenta alle quaranta ore, a seconda di diversi fattori quali scelte personali, strade intraprese, livello di difficoltà (da facile a inferno, passando per normale e difficile) ed eventuali gameover.

Assassin's Creed Odyssey

Conquistare la penisola ellenica

La vita per Alexios (o Cassandra se preferite) non sarà “una passeggiata”: la mappa nella quale si muovono i nostri beniamini è a dir poco immensa, parliamo della stessa superficie calpestabile di Origins, alla quale però si aggiunge un’identica porzione di di spazio navigabile via nave o a nuotoAndiamo con ordine, le novità sono tante ed è giusto porre l’accento su ognuna di queste: partendo dalla caratterizzazione del personaggio, troviamo le solite tre strade percorribili, ovvero Cacciatore (la macchina da guerra a distanza), Guerriero (un vero esperto d’armi) e infine Assassino; la novità sta nel fatto che, mentre nel titolo precedente era difficile combinare i diversi stili tra le tre classi, qui sarete incoraggiati a spendere qualche punto abilità in tutte e tre le vie per creare l’assassino perfetto. Le scelte sulla personalizzazione del protagonista potranno inoltre essere condizionate dalle armi e dalle armature che troverete, in quanto ogni singolo pezzo di equipaggiamento vi darà dei bonus passivi ai danni basati sulla natura dell’abilità che si usa. Per fare un esempio pratico, l’abilità Calcio di Sparta è legata all’albero del Guerriero; questa infliggerà quindi duecento danni di tipo Guerriero al nemico, ma magari in quel momento indossate un elmo che vi conferisce un bonus di +30% ai danni da Guerriero, a quel punto infliggerete un potenziale danno di trecentonovanta. Altra interessante novità riguarda il potenziamento delle armi e delle armature, che potrete incidere presso il fabbro per inserirvi delle abilità passive reperite crescendo di livello o completando missioni; quest’ultime sono state leggermente riviste poiché vi trovate in una situazione storica diversa da Assassin’s Creed Origins e non sono più presenti, ovviamente, i Phylakes, i mercenari con cui aveva a che fare Bayek. Siamo in piena guerra tra Atene e Sparta, i soldati prezzolati abbondano ed è qui che entra in gioco un sistema che ricorda quello visto nel titolo La Terra Di Mezzo: l’Ombra di Mordor (e nel suo seguito). Potrete infatti trovare delle missioni affisse nelle bacheche delle città che vi consentiranno di dare voi stessi la caccia ai mercenari che vi verranno mandati contro. Ogni volta che ucciderete dei bersagli o semplicemente se verrete scovati mentre rubate un tesoro, un indicatore da uno a cinque vi avviserà di quanto pesa la taglia posta sulla vostra testa: più quest’ultima sarà alta, più alto sarà il numero di mercenari che incontrerete, talvolta anche più di uno contemporaneamente. Inoltre, a mano a mano che la taglia aumenterà, crescerà anche il grado dei mercenari che arriveranno. Per eliminare la taglia vi basterà ucciderli o pagare di tasca vostra i mandanti.

Assassin's Creed Odyssey

La nave sarà un’altra protagonista del gioco, un po’ come accadeva con la Jackdaw del Capitano Edward Kenway in Assassin’s Creed IV Black Flag. Una volta ottenuta, l’imbarcazione non si limiterà a farvi solcare le onde, ma sarà possibile potenziarla decidendo se preferite aumentarne i danni che il vostro equipaggio può infliggere, oppure inserire uno sperone corazzato per squarciare le navi nemiche o, ancora, reclutare dei luogotenenti; quest’ultimi saranno quattro e avranno un ruolo fondamentale sulla nave, permettendovi di ottenere dei bonus analogamente a quanto accade con l’equipaggiamento di cui sopra. Per reclutare i membri della ciurma vi basterà evitare di uccidere dei personaggi e, mediante un’opzione dedicata, atterrarli e proporgli di partire con voi; più particolare sarà il nemico che avrete atterrato, più raro e prezioso sarà il bonus che porterà con sé. Grazie alla nave potrete esplorare isole segrete, templi sommersi e andare a caccia di spartani, pirati e ateniesi. Altra novità di rilievo sta nel sistema con il quale possono essere trovati i membri della confraternita a cui dovrete dare la caccia: grazie al menù dedicato, potrete visualizzare le varie connessioni tra i membri nemici, scovarli e una volta trovati scegliere cosa fare con loro: se ucciderli o usarli come infiltrati per reperire altre informazioni utili.

Assassin’s Creed Odyssey è, in un certo senso, meno punitivo rispetto ai fratelli che ci hanno accompagnato nel corso degli anni: per esempio, adesso potrete saltare da qualsiasi altezza senza morire, ma rimanendo sempre con un singolo punto vita; inoltre, potrete potenziare questa caratteristica, andando anche a infliggere danni a impatto ai nemici circostanti una volta padroneggiata l’abilità di riferimento. Rimando sempre nel campo delle abilità, il nuovo Assasin’s Creed permette di ricaricare l’adrenalina molto più velocemente, consentendovi l’uso di otto abilità attive, alcune delle quali non consumano questa risorsa, ma richiedono invece un tempo di ricarica: ad esempio potreste decidere di rendere incendiaria la vostra arma permettendovi di bruciare i nemici oppure imbeverla di veleno ed avvelenare i malcapitati. Parlando ora del combattimento, non avrete uno scudo a difendervi ma dovrete essere bravi con i contrattacchi, rispettando la tempistica e il pattern di attacco dei nemici in modo da bloccare il colpo in arrivo e rispondere di conseguenza. Così come voi, ogni nemico è immune dal blocco quando usa una sua specifica abilità (e ogni nemico ha la sua), così dovrete imparare bene quando parare e quando evitare un attacco, in modo non dissimile da giochi come Bloodborne o Dark Souls. In Assassin’s Creed Odyssey dovrete stare attenti al livello dei nemici che con due punti di distacco possono rappresentare una seria minaccia alla vostra salute; considerando che verrete attaccati contemporaneamente da più avversari e su più fronti, vi converrà scegliere bene le vostre battaglie.

Ergersi sugli altri

Assassin’s Creed Odyssey è probabilmente il gioco più completo della saga: avrete davanti centinaia di ore di divertimento, spendibili in attività sempre varie, come la caccia, le missioni navali, le missioni storia, le battaglie per la conquista della Grecia (starà a voi parteggiare se per Sparta o per Atene) e la ricerca degli antichi manufatti della civiltà che fu. È dunque un gioco perfetto, privo di difetti? No: i difetti ci sono ma sono banali e facilmente correggibili; partendo con un frame rate davvero imbarazzante in situazioni dove compaiono anche trenta personaggi a schermo, passando per bruschi stop and go nel caricamento di una zona oppure dei tempi di attesa “omerici” tra l’avvio di una missione e la messa in pratica del filmato introduttivo a quest’ultima. Probabilmente il difetto più evidente è l’aspetto grafico, nettamente inferiore ad Origins, meno dettagliato per quanto riguarda nemici e terreno: talvolta vi sembrerà di scalare montagne fatte di pixel invece che di roccia. Tutto questo passa in secondo piano, data la forza di un gameplay ricco di contenuti, mai noioso e banale. I difetti citati sono tuttavia correggibili con eventuali patch, che speriamo arrivino presto. L’appuntamento con il seguito è rimandato, ma siamo certi che Odyssey ci accompagnerà per i prossimi mesi senza mai stancarci.

Assassin's Creed Odyssey
9
Voto 9
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.