EA Sports FC 26 Recensione, quando tutto è diviso a metà

Siamo arrivati ad FC 26, tra alti e bassi, novità e vecchie glorie. Cosa ci propone il nuovo simulatore calcistico di EA Sports? Ecco la nostra recensione.

Gianluigi Crescenzi
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Gianluigi Crescenzi
Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto...
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Recensioni
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7.5 Buono
EA Sports FC 26

EA Sports FC 26 arriva come nuovo capitolo della serie calcistica di EA Sports, con grande attesa da parte della community che segue annualmente il titolo fin dai tempi di FIFA. Le premesse erano chiare: migliorare il feedback ricevuto negli anni precedenti, offrire maggiore realismo dove serve, maggior dinamismo dove necessario, ed equilibrare le modalità per far felici sia chi gioca online in maniera competitiva (FUT in primis), sia chi ama la modalità Carriera o altre esperienze più “rilassate” o simulate.

Diciamo che, insomma, ci sono state fin da subito le basi, ma il lavoro da fare non è mai stato da prendere sotto gamba. Per la nostra prova abbiamo testato FC 26 nella sua versione PlayStation 5, tenendo conto non solo delle prestazioni del gioco, ma anche di come si comporta il cross-platform, che sta facendo discutere una fetta dei giocatori.

Palla al centro, ma divisa in due

Se da un certo punto di vista la struttura del gioco è rimasta la stessa, tra menù un pochino confusionari e le varie modalità ben suddivise sulla home, la novità più significativa è arrivata con la separazione di due esperienze di gioco ben distinte, cosa che in passato è stata bramata non poco dai giocatori: il “Gameplay Competitivo” e il “Gameplay Realistico“.

Il Competitivo è pensato principalmente per le modalità online (Ultimate Team, Club ecc.) che sono amate e odiate allo stesso tempo per il loro ritmo frenetico. In questo si mira a dare risposte rapide di prima, gioco fluido, meno “effetti di stanchezza” per il giocatore controllato, una fisicità più diretta nei contrasti, e – purtroppo – quell’effetto “acchiapparella” che il gioco proprio non riesce a scrollarsi di dosso.

Il Realistico invece, può essere usato solo per le modalità offline, quali la Carriera (che sia quella del giocatore o dell’allenatore) le partite in locale amichevoli, e così via. Questo tipo di esperienza invece va ad offrire un ritmo più equilibrato, che richiama – per quanto possibile – quello naturale del calcio, dove i difensori possono essere chiamati in causa in modo più “responsabile”, le mischie in area tornano più credibili, e una gestione del gioco che invita a pensare e a passare il pallone per creare azioni, non solo a correre e dribblare spammando mosse abilità.

Questa divisione è, a mio avviso, benvenuta: effettivamente non si è tirato in ballo un sistema “ibrido”, che con molta probabilità avrebbe scontentato entrambe le parti, tuttavia il fatto che sia limitato alle sole modalità offline fa storcere non poco il naso, quindi “il malcontento” per quei giocatori più tattici, si presenta in ogni caso.

Quando si fatica… per la vittoria

Fatta questa premessa, possiamo dire che al di là del dualismo ci sono tanti piccoli aggiustamenti che, messi insieme, fanno la differenza tra quello che poteva essere un tonfo senza precedenti, e un’esperienza degna di essere vissuta per tutto l’anno calcistico che ci attende. Prima di tutto possiamo definirci più che soddisfatti per i miglioramenti ottenuti con il dribbling e movimento: questi si sono effettivamente rivelati più reattivi, consentendo ai giocatori un miglior controllo della palla.

I tocchi del dribbling sono stati ritarati, più vicini al corpo del giocatore, con variazioni dipendenti dall’altezza, agilità, forza (ma tranquilli, non mancheranno imprecazioni per quando la palla si allontanerà troppo finendo dritta agli avversari). Il fatto che il gioco a terra e i dribbling siano così vantaggiosi, vanno anche a ridurre drasticamente l’utilizzo di cross e palle alte, che di fatto sono molto più rischiosi per perdere palla, e utilizzate molto meno dai giocatori rispetto all’anno passato.

Luci e ombre invece per quanto riguarda la protezione della palla e uso del corpo: se usati correttamente, i giocatori sono fisicamente più “solidi” quando difendono la palla, capaci di schermare meglio gli avversari. Tuttavia il modo per attivare la protezione della palla è alquanto macchinoso e anti intuitivo (cosa che ci fa pensare con la lacrimuccia a quando per proteggere il pallone bastava semplicemente mettersi di spalle, con lo stesso risultato ndr.)

