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The Legend of Vox Machina 2 – Recensione degli episodi 1, 2 e 3

Se il giovedì è dedicato alle avventure dei Bells Hells, da vedere su Twitch come terza campagna della loro run nata ormai anni fa sul canale di Geek & Sundry, il venerdì invece prende un nuovo significato con l’arrivo degli episodi di The Legend of Vox Machina della Stagione 2, pronta a proseguire il racconto di questo strano gruppo. Abbiamo visto le prime tre puntate, pronti per parlarne in questa recensione.

Ricordiamo, per chi non lo sapesse, che la serie animata The Legend of Vox Machina è ispirata alle avventure giocate su Dungeons & Dragons da Critical Role, gruppo di doppiatori che gioca e porta in live streaming sessioni di gioco di ruolo sulla famosa base di Wizards of the Coast.

La storia fino a qui

Avevamo lasciato i nostri avventurieri, Grog Strongjaw il Barbaro Golia (Travis Willingham), Pike Trickfoot la Chierica Gnoma (Ashley Johnson), Vex’ahlia la Ranger Mezz’Elfa (Laura Bailey), Vax’ildan il Ladro Mezz’Elfo (Liam O’Brien), Percival de Rolo III il Pistolero Umano (Taliesin Jaffe), Keyleth degli Ashari dell’Aria, una Druida Mezz’elfa (Marisha Ray) e Scanlan Shorthalt il Bardo Gnomo (Sam Riegel) alle prese con una festa: dopo aver sconfitto finalmente i Briarwood, tornati a Emon sono tutti felici di aver finalmente tolto dall’equazione quella malevola coppia. Se non fosse che proprio nel momento più felice, un gruppo di draghi denominato Chroma Conclave arriva dall’orizzonte, pronto a distruggere tutto.

Riparte esattamente da qui la serie, che in questi tre episodi racconta quella che potremmo definire la vera partenza dell’avventura dei Vox Machina: se infatti lo scontro con i Briarwood ha un po’ canalizzato l’attenzione della prima stagione (considerato che lo scontro con il Drago Blu Brimscythe si è chiuso nei primi tre episodi), parliamo comunque di una storyline che in gergo D&D riguarda il personaggio di Percival, una sorta di quest personale più che un fine comune del gruppo. A differenza di tutto ciò, il Chroma Conclave invece è pronto a rendere la vita un inferno in tutta Exandria.

I tre episodi, consci di un background depositato con la prima stagione, riescono a sfruttare la narrativa pregressa per raccontare le cose in modo più veloce: c’è da dire che anche nella prima stagione non si facevano tanti scrupoli nel mandare avanti la trama tagliando corto sui flashback, che anzi in questa seconda stagione iniziano ad approfondire delle dinamiche interessanti. Questi tre episodi, soprattutto nell’ultimo, danno valore al rapporto tra Vex e Vax, la loro storia da bambini (con un fantastico Troy Baker che interpreta il padre Syldor Vessar) e ciò che li ha portati a diventare quel che sono. Questi racconti, che nella campagna hanno spesso trovato spazio in trafiletti di background, in realtà sono stati approfonditi in romanzi e fumetti, e sarebbe interessante se The Legend of Vox Machina prendesse tutto questo per unificarlo in un singolo media.

Le interpretazioni delle altre guest star presenti nella seconda stagione sono eccezionali: tra tutte spicca, oltre che il solito Matthew Mercer, Dungeon Master di Critical Role e trasformista della voce capace di dare diverse interpretazioni una differente dall’altra) anche Lance Reddick, che da la voce a Thordak, il capo del Chroma Conclave. Qualitativamente, infine, abbiamo davanti un’eccezionale animazione capace di incanalare, come nella prima stagione, tutto lo spirito di Dungeons & Dragons parlando sia al pubblico avvezzo al famoso gioco di ruolo, sia a chi cerca un fantasy animato senza peli sulla lingua (e senza restrizioni legate a sangue, sesso e parolacce).

ATTENZIONE SPOILER – Da adesso in poi ci saranno spoiler dei tre episodi. Se non volete rovinarvi la sorpresa o se non avete visto ancora gli episodi e volete aspettare, vi invitiamo a leggere quello che c’è qui sotto in un secondo momento.


Il finale del terzo episodio e cosa succede dopo

Come abbiamo potuto vedere, la sfinge Osysa ha spiegato ai Vox Machina che l’unica soluzione per sconfiggere questi draghi (e successivamente, se verrà rispettata la trama della campagna originale, Vecna) è recuperare degli oggetti potenti: si chiamano Vestigia della Divergenza, e sono artefatti leggendari che risalgono a scontri avvenuti molti secoli prima. Il primo tra tutti che i Vox Machina cercano è proprio l’Egida del Camminamorte, armatura indossata in passato dal Campione della Matrona dei Corvi.

Il problema è che, così come nella campagna, una mossa avventata di Percy porterà Vex a perdere la vita, colpita da una trappola sopra a questa armatura. Solo il patto di Vax con la Matrona dei Corvi, per diventare il suo nuovo campione, permetterà di riportarla in vita. Lo scontro con il Chroma Conclave è ancora lontano, e come confermato probabilmente lo scontro con questi quattro draghi occuperà anche la terza stagione, considerando che il gruppo dovrà cercare altre Vestigia prima di poterli affrontare.

The Legend of Vox Machina 2 - Episodi 1, 2 e 3

8

Un inizio scoppiettante per quello che riguarda questi primi episodi: le basi della battaglia contro il Chroma Conclave iniziano a gettarsi, e la rappresentazione a schermo in animazione di alcuni momenti topici dell'avventura dei Vox Machina risulta eccellente. Fantastiche anche le interpretazioni dei draghi, con un Lance Reddick che spicca nel ruolo di Thordak.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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