Walter Baiamonte: intervista su Street Fighter V

Damiano "Xenom" Pauciullo
Di Damiano "Xenom" Pauciullo Analisi Lettura da 9 minuti

Durante l’evento di lancio ufficiale di Street Fighter V a Roma tenutosi presso l’ASD ICON tra la serata del 15 Febbraio e la nottata del 16, abbiamo intervistato niente meno che Walter Baiamonte, ideatore e disegnatore di “L Tiers”Qual’è il suo rapporto con i videogiochi, Street Fighter, ed i picchiaduro in generale? Scopriamolo insieme!

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Game Legends: Siamo qui con Walter Baiamonte, che conosciamo tutti per aver disegnato e scritto “L Tiers”. Non sappiamo di preciso quale sia la pronuncia, è per caso”el tiers”?

Walter Baiamonte: no, in realtà si pronuncia “Lo tiers”, la “L” sta per “Lo”, ma non lo sa nessuno *ride* quindi ora siete i primi a saperlo e presto lo sapranno tutti!

GL: Dunque, ci troviamo qui all’evento organizzato all’ASD Icon dedicato al lancio di Street Fighter V, dunque immaginiamo che tu sia un appassionato della saga e un videogiocatore accanito.

WB: l’hype è a mille per adesso, ho già testato la beta e ho rotto anche la mia regola di non fare pre-order per i videogiochi che la trovo una cosa sbagliata; trovo in generale sbagliato fare proprio i pre-order, come politica proprio, però in questo caso ho rotto questa regola e per giocare alla beta di Street Fighter V ho fatto un’eccezione e devo dire che non me ne sono pentito, per adesso.

GL: Per adesso quindi! In ogni caso questa sera l’hai potuto provare per bene.

WB: sì sì avevo già giocato molto alla beta e questa sera mi sono immerso nella versione finale del gioco.

GL: e questa versione definitiva come ti ha lasciato?

WB: Ci sono due punti di vista secondo me: dal punto di vista del giocatore il gioco è veramente ben fatto, anche se Capcom ha fatto delle scelte discutibile come rendere le combo molto più semplici da eseguire, il gioco è in generale più facile, però questo concede ai nuovi giocatori di entrare a far parte della scena visto che ormai Street Fighter IV è uscito da sette anni e ormai mettersi alla pari nel competitivo sarebbe impossibile. Questa cosa secondo me rende il gioco più noioso dal punto di vista dello spettatore, il secondo punto di vista; dal punto di vista dell’intrattenimento visivo quindi secondo me è un po’ più noioso da guardare, vedendo i match online se non si è un pro che capisce tutte le meccaniche che ci sono dietro anche un semplice calcio, il mind game, il meta, più difficilmente riesce ad intrattenere.

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Game Legends: Dal punto di vista del roster invece che ci dici? troppo ridotto al day one secondo te?

Walter Baiamonte: sinceramente i roster piccoli mi piacciono, così hai più tempo per capire i match up, visto che banalmente quando una persona inizia a giocare giustamente si concentra sul proprio personaggio preferito per fare combo, ma in realtà è sbagliato: se sai utilizzare alla perfezione il tuo personaggio ma non conosci tutti gli altri, non puoi partecipare ad un torneo. Devi ad esempio imparate il tuo personaggio come si comporta contro Ryu, contro Ken, contro Chun-Li, contro tutto il roster. Quindi essendo quest’ultimo più ristretto fare tutto alla perfezione ti prende meno tempo.

GL: Cosa pensi dell’eliminazione dei cloni? Ad esempio Ken che ora non è più il vecchio clone di Ryu, ed è caratterizzato meglio.

WB: sì anche su questa cosa Capcom ha voluto cambiare molto dicendo addio ai vari cloni; sì è un po’ ispirata ai MOBA visto che vanno molto al momento quindi ormai i personaggi sono dei veri archetipi portati proprio all’estremo, quel personaggio va giocato così e basta, almeno per adesso, ma è ancora presto in effetti per parlarne in modo definitivo. A differenza del IV, però, in cui si poteva sperimentare di più, in questo V mi sembra che ogni personaggio abbia un suo stile preciso e sia difficile uscire fuori dagli schemi, il che porta anche alla “noia” di cui parlavo prima.

