Triangle Strategy – Recensione, il “numero perfetto” di Square Enix

Ecco la nostra recensione di Triangle Strategy, uno dei tattici a turni migliori in assoluto di questa generazione, ora disponibile su Switch.

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor Recensioni Lettura da 12 minuti
9
Triangle Strategy

Che si trattasse di un titolo promettente lo si sentiva da lontano, un profumino talmente invitante da farci ben sperare fin da subito, con il nostro ottimismo che grazie alla prova gratuita delle demo (disponibile per tutti) si è ancora più rafforzato. Questa particolare creatura di Square Enix e Artdink mette sul piatto molte caratteristiche interessanti, che per quanto molto semplici nelle meccaniche risultano essere congeniali tra loro. Non ci troviamo di fronte a mappe sconfinate da esplorare o a diramazioni infinite per ogni piccolissima scelta, e Triangle Strategy è la prova che si può ottenere un risultato incredibile senza dover per forza esagerare: ecco la nostra recensione.

Un fragile equilibrio

Le vicende di Triangle Strategy prendono vita a Nortelia, delle terre che anni prima videro consumarsi degli atroci conflitti, le Guerre del Sale e del Ferro, che come potete ben immaginare dal loro nome avevano come pretesto principale il controllo di queste due importantissime risorse. I tre regni che per molto tempo si scontrarono erano: il Sacro Impero di Sabulos, situato ad est in un’area desertica, ma che racchiude all’interno il “Lago Salato“, unica fonte di sale di tutta Nortelia; il Granducato di Aesglast, una nazione fortemente militarizzata, situata sulle fredde montagne di Nortelia, e che fa del ferro la sua risorsa più importante; e infine il Regno di Glenbrook, un paese situato nelle verdeggianti pianure di Nortelia, con il commercio come punto di forza indiscusso, ma anche la mediazione. Quest’ultimo, oltre alla famiglia reale, è formato da tre grandi Casate, tra cui quella del nostro giovane protagonista: i Wolfhorth.

Dopo le grandi guerre infatti, solamente grazie all’operato diplomatico della suddetta casata con a capo Lord Simon, si è riusciti ad arrivare ad una pace e a un equilibrio importante, che da anni regge, e che è sfociato in un’opera congiunta: lo scavo di una nuova miniera che vede collaborare i tre regni insieme, chi con la forza lavoro, chi con approvvigionamenti e risorse. Nonostante l’equilibrio creatosi anni prima però, c’è sempre qualcosa – o qualcuno – che farà in modo che venga meno, ma non vi anticiperemo nulla per motivi di spoiler.

Il giovane Lord

Prima che l’equilibrio venga messo in discussione, oltre all’opera congiunta sono diverse le azioni diplomatiche che si svolgono tra le nazioni per mantenere dei rapporti stabili: tra questi, è presente anche il matrimonio combinato tra il giovane Serenoa Wolfhort, il protagonista della nostra storia, e la bella Lady Frederica, figlia del fratello del Comandante del Granducato di Aesglast. La ragazza, tuttavia, è una Roseliana, e quindi facente parte etnicamente di un popolo ingiustamente maltrattato. Questo non sembra essere un problema per il giovane, che al contrario si rivela essere particolarmente colpito dalla ragazza.

Poco prima della preparazione delle nozze però, c’è un’altra cosa che cambierà per sempre la vita di Serenoa: suo padre, Lord Simon, passa al ragazzo il comando del casato dei Wolfhort, anche a causa di una malattia sconosciuta che lo affligge da tempo. Chiaramente al fianco del nuovo giovane Lord ci sono i fedelissimi componenti del casato, tra cui il consigliere Benedict, la stessa Frederica, e altri ancora.

Gli onori e gli oneri saranno giganteschi, e da qui in poi inizierà una storia fatta di intrighi, tradimenti, combattimenti, e tanto altro ancora, cose di cui non vi anticiperemo nulla (se però siete curiosi di saperne un po’ di più, vi consigliamo di scaricare la demo gratuita di Triangle Strategy, che abbiamo provato anche noi prima di proporvi questa recensione del gioco completo). Una cosa però ve la possiamo dire: la struttura registica è eccellente, perché vi permetterà, tra una scena e l’altra, di scoprire tramite delle scene secondarie quali sono gli avvenimenti importanti che stanno accadendo nelle altre parti di Nortelia, direttamente dalla mappa di gioco. Possiamo affermare senza peli sulla lingua che l’intreccio creato per la sceneggiatura di Triangle Strategy ricorda molto alcune dinamiche di Game of Thrones (qui la recensione del finale), e anche il trasporto nel voler scoprire ogni volta il seguito delle vicende è grandissimo.

Sul campo di battaglia, e fuori

Dividendo la recensione in parti, possiamo dirvi che Triangle Strategy presenta nel gioco in tre “macro aree”, composte dalle fasi narrative, le fasi di esplorazione e di votazione, e infine le fasi di combattimento. Le fasi narrative semplicemente ci vedranno assistere a scene della storia, con i personaggi che parleranno, faranno determinate cose, e con noi che spesso dovremo dire la nostra sull’argomento, il tutto chiaramente mentre le vicende proseguono.

