VideogiochiRecensione

We Were Here Forever – Recensione, il ‘per sempre’ enigmatico

Tornano in grande stile i ragazzi di Total Mayhem, che dopo diversi mesi dall’uscita della fortunata versione PC, presentano in versione console l’ultimo capitolo della serie da loro creata, We Were Here Forever, che analizziamo in recensione. Sappiamo bene che dato il genere di riferimento, questo tipo di titoli è molto più adatto a macchine che sfruttano mouse e tastiera, quindi giocarlo su console richiede un adattamento più che certosino. Andiamo quindi a scoprire come se la sono cavata!

 

Cooperativo all’ennesima potenza

La serie di We Were Here ha fatto il suo debutto nel 2019. Dalla sua nascita ad oggi, gli sviluppatori di Total Mayhem hanno dimostrato di possedere ottime doti di sviluppo, ma anche menti al quanto complesse e creative. Nel corso di questi anni di storia, i vari capitoli ci hanno man mano colpito, con un crescendo di scenari ed enigmi sempre più difficili da affrontare.

Quest’ultimo We Were Here Forever però, è un po’ quella che si definisce la “ciliegina sulla torta”. All’interno di questo quarto capitolo della serie, troviamo sfide, enigmi e scenari di altissimo livello, capaci di trattenere l’attenzione dei giocatori in maniera impeccabile e mai banale, donando una longevità di altri tempi all’intera avventura.

We Were Here ForeverCome abbiamo accennato precedentemente, gli sviluppatori hanno dato fondo a tutta la loro creatività, mettendo in piedi un sistema di gioco cooperativo stupendo (sempre se trovate un compagno degno). I giocatori si troveranno all’interno dello stesso “complesso”, ma separati in vari modi tra essi (ogni volta con una scusa differente). Ogni segmento dello scenario contiene una parte della soluzione dell’enigma, quindi entrambi i giocatori dovranno fare la propria parte, sfruttando al meglio i walkie talkie, per trovare la soluzione definitiva e superare il livello.

Inutile dire che l’esperienza così come è stata pensata, sia davvero gradevole, e probabilmente ci sono pochissimi titoli  non-action che richiedono un livello di cooperazione e comunicazione di questa portata, tanto che nonostante non sempre troverete il compagno adatto. Ricordatevi che comunque chiudere il gioco, e riprovare, non sarà mai un problema.

Rompicapo ovunque

Come vi abbiamo anticipato nel paragrafo precedente, We Were Here Forever è stato pensato e creato con lo scopo di prendere i giocatori per il “cervello”, aggiungendo la nota cooperativa come seconda parte predominante.

Quest’ultima parte purtroppo non sempre è facile da digerire, ma una volta che ci si prende la mano sarà davvero difficile non chiamare un amico e organizzare con lui intere sessioni di gioco. Anche la parte di comunicazione è affascinante, dato che riprendendo in toto la meccanica dei walkie talkie, i giocatori potranno parlare uno alla volta, a turno.

We Were Here Forever

Questi ultimi vengono attivati dai giocatori con la pressione del pulsante (push-to-talk) e la scomodità dell’utilizzo di questa feature la rende ancora più realistica, dato che a volte capiterà di dover ripetere daccapo. L’idea però è sempre divertente, perché bisognerà trovare un certo affiatamento anche nel parlare e condividere, o descrivere il proprio schermo.

La bellezza del titolo però si evince maggiormente dall’incredibile varietà di puzzle che sono stati inseriti in We Were Here Forever, con un livello di difficoltà gradevole, mai estremamente difficile (seppur in alcuni casi spigoloso) e mai banale. Se avete o troverete un fido compagno di gioco, alcune scene o livelli vi rimarranno per sempre nel cuore e probabilmente – se conoscete già la serie – considererete questo capitolo come il più bello di tutti.

Certo non è perfetto, con la storia non è particolarmente sviluppata, e capita delle volte di dover rivedere (perché perso la sfida) lo stesso filmato introduttivo diverse volte. È abbastanza snervante. Siamo sicuri che a livello narrativo, gli sviluppatori abbiano voluto dare un’importanza giusta ma limitata, concentrandosi però anche e soprattutto sul resto. Quando vi ritroverete a ridere come scemi, per delle descrizioni di oggetti o schermi, capirete perché questo è il titolo più bello prodotto dai ragazzi di Total Mayhem.

We Were Here Forever

Conclusioni

We Were Here Forever è il capitolo che ci ha colpiti più di tutti. Perdersi insieme al proprio compagno di squadra in labirinti e situazioni così tanto enigmatiche e profonde è stata davvero una bellissima sorpresa. Senza entrare nei dettagli per ragioni di spoiler, sappiate che l’attenzione verso l’esperienza e i livelli, da parte del team di sviluppo, è stata grande, all’altezza delle aspettative (e oltre). Il titolo vi accompagnerà per più di 15 ore, tra sfide, meravigliosi livelli e tante di quelle grattate di capo che vi lasceranno il solco tra i capelli.

La vera nota negativa è la trama, che non riesce mai a far troppa presa sui giocatori, accompagnandoli come dovrebbe nelle varie sessioni di gioco, riuscendo infine a piazzarsi su di un piano assai più basso rispetto all’attenzione che richiedono i vari livelli di gioco.

We Were Here Forever

8.5

I ragazzi di Total Mayhem hanno confezionato un titolo di alto spessore, dove non conta esclusivamente la propria capacità di risolvere enigmi o problemi, ma bisogna saper anche essere capaci di coordinarsi con il proprio compagno di squadra. We Were Here Forever è forse il miglior titolo della serie, ed è quindi un must have per tutti gli amanti del genere. La storia fatica a spiegare le vele, ma è sicuramente un difetto trascurabile.

Alessio Cialli
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Potrebbe interessarti anche