GL: Qual è il tuo personaggio preferito in generale, e di questo quinto capitolo?

WB: In assoluto è difficilissimo raga’, è tipo la domanda dell’anno *ride*. Al momento sto usando Mika, l’anno scorso ero in fissa con Rose dell’Alpha 3, però questa cosa mi ha portato a giocare male perché usando un solo personaggio non si capiscono determinate cose. Se ad esempio in un match hai difficoltà contro Abel, devi prima di tutto imparare ad usarlo per poi capire come batterlo. Un combattimento è come una conversazione, si fa in due non da soli, e questo è quello che ho cercato anche di esprimere in “L Tiers”.

Walter Baiamonte op

Game Legends: Da come parli abbiamo intuito che sei un giocatore esperto di picchiaduro, sei quindi portato al competitivo in Street Fighter?

Walter Baiamonte: Sì sì, certo sarebbe bello partecipare ad eventi come l’EVO, dove tra i protagonisti troviamo sicuramente Street Fighter, anche se ultimamente devo dire che c’è Super Smash Bros. che si sta imponendo; io principalmente gioco online ma devo dire che il feel che dà il competitivo offline è diverso e quindi mi dedico più a guardare match giocati online, allo streaming, ad esempio se c’è un torneo online lo guardo e faccio nottata, da lì vedendo lo stile di ogni personaggio ma anche e soprattutto lo stile di ogni giocatore, ho deciso di scriverci uno shonen, perché secondo il picchiaduro è proprio questo: permette ad ogni giocatore di esprimere se stessi tramite un personaggio di un videogioco.

GL: le cose che ti hanno fatto storcere il naso di questo quinto capitolo, oltre alla maggiore semplicità?

WB: C’è una cosa che in effetti non mi piace assolutamente, ossia eliminare la morte quando ci si para da un attacco speciale. Normalmente in un picchiaduro, quando si ha un pixel di vita, se ci si para da un attacco speciale si muore lo stesso, questo rende i match entusiasmanti e costringe il giocatore ad evitare nella maniera più veloce possibile gli attacchi dell’avversario; In questo quinto capitolo se ci si para dagli attacchi speciali si riceve un danno, ma se si ha pochissima vita invece basta pararsi e non si muore, questa scelta non mi piace per nulla. Mi sembra che solo Ryu con la sua Special non segua questa regola, ma solo lui. Probabilmente è una scelta dettata sempre dal fatto di rendere il gioco più semplice e accessibile a tutti, è un peccato secondo me.

Walter Baiamonte staff

GL: A detta loro molte cose nel gioco sono “in prova”, Capcom vedrà come la community accoglierà determinate scelte e poi patcherà il gioco in base alle esigenze.

WB: Sì, in effetti Capcom è molto attenta al parere e alla risposta del pubblico, alla fine il successo o meno di un gioco lo decidono i giocatori; tant’è vero che anche lo spot di Street Fighter V per PS4 mette in risalto i giocatori stessi, davvero bellissimo.

GL: Sony in effetti sta puntando molto su Street Fighter V, tanto da riuscire a prenderselo come esclusiva console.

WB: Sony è davvero agguerritissima e ha capito che il competitivo e gli eSport stanno sempre prendendo più piede. Inizialmente sembrava che Xbox sarebbe dovuta essere la console di riferimento per i picchiaduro, con l’esclusiva di Killer Instinct; molti avevano preso anche lo stick analogico e alla fine invece sono rimasti fregati visto che non è compatibile con PS4 *ride*

Ringraziamo di nuovo il grande Walter Baiamonte, che oltre alla sua simpatia si è dimostrato estremamente disponibile, e speriamo nei prossimi mesi di incontrarlo di nuovo, magari per uno scontro all’ultimo colpo!

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Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.