Ogni decade ha le sue mode: molte passano, qualcuna rimane. Se ci riflettiamo bene, anche i Battle Royale lo sono: un genere di videogioco che anni fa nessuno avrebbe mai pensato, che potrebbe eclissarsi nel prossimo periodo ma che ora monopolizza l’industria. A cavallo tra il 1999 e il 2000, mentre gli adulti si preoccupavano del terrificante Millenium Bug, i ragazzi potevano definirsi alternativi ed estremi solo se facevano Skateboard o BMX: il problema è che in quegli anni non era facile trovare piste, strade, e soprattutto investire in un oggetto che un ragazzino non poteva permettersi. Il videogioco di Tony Hawk Pro Skater, uscito nel 1999 (e da lì partito per una serie di titoli fatti da Neversoft stupefacenti per l’epoca) era la giusta scappatoia per pareggiare gli eroi di un tempo. Tra tutti Tony Hawk stesso, un ragazzo che volava in alto sulla pista e si destreggiava come se sospeso in aria. Come accennato, le mode calano, e lo skate ha perso la sua magia (ovviamente è rimasta una grande nicchia e gli sport estremi sono approdati anche in TV), ma prima era diverso. Dal 2015, con Pro Skater 5 (di Robomodo, nulla di eclatante), Tony Hawk Pro Skater è rimasto in naftalina, nel 2018 Maple Media è riuscita a fare un gioco mobile, ma solo oggi, grazie a Vicarious Visions, abbiamo modo di rimettere mano ad un gioco nuovo, e allo stesso tempo vecchio, Tony Hawk Pro Skater 1 + 2.
Detenendo ancora lo scettro di “remake house”, Vicarious Visions ripropone il vecchio gameplay dei Tony Hawk Pro Skater, rivoluziona la grafica rendendola adeguata a questa generazione e non solo: l’azienda ha infatti reperito i modelli originali di Neversoft (oltre che i contatti dei vecchi dipendenti che ci avevano lavorato) confezionando un tuffo nel passato, adatto ai giorni d’oggi. Ecco quindi che Tony Hawk Pro Skater 1 + 2, un remake dei primi due titoli fusi in un gioco disponibile a prezzo budget, ha preso vita.
Sbucciarsi le ginocchia
Seppur solo virtualmente, andare su skate vuol dire sbucciarsi le ginocchia: le cadute sono inesorabili, e quando avverranno imparerete, sulla vostra pelle virtuale, come migliorarvi. In questo frangente vi viene incontro un gameplay facile da imparare ma pieno di sfaccettature: i trick più semplici vi costeranno un paio di tentativi, ma padroneggiare quel Heelflip 720 vi impegnerà per ore intere. Starà inoltre a voi capire come sfruttare al meglio i parchi: sebbene gli obiettivi e le sfide vi aiuteranno a non disperare, per il resto si tratterà sempre di studiare il percorso migliore per fare uno show fantastico (e magari condividerlo online, cosa che 20 anni fa era sicuramente utopica).
Se nel passato i limiti di personaggi e personalizzazioni erano elevate (si parlava di CD e DVD), stavolta le ginocchia che sbuccerete saranno completamente personalizzabili. Nel corso del gioco, infatti, accumulerete una valuta in game che vi permetterà di comprare qualsivoglia oggetto: in questo modo potrete creare il vostro skater preferito, adattandolo allo stile che volete. Questo si propone anche sui trick, ora sbloccabili insieme ai personaggi e completamente personalizzabili, permettendo al giocatore non solo di avere un avatar 100% customizzabile, ma anche di modificare gli skater già presenti.
Tecnicamente, il gioco fila lascio senza indugio: 60 frame granitici vi accompagneranno nelle vostre evoluzioni, e una grafica decisamente al passo coi tempi vi “svecchierà” l’immagine che avete ancora nel cuore. Musiche e suoni sono riusciti davvero molto bene: plauso soprattutto alla soundtrack, che non cade nell’errore di riproporre solo le vecchie canzoni, ma affianca alle stesse anche delle nuove tracce più moderne.
Una formula nuova
Chi ha giocato i primi titoli di Tony Hawk Pro Skater saprà bene come la struttura fosse quasi “lineare”: percorrendo e finendo delle mappe, si sbloccavano altre parti della storia (e così via). Vicarious Visions ha rivoluzionato quel concetto, proponendo un mondo aperto che, di volta in volta, verrà sbloccato completando degli obiettivi. Per farlo potrete giocare il Tour in Skate, che vi porterà a usare ciò che volete, con chi volete, dove volete. C’è infatti da fare attenzione: quei numeri accanto al titolo in realtà si sono rivelati dei semplici segnaposto. Il gioco presenta personaggi, skate, mappe e quant’altro presi dai primi due capitoli, ma per il resto diventa più una sorta di “opera magna”, un titolo che speriamo verrà supportato con DLC per renderlo il definitivo Tony Hawk Pro Skater. Il gioco, essendo uscito nel 2020, può vantare le possibilità offerte dalla maggiore diffusione di internet più: per questo quindi compaiono sfide globali da completare e il ritorno della fantastica modalità di creazione del proprio parco. In questo modo, potrete non solo farvi le vostre piste, ma addirittura visitare quelle degli altri utenti, ampliando il gioco esponenzialmente e affiancando illimitate mappe alle 10 presenti (anche se in quelle personalizzate non potrete impostare sfide di alcun tipo).
Per il resto il gioco presenta un multiplayer locale e online: in entrambi i casi potrete sfidare un avversario su tempi, trick e quant’altro, oppure allenarvi in libertà. Il gioco, quindi, propone una sezione multigiocatore composta da creatività, sfide e “relax”, e arriva a dare un pacchetto unico e completo per chi cerca un’esperienza simile
Il trucco di questo titolo è l’equilibrio: non parliamo di quello da mantenere sullo skateboard mentre si prova a saltare da un palazzo all’altro (non provateci a casa), ma di quello che si ha tra vecchio e nuovo. Ormai Vicarious Visions sembra aver trovato la formula segreta dei remake, sapendo dosare novità e classicismo minuziosamente. Se infatti i giocatori di una volta, amanti del brand, si ritroveranno catapultati in una sorta di viaggio del tempo dove grafica, stile, tecnica e quant’altro sono andati avanti ma il concetto è rimasto lo stesso, i nuovi utenti che approcceranno questo Tony Hawk Pro Skater 1 + 2 potranno trovare un buon compromesso, una sorta di introduzione, ad un genere che sempre più in questo giorni diventa un unicorno in mezzo a battle royale, GDR e chi più ne ha, più ne metta.