Quelle di esplorazione e votazione sono molto particolari, e a volte collegate tra loro. In queste particolari occasioni ci troveremo a girovagare per determinate mappe di gioco, alla ricerca di oggetti da raccogliere, o di persone con cui parlare per carpire informazioni utili. Queste ultime saranno fondamentali non solo per far crescere le convinzioni di Serenoa (dei parametri che cambieranno in modo non visibile al giocatore, in base alle scelte e alle risposte che daremo), ma anche per sbloccare delle risposte nei dialoghi che saranno utili durante le votazioni e non solo. Ma cosa sono le votazioni? Come detto prima, Serenoa è giovane e inesperto, nonostante sia maturo, e di conseguenza quando ci saranno delle decisioni cruciali da prendere, entra in gioco la Bilancia Risolutrice, dove le 7 persone più fidate del giovane Lord voteranno in base alle proprie convinzioni sul da farsi, dove chiaramente avrà la meglio la maggioranza. Badate bene che se avete un’idea, potrete provare a convincere ogni personaggio a cambiare le proprie intenzioni, argomentando il vostro punto di vista, ma non è detto che ci riusciate, e non è detto che la votazione si risolva come sperate. Cosa è veramente giusto? E cosa sbagliato? Non c’è una risposta, solo conseguenze.

Le fasi di combattimento sono, come potete immaginare, il cuore pulsante dell’avventura, con ogni battaglia che sarà sottoposta alle proprie condizioni di vittoria, a variabili uniche, e che riescono sempre ingegnosamente a rispecchiare il contesto della storia. Il gameplay in questi casi si svolge come i classici titoli tattici a turno, con alcune peculiarità ben inserite all’interno della scacchiera: ad esempio attaccare dall’alto avrà i propri vantaggi, e nel caso di unità dotate di armi a distanza ne farà aumentare anche la gittata, oppure gli elementi, che possono essere sfruttati in modi piuttosto furbi (come dare fuoco a punti della mappa infiammabili, utilizzare l’elettricità sulle pozze d’acqua, e così via). Tutte queste meccaniche sono facili da capire, come anche il “semplice” attacco di opportunità che si crea quando un’unità è “schiacciata” tra due nemiche, o i colpi alle spalle che infliggono più danni.

Sarà quindi determinante sfruttare la mappa e comprenderne gli spazi, anche in verticale, condizione indispensabile che divide la vittoria dalla sconfitta. Non sottovalutate il gioco, dopo le fasi iniziali piuttosto “tranquille”, il livello di sfida si farà sentire, soprattutto perché molto spesso vi troverete in inferiorità numerica. Sfruttate molto anche la telecamera, che essendo gestibile in 3D potrete farla ruotare per tutta la mappa (anche nelle sezioni di esplorazione) e scoprire quali passaggi o zone sarà meglio sfruttare.

I personaggi che potrete portare sul campo, a parte uno o due che in genere saranno sempre obbligatori nelle missioni della campagna, saranno scelti a vostra discrezione: ce ne sono davvero parecchi tra cui scegliere, e ognuno di essi ha caratteristiche diverse (a volte possono somigliarsi, ma possono cambiare per determinate skill che li rendono migliori degli altri per determinate missioni o situazioni). Non saranno tuttavia presenti tutti dall’inizio, perché i secondari si aggiungeranno man mano tra le nostre fila per scelta personale, ognuno spinto dalle proprie motivazioni: la loro storia ci verrà raccontata a piccole dosi, dal momento che si uniranno a noi, e pian piano procedendo nella storia. Vi consigliamo di seguire tutte le loro storie il prima possibile!

Tra una missione e l’altra, o subito prima di una battaglia, potremo sfruttare il nostro Accampamento, un luogo sicuro in cui potremo fare di tutto: da battaglie immaginarie per allenarci nelle tattiche o far guadagnare esperienza magari a personaggi “rimasti indietro”, oppure acquistare oggetti e materiali dal mercante, o ancora parlare col fabbro per potenziare i nostri guerrieri tramite i materiali acquisiti e le monete, e chiaramente equipaggiare le truppe con gli accessori, e farle salire di rango (cosa che sbloccherà ulteriori abilità potenti).

Un bel dipinto

Cosa che salta subito all’occhio e che in recensione non spossiamo non citare, è che Triangle Strategy è artisticamente ineccepibile: questo riesce ad amalgamare la pixel art delle mappe e dei personaggi, alle figure disegnate e più dettagliate delle sagome dei personaggi, o della mappa di gioco che ci regala una panoramica e dei riflessi niente male. Il titolo di Artdink e Square Enix risulta credibile e trasporta con le sue emozioni, nonostante uno stile del genere risulti abbastanza complicato (se messo a confronto col fotorealismo NdR), e lo fa anche grazie ad un comparto audio che fa il suo dovere senza sconti, soprattutto per quanto riguarda la colonna sonora e il doppiaggio, che vede tutti i personaggi (principali e secondari) disporre di una voce in inglese estremamente precisa e gradevole. Ci teniamo a precisare che l’intera opera è localizzata con tutti i testi in italiano, quindi tutti i giocatori meno portati per le lingue straniere potranno comunque goderne al massimo.

Triangle Strategy
9
Voto 9
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Di Gianluigi Crescenzi Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.