Ispirato all’omonimo romanzo di Yoru Sumino, Voglio Mangiare il tuo Pancreas racconta la storia di come due giovani, Io e Sakura, si ritrovano a scoprirsi amici e a gettare uno sguardo nuovo alla vita. Io è un ragazzo timido e riservato, ma un giorno, quasi per caso, legge una pagina del diario della sua compagna di classe Sakura. Il giovane scopre così che la ragazza soffre di una grave malattia al pancreas, che prima o poi la porterà alla morte. Sakura, che fino a quel momento non aveva rivelato a nessuno di essere malata, decide di entrare nella vita di Io, trascinandolo alla riscoperta del mondo e di sé stesso.
Voglio Mangiare il tuo Pancreas potrebbe sembrare, di primo acchito, l’ennesimo racconto da filone romantico sull’incontro tra un ragazzo e una ragazza caratterialmente agli antipodi, ma non è così. La storia raccontata da Sumino e diretta nella sua versione anime da Shinichiro Ushijima riesce ad affrontare in maniera sorprendentemente seria, ma allo stesso tempo delicata, l’esperienza concretamente umana dell’amicizia e del bisogno di qualcun altro che possa prometterci e garantirci la felicità di cui abbiamo bisogno, a volte anche a nostra insaputa. Il film non è un susseguirsi di colpi di scena o di struggenti e melense avventure amorose, ma riesce nella sua semplicità a calare lo spettatore alla riscoperta di sé stesso e del significato che egli vuole dare alla propria vita. Anche quando questa arriva a colpirvi come un maglio, mentre tutto sembra procedere a gonfie vele. Durante le due ore circa di proiezione, è quasi impossibile non riconoscere nei personaggi una parte di noi stessi, o perlomeno fermarci a riflettere durante alcune lunghe pause di silenzio o mentre ammiriamo gli sfondi evocativi disegnati sotto la supervisione di Yuichi Oka, direttore generale dell’animazione.
Se da un lato il messaggio del film arriva forte e chiaro allo spettatore, dall’altro si ha la sensazione che in certi momenti sia quasi imposto tramite dialoghi un po’ troppo artificiosi, ma che riescono comunque a sortire il loro effetto. A completare l’opera e a darle il ritmo giusto troviamo le musiche di Hiroko Sebu, ben inserite nel contesto delle scene. A fine proiezione scorrono i titoli di coda, ma vi consigliamo di rimanere in sala, perché una scena post credit darà la giusta chiusura al film.
Voglio Mangiare il tuo Pancreas non delude le aspettative lanciate dal successo del romanzo da cui trae ispirazione, ma potrebbe risultare di difficile fruizione per un un pubblico molto giovane. Se amate le storie concrete e non superficiali, ne consigliamo caldamente la visione, magari preparandovi a dover affrontare qualche sporadico cliché del genere “Boy meets Girl” (genere dal quale questo film riesce lo stesso a prendere le distanze). Uscito in Giappone verso la fine del 2018, Voglio Mangiare il tuo Pancreas sarà distribuito e proiettato nelle sale italiane da Nexo Digital e Dynit il 21, 22 e 23 gennaio 2019.