Anche per l’IA ci sono alti e bassi da segnalare, soprattutto quando si gioca in modalità Carriera offline, con i giocatori della propria squadra che, nonostante le tattiche impostate, faticano a prendere iniziativa come si farebbe realmente, creando inserimenti o marcando gli uomini giusti. Tuttavia si comportano molto meglio e “ragionano” con cognizione di causa quando sono in possesso del pallone, creando anche qui uno stacco netto tra i due casi.

Altra divisione a metà per il gradimento, riguarda i portieri. Da un lato, l’IA a primo impatto sembra effettivamente un po’ più intelligente, con un miglior posizionamento, presa, e decisione più naturali. Sono perciò ridotte al minimo le situazioni in cui il portiere sbaglia creando movimenti “stupidi” o deviando male il pallone. Di contro, a volte sembra quasi che i portieri siano “inutili”, soprattutto quando si gioca online: la modalità Competitiva, ma soprattutto la forza dei giocatori in attacco, è talmente esplosiva da rendere di fatto nullo il contributo dei portieri, costretti a cercare di tuffarsi per afferrare un pallone evidentemente irraggiungibile, cosa che capita ancor più spesso se a proteggere la porta c’è un portiere di bassa statura.

Tirando le somme, si sente ancora la mancanza di qualcosa che vada a risolvere veramente tali problemi, soprattutto per la fase difensiva, dove ci sono stati semplicemente degli affinamenti di meccaniche già presenti.

Dalla Carriera al FUT, non ci si annoia mai

La modalità Carriera è quella che forse riceve le modifiche più sostanziali dal punto di vista della “narrazione personale” e della gestione. Sono molto gradite le sfide che sono state introdotte, che danno obiettivi concreti a breve, medio e lungo termine: evitare la retrocessione, raggiungere certi piazzamenti, soddisfare le richieste del board, etc. Questo dà uno scopo stagione dopo stagione, dando anche l’idea di un avanzamento non passivo. Questo accade anche nel caso della carriera del nostro giocatore creato, che si troverà a dover ottenere diversi tipi di risultati (come numero di presenze, gol, assist, e così via) per essere più ambito dai club, che potranno scegliere di ingaggiarlo (e che potremo scegliere come squadra desiderata durante l’anno).

Meno “simpatiche” invece le finte notizie social durante la stagione, ancora con una grammatica sgraziata e con interazioni dei fittizi utenti a dir poco ridicole, la gran parte delle volte generiche e assolutamente inappropriate rispetto all’argomento della notizia. A volte sono addirittura erronee le informazioni riportate: per fare un esempio, il giornale diceva che per il prossimo turno di Europa League era stato sorteggiato il Panathīnaïkos come mio prossimo avversario, mentre una volta controllato il calendario… era in realtà il Fenerbahçe (questo è solo uno dei casi ndr).

Passando ad Ultimate Team (FUT), questo resta il cuore pulsante per molti giocatori, ed EA Sports lo sa bene. Anche in questo caso, vediamo cambiamenti utili: innanzitutto la modalità competitiva si avvantaggia del preset Competitivo, che va ad abbassare certe penalità e rallentamenti ingiustificati. Chi è veterano di FUT era già abituato a tali ritmi, e mantenerli inalterati è stata una mossa saggia, anche se un “esperimento” con la possibilità di scegliere anche il gameplay Realistico sarebbe stato non poco stuzzicante.

Quello che di certo farà gola ai giocatori – oltre ai classici pacchetti acquistabili con monete guadagnate in game o denaro reale – è l’inserimento di molti tornei a tempo limitato ed eventi a tema, che offrono ricompense esclusive e giocatori che in altri modi non sarebbe possibile ottenere. Questo aiuta sia a spezzare la monotonia delle stagioni ordinarie, sia a creare squadre sempre più variegate.

La cosa che all’effettivo abbiamo apprezzato maggiormente, è che c’è stata una maggiore attenzione nel bilanciare il gioco, soprattutto per chi non vuole o non può investire tanto tempo o denaro: alcune barriere sono stare ridotte, come inserire ricompense unificate con il pass stagionale che “valgono” anche in Carriera e in altre modalità.

EA Sports FC 26
Buono 7.5
Voto 7.5
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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.