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World’s End Club – Anteprima, l’arte del tradimento

La versione demo gratuita di World’s End Club, di cui presentiamo l’anteprima, è da poco scaricabile sul Nintendo eShop di Nintendo Switch, pronta a presentare ai giocatori il capitolo iniziale di un’avventura fuori dagli schemi. Il videogioco, che sbarcherà sulla piattaforma ibrida il prossimo 28 maggio, è frutto della collaborazione tra Kotaro Uchikoshi (creatore di Zero Escape), e Kazutaka Kodaka (Danganronpa), e distribuito da IzanagiGames e Nippon Ichi Software.

Un “colorato” incubo verso la sopravvivenza

13 luglio 1995. Un gruppo di ragazzini di una scuola elementare giapponese si trova in gita scolastica nei pressi di Tokyo, quando un avvenimento misterioso fa precipitare tutti in un incubo. Questa è l’introduzione del gioco, presentata nella versione demo insieme al primo capitolo. Il giocatore veste i panni di Reycho, leader nominale del gruppo, composto da 5 ragazze e 6 ragazzi, tutti con personalità specifiche differenti. I ragazzi a scuola hanno deciso di creare il Club dei Temerari, in modo da suggellare la loro amicizia, e sono in viaggio insieme.

world's End club bus

Mentre sono sull’autobus che li porterà in gita scolastica, i ragazzi guardano un film con una trama piuttosto inquietante: un pagliaccio dall’aspetto angosciante sta “giocando” con gli studenti di una classe, obbligandoli a rivaleggiare tra di loro per mezzo di un bracciale, che tutti portano al polso e sul quale è scritto un compito da portare a termine. Soltanto una persona riuscirà nell’impresa e potrà salvarsi, mentre per gli altri sarà la fine.

Un evento catastrofico, simile a un meteorite luminoso, si abbatte sulla città di Tokyo, ponendo fine alla loro gita. Al loro risveglio, Reycho e i suoi compagni si ritrovano in un luna park subacqueo, un’attrazione apparentemente bellissima ma che nasconde un’inquietante verità: si tratta dell’arena per la sfida che dovranno portare a termine. Più sorpresi che spaventati, i membri del Club dei Temerari si ritrovano davanti a Pielope, lo stesso pagliaccio del film che stavano guardando sull’autobus, che li obbliga a partecipare al Gioco del Destino. Al loro polso sono comparsi dei bracciali, ognuno con un compito da portare a termine, esattamente come nello show. Nessuno dei ragazzi ha al polso il proprio compito: tutti possono visualizzare soltanto quello di uno degli altri membri del team. Siccome uno solo di loro potrà sopravvivere (il primo che porterà a termine il proprio compito prima dello scadere dei 60 minuti che Pielope ha dato di tempo), è nell’interesse di tutti tenere ben nascosto il compito che hanno sul bracciale al destinatario, e tentare contemporaneamente di scoprire chi possiede il proprio.

world's End club mappa luna park

Da questo momento si precipita nell’incubo vero e proprio. Il luna park subacqueo si trasforma nel terribile palcoscenico di una catena di tradimenti, astuzie, ricerche e paure. Ci sarà chi tenterà di scoprire il proprio compito con le buone o con le cattive maniere, e chi preferirà agire per eliminare tutti gli altri, rimanendo l’unico in vita, in perfetto stile Hunger Games (sebbene questa strategia non sia vincente, in quanto diversi compiti devono essere svolti con un altro membro del team). Nonostante i colori allegri e il sottotono di divertimento dello scenario quasi poetico, l’ansia di non morire si unirà alla tortura psicologica di vedersi traditi dai propri amici, o di essere costretti a tradirli per non crollare.

Nella versione demo messa a disposizione si conclude il capitolo ambientato al luna park, e vengono lanciate le basi per i prossimi step dell’avventura. Sarà possibile, per chi desiderasse comprare la versione integrale del videogioco, trasportare i contenuti e i traguardi raggiunti nella demo, mantenendo salvati i progressi svolti nei circa 90 minuti (giocando lentamente e facendo attenzione ai dettagli) richiesti per completarla. Riuscirete, nei panni di Reycho, ad arrivare alla fine del Gioco del Destino ancora vivi, o soccomberete di fronte al tradimento dei vostri compagni?

world's End club Pielope dialogo

Un’ampia narrazione con un semplice gameplay

Appena aperta la versione demo di World’s End Club, il giocatore può selezionare un livello di difficoltà tra Semplice e Normale. Inoltre, è possibile avviare un rapido tutorial per i comandi di base, che sono davvero pochi e intuitivi. I primi secondi di gioco appariranno incomprensibili a livello di trama, poiché si tratterà di uno spezzone finale della storia, al quale bisognerà aggiungere il background dato dal resto dell’avventura, a partire dalla gita scolastica iniziale.

Lo stile grafico è prettamente nipponico, preso in prestito dagli anime con risultati sorprendenti. I colori sgargianti e i contorni nitidi di personaggi e ambienti fanno sentire il giocatore alle prese con un cartone animato, più che con un videogioco. Il livello della narrazione è molto alto: i dialoghi sono numerosi (si può scegliere tra la lingua inglese e quella giapponese, con sottotitoli in italiano), così come la massiccia presenza di cutscene, che si susseguono trasformando spesso il giocatore in spettatore.

 

Il gameplay, anche se piuttosto scarno, è presente e relativamente semplice. Gli enigmi da risolvere per proseguire sono elementari, e la narrazione arriva a spodestare il gameplay dal trono. Reycho, guidato dal giocatore, si muoverà in modo bidirezionale, e in alcune situazioni, che dovrebbero essere piene di suspance, i movimenti del personaggio e il tipo di ambientazione 2D tenderanno a rallentare il ritmo.

L’atmosfera da thriller psicologico non verrà mai abbandonata, grazie alla narrazione e ai colpi di scena che, sebbene ci si trovi nel solo capitolo iniziale del videogioco, non mancheranno di certo. Lo stile allegro e quasi infantile della grafica non basterà a togliere al giocatore la sgradevole sensazione di trovarsi in un incubo senza fine, costretti a compiere scelte difficili e osservare, impotenti, i propri compagni cadere uno dopo l’altro. Ci sarà un modo per ritornare in superficie senza perdere i propri amici? E, semmai ci fosse, sarà davvero un bene uscire dal luna park subacqueo?

Martina Lembo
Cresciuta a pane e videogiochi, la sua passione per il mondo videoludico è nata negli anni '90 e si è sviluppata, un pixel dopo l'altro, a partire dalla sua prima cartuccia, Pokémon Giallo (che tutt'ora custodisce gelosamente). Laureata in Fisica e specializzata in Tecnologie Avanzate, è una lettrice accanita, adoratrice del MCU, divoratrice di film anni '80, amante dei giochi di ruolo e da tavolo, e cosplayer occasionale. Non resiste al fascino del vintage. Potrebbe capitarvi di vederla setacciare il web alla ricerca di cartucce originali per Atari 2600.

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