Un nuovo report riaccende le discussioni sul futuro di Resident Evil. L’insider noto come Dusk Golem sostiene che Resident Evil Requiem (il nono episodio principale) sia stato concepito da Capcom come un “capitolo conclusivo” della linea numerata. L’indiscrezione non parla di una fine del franchise, bensì di un possibile abbandono progressivo dei numeri nei titoli, in favore di sottotitoli più riconoscibili e accessibili ai nuovi giocatori.
(1/4) Here is how it’s been conveyed to me, & I’ve been saying this for 4-5 years now actually, but I was updated on this as recent as a couple months ago.
Resident Evil 9 they plan to make the last numbered RE game. RE9 is a conclusion chapter, as well as new beginnings for RE. https://t.co/Bnbayi6Lvn
— AestheticGamer aka Dusk Golem (@AestheticGamer1) August 12, 2025
L’ipotesi si inserisce in una tendenza già visibile negli ultimi anni: Resident Evil Village e lo stesso Requiem vengono infatti identificati quasi sempre con i rispettivi sottotitoli più che con “8” e “9”. Un rebranding “soft” che aiuterebbe a ridurre le barriere d’ingresso per chi non ha seguito la saga sin dagli esordi, pur mantenendo la continuity interna per i fan di lunga data.
Sul piano narrativo, Requiem dovrebbe introdurre la nuova protagonista Grace Ashcroft e riportare i giocatori in scenari legati a Raccoon City. Le voci di corridoio parlano anche di un passaggio di testimone rispetto a figure storiche come Leon S. Kennedy, ma senza certezze finché Capcom non si pronuncerà ufficialmente.
Se il rumor dovesse trovare conferma, il dopo-Requiem segnerebbe una “nuova era” per Resident Evil: spazio a capitoli principali non numerati, a fianco di remake e spin-off che negli ultimi anni hanno sancito la resilienza commerciale e creativa del marchio. Per ora, nulla di quanto riportato è stato confermato dallo studio; restano quindi speculazioni credibili ma non ufficiali. La sensazione, però, è che Capcom stia preparando il terreno per un’identità più modulare della serie, capace di accogliere nuovi giocatori senza smarrire l’eredità horror che l’ha resa un’icona.