Tokyo Mirage Sessions #FE – Recensione

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Recensioni Lettura da 8 minuti
8.6
Tokyo Mirage Sessions FE

Partiamo dal termine Fan Service: parliamo di quella scelta nell’inserire piccoli dettagli, spesso marginali, appositamente per rendere piacere allo spettatore/giocatore. Nato in ambito manga/anime, è ora utilizzato ovunque, dai film alle serie tv. Tokyo Mirage Sessions #FE nasce principalmente con questo scopo: essere un gioco gradito dagli appassionati di manga, del Giappone, di tutta la cultura j-pop e dai classici jRPG. Sebbene questa caratteristica possa spaventare chi invece non si intende di queste tematiche, il titolo ha uno scheletro ben studiato e molto profondo, che scopriremo insieme in questa recensione.

Tokyo Mirage Sessions #FE_04Tokyo Mirage Sessions #FE nasce dalla collaborazione tra Atlus e Nintendo: esploso come Shin Megami Tensei X Fire Emblem. Il gioco però in realtà non mantiene quasi nulla delle due saghe, se non alcune meccaniche di gioco, alcune scelte stilistiche e qualche piccolo dettaglio. Non aspettatevi quindi un crossover nel vero termine della parola: il gioco vi lascerà per tutta la sua longeva durata con una sensazione di già visto misto alla scoperta di feature inedite, nate in realtà da una intersezione ben studiata. La storia raccontata sarà delle più classiche: per salvare il mondo da demoni di un’altra dimensione, alcuni ragazzi dovranno unire le forze, e utilizzare dei poteri appena scoperti per salvare l’umanità. Nulla di nuovo, ma lo schema scelto dello “Shonen” (manga in cui gli eroi sono costretti a diventare più forti per poter sconfiggere i nemici), che in realtà si basa su uno schema ancora più vecchio, quello de “Il Viaggio dell’Eroe” (una lettura davvero consigliata), risulta calzare a pennello per il target scelto di videogiocatore.

Tokyo Mirage Sessions #FE_05Scendendo nei dettagli, il gioco avrà delle pesanti contaminazioni da titoli come Persona, Shin Megami Tensei Fire Emblem, e tutte conviveranno in un armonioso studio artistico senza sovrastarsi l’una con l’altra: il gameplay sarà prettamente ispirato a Persona (con la caratteristica delle molteplici dimensioni di un mondo). Dopo circa mezz’ora di gioco scopriremo che il protagonista, Itsuki, il suo amico e la ragazza che vuole salvare, Tsubasa, sono dei Mirage Master: umani in grado di potersi fondere con i Mirage, spiriti di combattenti di altre ere. Ed è qui che entra in ballo Fire Emblem, con le armi e le personalizzazioni degli eroi che, dal tocco misto tra medieval fantasy e sci-fi, saranno unici nel proprio genere, ma con delle somiglianze ai vecchi eroi visti nei precedenti capitoli. Carichi di coraggio e forza di volontà, questi ragazzi dovranno sconfiggere questa potenza oscura che, senza preoccuparsi di nulla, vuole soltanto privare tutti gli umani della propria “Performa”, energia vitale unica e potentissima della quale queste entità sono prive.

Tokyo Mirage Sessions #FE_01Il gioco si differenzierà in due grandi macroaree. Nella prima, l’esplorazione, verranno esplorate dal protagonista delle mappe spesso labirintiche e multilivello, con la possibilità di attaccare i mostri che compariranno sulla mappa per avere un attacco improvviso. Saranno presenti anche meccaniche social tra i vari personaggi, permettendo un’evoluzione dei rapporti tra di loro (sebbene questa feature sia molto ridimensionata in confronto ai vari Persona); saranno inoltre presenti tesori, aree nascoste e segreti da scoprire. Nella seconda invece, avremo il vero e proprio combattimento: come è giusto che sia in un jRPG, il combattimento sarà a turni e utilizzerà un sistema alquanto divertente e spettacolare. Ogni combattimento verrà infatti raffigurato come una sessione, ovvero un’esibizione da parte di alcuni performer, in questo caso i combattenti (chiamati nel gioco Artisti), e le combinazioni di attacchi, permessi dalla loro affinità e dalle mosse scelte, permetterà di inscenare combo d’attacco devastanti sia dal punto di vista del danno, sia dal punto di vista della scena che avverrà in gioco.

