Undone, serie animata prodotta da Kate Purdy e Raphael Bob-Waksberg (BoJack Horseman), arriverà sulla piattaforma digitale Amazon Prime Video il prossimo tredici settembre. La serie che vede nelle vesti dei protagonisti Rosa Salazar (interprete nel film Alita: Battle Angel) e Bob Odenkirk (protagonista della serie di successo Better Call Saul) punta, grazie all’uso della tecnica di animazione del rotoscope, a portare sul piccolo schermo un prodotto totalmente innovativo sotto la guida del regista e artista olandese Hisko Hulsing. Abbiamo visto i primi tre episodi della serie e ve ne parleremo in questa recensione, ovviamente senza spoiler.
Oltre lo spazio e il tempo
Alama, la protagonista della storia, è una donna di 28 anni che conduce una vita tranquilla e ordinaria, questo finché un terribile incidente rischia di mettere fine alla sua giovane vita. A seguito di questo incidente però la ragazza si accorge di aver sviluppato il potere di viaggiare tra il tempo e lo spazio, sperando così di riuscire ad impedire l’incidente che ne causerà la prematura morte. In questo viaggio però non sarà sola, visto che ad aiutarla ci sarà Jacob, ovvero il suo defunto padre.
Questo “viaggio” metterà a dura prova la giovane Alma che arriverà al punto di mettere in discussione la sua salute mentale. La particolare tecnica utilizzata in questa serie è quella del “rotoscoping“, che abbiamo già visto applicata in pellicole come “Waking Life” e “A Scanner Darkly“, diretti entrambi dal regista Richard Linklater. Il rotoscoping prevede l’uso di immagini reali come linee guida per disegnarci sopra trasformandole, tramite dei passaggi lunghi e anche parecchio costosi, nel prodotto finito che poi sarà, in questo caso, Undone. Questa tecnica inoltre è visivamente la più adatta da usare per quelle storie che escono fuori dall’ordinario, che con la loro trama si perdono ai confini dello spazio e del tempo, scrutando nei meandri più oscuri della psiche umana.
Una novità assoluta
Già dalle prime battute la serie mostra subito l’importanza fondamentale del rotoscoping che ha una duplice funzione: la prima è quella di far parlare gli attori anche solo con la espressività facciale, visto che questa tecnica dona loro un intensità maggiore, mentre la seconda è quella di distaccarsi, a seconda della situazione, da quello che è il “mondo reale” e le sue regole, alterando cosi la percezione visiva dello spettatore e proiettando i protagonisti in diversi luoghi. Così facendo sarà difficile per lo spettatore avere dei veri e propri punti di riferimento. La serie balla tra realtà e fantascienza perché, di fatto, la storia si svolge a cavallo tra le due realtà, la prima è quella reale del coma, mentre la seconda invece non conosce confini né limiti fisici, il tutto condito da dei dialoghi brillanti che si adattano benissimo alle situazioni più inverosimili. Undone è un prodotto innovativo, con tutte le carte in regola per poter diventare un vero e proprio capolavoro del piccolo schermo. Non solo un viaggio ai confini dello spazio/tempo ma un continuo scrutare nell’animo umano concentrandosi maggiormente su quelle che sono le reali emozioni dei suoi protagonisti.