Oggi vi parliamo di un gioco che comincia a far parlare di se, ma questa volta non per quanto bella sia la grafica o perché lo produce una delle case più grandi al mondo, ma perché Life is Strange cerca e forse trova il modo di farci vivere una storia come noi non immaginavamo.
Life is Strange è un nuovo adventure game presentato nel corso del Gamescom 2014 dagli sviluppatori del famoso Remember Me, i Dontnod, tanto per farvi capire da quale polso è stato creato il nuovo titolo.
Dopo questo piccolo preambolo, iniziamo ad avventurarci nel titolo Life is Strange.
I Dontnod puntano per la seconda volta su un protagonista femminile per i loro titoli, svincolandosi subito dicendo che la loro scelta non arriva dalle tantissime critiche mosse sul mondo videoludico carente di personaggi femminili, ma perché la storia di Life is Strange è perfetta per Max, la giovane protagonista del titolo.
Ragazza interessante, in grado di prendere delle scelte azzardate anche se realmente molto introversa ed insicura, ma innamorata e presa da quello che veramente le piace, ovvero la fotografia. Il titolo sembra ripercorrere la storia di un adolescente, ripercorrendo le sensazioni di disagio nei confronti di persone adulte.
La storia inizia con Max che ad un certo punto della sua vita inizia ad accorgersi di possedere dei poteri che le consentono di riavvolgere una piccola quantità di tempo. Potere che consentirà alla giovane ragazza di risolvere indovinelli, puzzle e addirittura di cambiare l’intero corso della sua vita. Questa particolare meccanica consentirà infatti di tornare indietro nel tempo e cambiare le risposte che si sono scelte all’interno di dialoghi e giochi, scoprendo così via via nuovi percorsi che non sarebbero stati mai rivelati.
Un altro personaggio che farà parte della storia sarà Chloe, ragazza giovane ed in piena crisi esistenziale dopo la morte del padre, ed in contrasto con un patrigno apparentemente molto violento; non sappiamo ancora come questa interagirà nella storia.
I produttori di Life is Strange definiscono il loro titolo una “tripla A Indie”, questo perché la scelta dell’ambientazione e della colonna sonora sembrano quelli che spesso vengono utilizzati dai piccoli studi di sviluppo, ma realmente non è così perché è chiaro che dietro a Life is Strange c’è stato un grande investimento.
Ed è facile distinguerlo vedendo quanta accuratezza c’è nei dialoghi tra i vari protagonisti adolescenti, sembrano reali i loro comportamenti e la loro storia sembra quasi credibile se non fosse per i poteri appartenenti alla piccola Max. Un altro punto di grande rilievo è la grafica che nel corso del gioco regala scorci di grande bellezza, utilizzando delle texture interamente dipinte a mano e che realizzano un effetto veramente fatto a pennello per il titolo, che vede la storia andare avanti e indietro nel tempo.
Dopo avervi annoiato con tutte queste parole, arriviamo alle tanto attese conclusioni.
Secondo il mio parere Life is Strange è un titolo che già da oggi sto aspettando con molto fermento, e anche se allo stato attuale della produzione è molto difficile dare giudizi, io credo che i ragazzi di Dontnod stiano realizzando un progetto veramente interessante, in un mondo dove è sempre più insiste la presenza di titoli con gravi lacune in termini di storia e di background, la produzione di un titolo come questo è forse un miraggio per credere che qualcosa o qualcuno pensa anche a smuovere altri tipi di sentimenti e di emozioni.