The Sinking City: Nacon risponde alle nuove accuse di hacking e pirateria

La battaglia legale tra Nacon e Frogwares Interactive per i diritti e la vendita di The Sinking City continua a farsi sempre più intensa.

Elisa Farina
Di Elisa Farina News Lettura da 3 minuti

Il tumultuoso rapporto tra Nacon e Frogwares Interactive sul futuro di The Sinking City sta continuando ad essere un problema davvero grande per il gioco d’avventura investigativo basato sulle opere del celebre scrittore Howard Philip Lovecraft che, dopo essere stato rimosso silenziosamente da alcuni store online nel corso dei primi mesi del 2020, è stato protagonista di una causa legale in corso contro il publisher BigBen Interactive, oggi Nacon, che in più occasioni non avrebbe rispettato i termini firmati nell’accordo. Ciò che seguì fu una sentenza della Corte d’appello di Parigi che affermava che Frogwares, lo sviluppatore ucraino, aveva agito in modo “manifestamente illegale” nelle sue azioni contro l’editore francese. Questo ha permesso al gioco di tornare su Steam e nei cataoghi di altri negozi. Tuttavia, ancora oggi non è stata fornita alcuna informazione sulla validità delle accuse di Frogwares secondo cui Nacon non avrebbe onorato i propri obblighi finanziari come da contratto. 

Tra le vicende più recenti, The Sinking City è tornato al centro dell’attenzione la settimana scorsa ed è stato nuovamente rimosso da Steam dopo che Frogwares è tornato all’attacco affermando che Nacon avrebbe piratato e hackerato la versione su Steam a seguito del rifiuto dei tribunali di far rispettare le richieste che Frogwares fornisse una nuova copia mastro del gioco per la distribuzione sulla piattaforma online. Finalmente Nacon ha risposto a queste nuove affermazioni, affermando di essere contrattualmente l’unico distributore esclusivo del gioco The Sinking City su Steam, anche se ha utilizzato una terza parte per creare la versione disponibile sul catalogo online, indicando anche di aver pagato tutte le royalties dovute a Frogwares. L’editore ha infatti affermato di aver pagato 8,9 milioni di euro in totale, tra costi di sviluppo e royalties e sembra ora intenzionata a passare all’attacco.

In linea con la decisione dei tribunali, Nacon ha ripetutamente e senza successo richiesto a Frogwares di rendere disponibile il gioco su Steam, in caso contrario avrebbe appicato una clausola nel contratto in cui, in tal caso, il gioco sarebbe stato adattato da una terza parte. Frogwares ha quindi tentato, all’insaputa di Nacon e in violazione dei nostri diritti, di rendere il gioco disponibile su Steam  senza menzionare Nacon nella sua qualità di editore. Questa è quindi la prova evidente che nessuna impossibilità tecnica impedisce di rimettere il gioco su Steam. Nonostante questa situazione di blocco sia creata esclusivamente da Frogwares, Nacon ha consentito ai giocatori di accedere al gioco su Steam pur indicando espressamente la proprietà dei diritti di Frogwares sul gioco, che riceverà anche le royalty generate dalle vendite di Steam.

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