LAN Party Adventures vi riporterà alla fine degli anni ’90 e inizio anni 2000. Sì, proprio quel periodo dove bastava semplicemente una stanza piena di cavi, cibo spazzatura e qualche floppy disk per passare una notte davanti allo schermo, ma soprattutto fisicamente insieme agli amici. Ora come ora quei tempi sembrano lontanissimi, e molti potrebbero avere nostalgia di quel momento, nonostante ora siamo costantemente connessi grazie ai software di comunicazione. Ecco come funziona LAN Party Adventures nella nostra recensione.
Torniamo al passato
LAN Party Adventures vestirete i panni dell’unico ragazzo della cittadina capace di far partire un software scritto su un floppy. Ma a un certo punto succede qualcosa di inaspettato e completamente negativo: un vostro amico sparirà nel nulla, e noi, insieme ai nostri amici, dovremo cercare di capire cosa gli sia successo. E quale miglior modo se non rovistare tra i PC? Allora dovrete risolvere piccoli enigmi e creare party LAN a scuola, in casa, scantinati e garage.
All’effettivo la trama non è niente di speciale, ma riesce comunque a essere un buon pretesto per muoversi all’interno della storia, e dà anche una motivazione al nostro trovarci in determinati luoghi.
Montare, montare, montare
Il gameplay di LAN Party Adventures gira ovviamente tutto intorno al montaggio di computer. Se durante gli anni 2000 eravate molto piccoli – oppure non eravate ancora al mondo – sappiate che dà molta nostalgia vedere il cavo VGA, o dover collegare il PC a internet dovendo aprire il terminale. Quindi dimenticatevi HDMI e USB, sarà tutto con cavi ethernet, d’alimentazione, VGA, e collegare le varie periferiche all’unità centrale, conosciuto meglio ora come “case”. Ovviamente non sarà semplice, perché bisogna tenere conto della lunghezza dei cavi, ma avrete la libertà totale di spostare le cose in modo tale che sia possibile collegare tutto.
Il problema è che all’effettivo “il gioco finisce qui”. Una volta compreso come funziona LAN Party Adventures, il gioco non offre niente di nuovo. Le meccaniche non evolvono mai, e la modalità sandbox serve più che altro fare pratica, se non a continuare a montare PC nel caso in cui abbiate finito tutto e ne abbiate ancora voglia. Quello che manca quindi è una vera motivazione che vi faccia tornare a giocarci, fatta esclusione per la mera e cara nostalgia.

Inoltre, uno dei problemi di questo gioco riguarda l’interazione con gli oggetti, o meglio: il disordine. Per spostare un case o un monitor bisogna scollegare tutti i cavi, anche se magari il cavo è abbastanza lungo per sopportare quello spostamento, nella vita reale. Quindi se si sbaglia il “puzzle” si viene “puniti” in questo modo, e dopo un po’ potrebbe diventare parecchio fastidioso. Un’altra cosa che ci espone a questo rischio, soprattutto chi cerca un po’ di realismo e ordine, è non è possibile fare cable management, quindi vedrete cavi passare sulle tastiere, sui monitor oppure ovunque ci sia spazio. Se da una parte è soddisfacente vedere che il PC si accende ed è possibile utilizzarlo, dall’altro è un disastro perché si vede il caos totale sui tavoli.
L’estetica non è tutto
LAN Party Adventures è un gioco esteticamente molto bello. Le interfacce retrò, l’uso dei dialoghi simili alle visual novel ma usando la grafica pixel art, tutto dà quel tocco di “vintage” di cui fanno parte anche gli anni ’90 e che è al centro del titolo. Un altro aspetto poco riuscito però è la musica, che dopo un po’ risulta abbastanza ripetitiva e fa venire voglia di toglierla. Per quanto riguarda gli effetti sonori invece, sono ottimi per seguire le azioni che vengono svolte sul campo. Durante la nostra prova, non abbiamo trovato nessun tipo di bug o glitch, e possiamo dire che è un titolo solido per quanto riguarda il framerate. Non dà problemi di tearing e riesce a essere godibile al meglio delle possibilità anche su PC di fascia media.

Impossibile dire che LAN Party Adventures non sia una sorta di lettera d’amore ai party LAN che venivano fatti durante i primi anni del 2000 e alla fine degli anni ’90. Il problema è che non riesce purtroppo ad andare oltre. Se siete persone che stanno soffrendo un po’ di nostalgia o di tanto in tanto vi passa il pensiero di prendere dei PC per fare un party notturno insieme agli amici, qui potete farlo, seppur in modo virtuale.
Montare PC, collegarli a internet, vedere che il gioco scritto sul floppy disk girava alla perfezione e senza dover necessariamente avere una scheda grafica di ultima generazione. Ma gli sviluppatori hanno dimenticato che un gioco, oltre ad avere mordente dal punto di vista emotivo, deve averlo anche a livello ludico, e questa parte purtroppo manca. Inoltre altri elementi di contorno, come la musica, sono una seccatura. LEAP Game Studios ha voluto farci scoprire o farci re-innamorare di una cosa che avvicinava le persone, in un mondo dove siamo tutti connessi, ma distanti.