The Evil Within 2 è stato pubblicato venerdì 13 ottobre, quale migliore occasione di giocarlo durante Halloween? Il modo di giocare un horror cambia da persona a persona, c’è chi cerca di amplificare gli effetti del genere, chi di sminuirli accendendo tutte le luci presenti in casa.
A differenza dei giocatori, che possono scegliere se acquistare o no il gioco, gli sviluppatori devono conviverci durante tutta la fase di produzione. Che cosa c’è di più bello, nel sapere quali sono i modi in cui testano la loro creazione e se a loro piace giocare agli horror? A questo punto si potrebbe ben pensare che per essere in un team di sviluppo di giochi di questo genere, sicuramente si tratta di persone a cui lo stesso, non crea alcun “effetto pauroso” post sessione. Non sembra essere proprio cosi, vediamo qualche dichiarazione sul modo in cui gli sviluppatori di Bethesda, giocano ai giochi horror.
John Johanas, direttore di The Evil Within 2, preferisce giocare di notte spegnendo tutte le luci in casa e tenendo il livello del volume molto alto. Se c’è un titolo che attende particolarmente, si chiude in casa per goderselo senza distrazioni, evitando di giocare in presenza di persone che possano interromperlo. E’ un vero appassionato, sostiene infatti che sia uno dei pochi generi che lo coinvolgono così tanto emotivamente permettendogli di immergersi profondamente, nell’atmosfera propria di questi giochi.
Jerk Gustafsson, Produttore Esecutivo di Wolfenstein II The New Colossus, sostiene di giocarli, nella tranquillità di casa, smorzandone gli effetti, di tanto in tanto, con degli episodi di serie tv rilassanti. Come si evince è un genere che piace a Jerk, ma a volte ha necessità di staccare e uscire dall’ambiente tetro, per riprendere una “boccata d’aria”. Ha anche molto apprezzato l’Open World di The Evil Within 2 che permette di allontanarsi dalle zone più attive.
Il mio rapporto con l’horror è complicato. Mi piacciono il genere e le emozioni che fa provare, ma nei giochi horror sento il bisogno di momenti in cui possa sentirmi al sicuro. Credo che questa sia una delle cose che apprezzo di più di The Evil Within 2. Anche se non ci si può mai sentire veramente al sicuro, si può sfruttare il mondo aperto per riprendere fiato quando proprio se ne ha bisogno.
Harvey Smith, Direttore Creativo di Dishonored, invece, procede a luci spente e cuffie alle orecchie pur sapendo che gli effetti post partita si faranno sentire. Sottolinea infatti il fatto che le volte in cui gioca agli horror, le notti successive ne soffre i postumi, passandole in bianco. Nonostante ciò ama l’effetto che tali giochi creano e la prova è data dal fatto che non solo gioca agli horror ma guarda anche film dello stesso genere come IT. Lui stesso afferma:
Quando ho visto il film “IT“, durante una delle scene ho urlato talmente forte che una signora accanto a me si è versata la bibita addosso.
Susan Kath, Produttore Capo Prey, sostiene che pur essendone molto appassionata ha smesso di giocare con le luci spente e con le cuffie addosso, quando una notte del 1999 a seguito di un grosso spavento ruppe una lampada. In modo molto scherzoso, sostiene di giocare con le luci accese per la sua incolumità e quella degli altri. Ma l’intervista di Susan non finisce quì e le sue affermazioni rendono l’idea dell’amore ed odio che molti hanno verso questo genere di giochi. Infatti ecco cosa racconta:
Ho un ricordo molto vivido di quando, stavo giocando a Project Zero 2, alle dieci di un sabato mattina, con la luce che inondava la stanza. Avevo giocato per circa 20 minuti quando a un certo punto ho posato il controller, con calma mi sono alzata, ho percorso il corridoio e ho svegliato il mio coinquilino: “Devi svegliarti, perchè mi sono spaventata e ho bisogno di un essere umano che stia accanto a me. Grazie!”.
Passiamo a Rich Lambert, Direttore Creativo di The Elder Scrolls Online, che non sembra molto apprezzare le condizioni che amplificano gli effetti degli horror. Sostiene infatti di poter giocare a titoli simili solo in presenza della moglie in stanza, con luci accese e volume al minimo. A parte ciò a Rich piace molto l’aspetto creativo del genere, gli ambienti e le trame che questi sono capaci di offrire.
Per ultimo ma non per importanza, vediamo il modo di approcciare l’horror da parte di Tim Willits, Direttore di Studio ID Software. Tim a differenza di Rich Lambert, cerca di amplificare quanto più gli effetti e l’atmosfera tetra, giocando a luci spente, con il volume del surround molto alto e in completa solitudine. Ecco come la pensa Tim:
Voglio immergermi totalmente e Gioco sempre da solo. Secondo me non dovrebbe essere consentito agli horror di avviarsi se è ancora giorno! Quando gioco, cerco di mettermi nei panni del protagonista. Cerco di “entrare” nel suo mondo. Se mi immedesimo mentalmente ed emotivamente, la tensione per i jump scare e per la necessità di fuggire dai cattivi è reale.
E voi come preferite giocare? Diteci la vostra. Vi ricordiamo che The Evil Within 2 è disponibile per PlayStation 4, Xbox One e PC.