Tokyo Mirage Sessions #FE_08Gli attacchi, divisi tra attacco con arma e skill, saranno ispirati tramite una segmentazione quasi scientifica: tutte le skill e gli attacchi relativi ad un’arma saranno spesso ispirati a Fire Emblem (richiamando le migliaia di skill già provate nelle varie avventure), le magie invece prenderanno spunto da Persona e Shin Megami Tensei (senza però snaturare troppo l’atmosfera di gioco). Nel sistema di gioco i nemici avranno punti di resistenza e di debolezza, celati in principio ma rivelati appena subiranno quello specifico attacco, che renderanno i combattimenti molto tattici e ben studiati. Alcune pecche nel titolo sono date dall’impossibilità di rimuovere il protagonista dal party: esso, con l’elemento fulmine, sarà sempre li a combattere, con le sue forze e debolezze. Con gli altri personaggi invece, potendo scegliere chi far scendere in campo e quale arma assegnargli, le possibilità sembreranno infinite. Combattendo e ripercorrendo dungeon già visitati, sarà possibile sbloccare nuovi attacchi del proprio Mirage, con potenziamenti che vi permetteranno di plasmare il vostro stile personale di combattimento, ed il party stesso.

Tokyo Mirage Sessions #FE_03Dal punto di vista stilistico, Tokyo Mirage Sessions #FE è un’esplosione di colori e un omaggio puro al Giappone e alla sua cultura: in alcune ambientazioni faranno capolino strutture famose per chi ha vissuto o viaggiato nel paese del Sol Levante, lasciando quel senso di nostalgia che vi farà continuare a giocare anche solo per potervi immergere di nuovo in quelle location. Ogni personaggio sarà studiato nei minimi dettagli e, come nella più tradizionale scelta possibile per un titolo del genere, attacchi, armature e dettagli visivi saranno creati appositamente per dare quel senso di magnificenza e spettacolarità anche alla più semplice delle azioni. I nemici, al contrario, ispirati al character design di Persona, saranno sempre elaborati e studiati con un senso di pazzia generale. Tutto questo, sebbene il comparto tecnico non sia dei migliori, non verrà minimamente smorzato grazie al giusto utilizzo di scene dinamiche e coinvolgenti e una Art Direction sublime.

Tokyo Mirage Sessions #FE_06Se la cultura giapponese è preponderante nel gioco, chi la fa davvero da padrona è il J-Pop: i protagonisti infatti, quando vivranno la vita di tutti i giorni, dovranno destreggiarsi tra prove musicali, concerti e molto altro, creando dei simpatici e ben elaborati siparietti molto simili ad un video musicale di un/una qualche idol. A questo discorso va ricollegato lo studio effettuato per la colonna sonora: con delle note accattivanti e coinvolgenti, ogni video in CGI ed ogni sessione di gioco si trasformerà nella sigla del vostro anime preferito, catturandovi in un vortice da cui è difficile uscire. Se questo non vi basta, in alcune fasi di gioco vere e proprie scene animate, in classico stile anime, vi collegheranno tra l’avvenimento precedente e il successivo, creando una contaminazione tra videogiochi e serie animata. Piccolo dettaglio, ormai scontato per gli appassionati di questo genere di giochi, sta nell’età dei personaggi: come al solito, per non incappare in problemi di censura, le età sono state alzate per raggiungere i 18 anni, la maggiore età. Inoltre, in alcuni video e alcune scene, personaggi che nella versione originale risultavano un po’ svestiti, sono stati coperti molto di più: insomma, nulla di nuovo.

Tokyo Mirage Sessions FE
8.6
Voto 8.6
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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.