In molti giochi di ruolo, dai meno ai più conosciuti, di solito si tende a creare campagne epiche, ricche di scontri, di eroi e ricompense. I giocatori fanno vivere ai loro personaggi esperienze di ogni genere, lasciando però sempre poco spazio al viaggio e alla scoperta. Questo perché tipicamente si tende a “skippare” le parti più noiose della campagna per lasciare spazio, appunto, alle scene e ai momenti epici.
Per fortuna, ci sono ancora titoli che vanno a marcare proprio questo aspetto meno preso in considerazione nei giochi di ruolo. La pubblicazione di Jay Dragon, localizzata successivamente in Italia da Grumpy Bear, si basa esattamente sulla bellezza della scoperta. Stiamo parlando di Wanderhome, un gioco di ruolo esclusivamente narrativo che fa come suo punto focale il viaggio per la ricerca di un posto da chiamare “casa”.
Il viaggio ha inizio
La parte iniziale del manuale è una piccola preparazione per il viaggio, e ci spiegherà innanzitutto come dar vita al nostro viaggiatore. La scelta del personaggio da interpretare ricade su ben 15 “Libretti“. La creazione, a differenza di altri tipi di GDR, è personale e introspettiva. Attraverso delle scelte, che di solito comportano affermazioni e negazioni a domande specifiche, andremo a delineare in maniera chiara e precisa il carattere e i sentimenti del nostro personaggio.
Il sistema di gioco non prevede l’utilizzo di dadi, numeri o tabelle: in Wanderhome non ci sono tiri da fare, tutto ruota intorno ai Token, degli speciali gettoni che potremo ottenere e spendere in tanti modi. Ogni giocatore potrà scegliere di utilizzare, come controparte reale di questi Token, dei semi di girasole, del mais o dei piccoli sassolini colorati, in maniera totalmente personale.
Ci sono diversi modi per ottenere dei Token, tutti legati ovviamente alla storia e alla narrazione: potrebbe capitare che il nostro personaggio si metta nei guai per aiutare qualcuno, faccia un atto di gentilezza regalando qualcosa, si apra ed esprima i propri sentimenti in un argomento, o semplicemente si fermi ad ammirare qualche bel paesaggio. Alcuni personaggi saranno più facilitati di altri nel recuperare i token, ma a tutti sarà sempre data la possibilità di ottenerne.
Spendere i Token significa andare a plasmare il mondo di gioco e la narrazione stessa. Il filo narrativo di Wanderhome ci porterà a risolvere in maniera automatica ogni tipo di situazione. Le nostre azioni saranno quasi sempre rivolte al bene, ma non sempre il filo narrativo prenderà la piega che vorremo: spendendo un Token in una scena, avremo la possibilità di decretare la decisione, al contrario, non spendendolo, lasceremo spazio al caso. Potremo spendere un Token per alleviare il dolore di qualche altra persona animalina, anche solo per un momento, fornire una soluzione immediata ad un problema o proteggere qualcuno dalle difficoltà del mondo.
Cos’è che vi rende unici?
Se i token sono in qualche modo il motore di tutto il sistema di gioco, i Legami sono il carburante: con essi infatti andremo a creare i vari personaggi che incontreremo durante il nostro viaggio. Ogni volta che incontreremo qualcuno, il manuale ci chiederà di scrivere qualche informazione su di esso per inserirlo in tutta la narrazione. Ogni legame e affetto avrà anche dei particolari tratti, ossia descrizioni più accurate di quei personaggi. I tratti permettono anche a chi sta ruolando quel legame di avvicinarsi il più possibile alla sua interpretazione. Il manuale mette a disposizione una lunghissima lista di tratti, dai più comuni fino a quelli più magici o traumatizzati.
L’ultimo step da fare prima di iniziare il viaggio è creare il primo luogo, ossia il punto in cui inizierà il nostro viaggio, il manuale ha un sistema molto semplice e veloce per creare i posti che ci troveremo a visitare, grazie ad una tabella che darà degli ottimi spunti per creare una narrazione complessa di ogni luogo che incontreremo, ma come tutto il resto, starà proprio ai giocatori ampliare ogni luogo grazie alla fantasia.
Il sistema di gioco di Wanderhome non richiede obbligatoriamente la presenza di un narratore (Il master): tutti i giocatori presenti al tavolo possono infatti facilmente interagire e interpretare ogni legame e affetto ed è possibile anche giocarlo in solitaria, sfruttando l’immaginazione e il manuale stesso che ci porterà avanti nel viaggio. Per quanto il viaggio in solitaria possa essere appagante però, c’è da dire che Wanderhome dà il meglio di sé quando abbiamo qualcuno con cui condividere i paesaggi.
Prendetela con calma
Anche spendere il giusto tempo in questo gioco è importante: il percorso da seguire per ritrovare casa si fa sempre più emozionante man mano che trascorriamo tempo tra boschi, colline e volti, e anche il carattere e la struttura dei personaggi animalini risulteranno sempre più complessi all’aumentare del tempo che dedicheremo alla ricerca di essa.
Ad aiutarci in questo lungo percorso troviamo il grande arco dell’anno che ci aiuterà a scandire il tempo che passa, a dare forma a tutta l’ambientazione, e a ispirare i luoghi visitati e il temperamento delle persone animaline che incontreremo. Ogni stagione dura due mesi e alla fine di questo periodo ciascuna si chiuderà con una festività che ne annuncia la fine. Durante una festività i personaggi dovranno scegliere – o rinnovare – il motivo che li spinge ad esplorare nuovi luoghi.
Tra bellezza e serenità
Il manuale, nelle sue 260 pagine, è piacevole da leggere e da vedere, tutto sembra scritto in maniera fiabesca, e ricalca la vera essenza di calma e pace tipica di questo gioco. Non mancano gli artwork, che molte volte danno spunti magnifici per descrivere i personaggi animalini tipici del mondo di gioco, fantastici paesaggi o momenti di pace. Nota di merito per le pagine dedicate al racconto di un gruppo di giocatori, dove vedremo con gli occhi di un narratore, l’esperienza che li ha avvicinati al gioco, quasi rivivendo con nostalgia quei momenti.
Wanderhome non è un gioco per tutti, soprattutto in un mondo dove siamo abituati alla fretta e alla frenesia, Wanderhome è una serena passeggiata in compagnia, fatta di erba fresca sotto ai piedi scalzi, paesaggi sconfinati dove perdersi, picchi innevati, dove sarà possibile incontrare ed interagire con ogni sorta di creatura animale e vegetale. Il viaggio sarà pacifico, calmo e pacato, e ci porterà a riscoprire passo dopo passo la bellezza e la serenità del fermarsi a guardare, senza la fretta del mondo che gira. E ancora, vi porterà a parlare con le creature che popolano il nostro pianeta, a porvi domande, e soprattutto a conoscere sempre più a fondo voi stessi e gli altri.