True Detective – Recensione della terza stagione diretta da Nic Pizzolatto

Valerio Pagnotta Proietti
Di Valerio Pagnotta Proietti Recensioni Lettura da 5 minuti
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True Detective

A distanza di quattro anni dalla seconda stagione, arriva finalmente True Detective 3, la terza stagione della serie targata HBO e scritta interamente da Nic Pizzolatto. Questa nuova stagione segue le vicende dei due tormentati detective dell’Arkansas Roland West e Wayne Hays interpretati rispettivamente da Stephen Dorff e dal Premio Oscar Mahershala Ali alle prese con un caso di due bambini misteriosamente scomparsi. True Detective ” non solo dovrà farsi perdonare dai fan per la lunga attesa (visti già citati quattro anni di attesa dalla scorsa stagione) ma dovrà anche far ricredere i molti rimasti scontenti dopo la stagione che vedeva come protagonisti Colin Farrell e Vince Vaughn. La sfida sarà quindi doppia e il confronto con la prima indimenticabile stagione sarà inevitabile, viste le molte similitudini che andremo ad analizzare in seguito. La terza stagione di True Detective debutterà il prossimo 13 gennaio sulla rete americana HBO e vedrà l’esordio alla regia di Nic Pizzolatto che dividerà il ruolo con Jeremy Saulnier (Hold the Dark, Green Room).

True Detective 3Dopo aver visto in anteprima i primi cinque episodi della terza stagione di True Detective, possiamo da subito notare come tutto ruoti intorno alla figura del detective Wayne Hays, unico vero protagonista della serie. Siamo nello stato del Missouri precisamente nel 1980 quando il detective e il suo collega Roland West iniziano ad indagare sulla misteriosa scomparsa di due bambini. La storia fa un balzo in avanti di dieci anni e ci porta nel 1990 dove vediamo Wayne Hays in una nuova veste, ovvero quella di marito e di padre, ma la tranquillità della sua nuova vita verrà bruscamente interrotta dalla riapertura del caso di sparizione nel 1980. Il nostro viaggio si chiude (almeno per ora) nel 2015 dove Wayne ormai in pensione e palesemente invecchiato racconta la storia della sua vita prima che la malattia da cui è affetto da tempo lo danneggi in maniera irreparabile. Un po’ come successe al tempo con Matthew McConaughey, anche Mahershala Ali fa il suo esordio nella serie all’apice della sua carriera ovvero dopo aver vinto il Premio Oscar nel 2016 come miglior attore non protagonista nel film “Moonlight”. Il difficile ruolo da protagonista viene interpretato nel migliore dei modi dall’attore statunitense che riesce, grazie ad una interpretazione di altissimo livello, a portare sul piccolo schermo una vera e propria evoluzione del suo personaggio, evoluzione che si svolge in un arco narrativo lungo trentacinque anni e che passa per ben tre diversi periodi storici.

True Detective 3Nuova stagione o reboot?

Dopo aver visto i primi cinque episodi della serie possiamo notare le tante (forse troppe) similitudini tra questa nuova stagione e la prima, tanto da domandarci se ciò che stiamo guardando altri non sia se un reboot o un’effettiva terza stagione, considerato che luoghi, eventi e situazioni sono pressoché identici a quelli della prima serie. Altrettanto simili, ma di meno impatto, sono questi sbalzi temporali divisi in tre linee diverse che, a differenza della prima, vedono un unico protagonista e di conseguenza un unica versione della storia. Questo le rende per forza di cose meno interessanti rispetto a quelle delle prima stagione che (a mio parere) funzionano meglio grazie alla divisione tra due protagonisti, con due mondi e modi completamente diversi di approcciarsi alla vita quotidiana. Abbiamo visto anche il convincente esordio alla regia di Nic Pizzolatto che, con una modalità molto simile (se non identica) a quello che ha reso grande il cinema di Christopher Nolan che ben si presta alle ambientazioni cupe della serie. Pizzolatto e Saulnier hanno dato vita ad una stagione migliore della precedente alzando il livello dell’attuale panorama televisivo. Una nota di merito va all’eccellente lavoro di trucco e parrucco svolto sul personaggio di Wayne Hays rendendo il tutto più vero e convincente.

True Detective
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Voto 8
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Ventisettenne romano con una grande passione per il cinema d'autore, i gangster movie e i film del maestro Tarantino. Cresciuto a pane, Magic e fumetti americani, ama vivere al massimo ogni sua passione, condividendole sempre con qualcuno per renderle migliori.