The Boys è riuscito a sorprendere molteplici spettatori, attirando al tempo stesso un grande pubblico all’interno del servizio Amazon Prime Video. La serie prodotta da Sony Pictures television studios e creata da Eric Kripke ha raggiunto l’ottavo episodio della terza stagione, un traguardo importante che dimostra la voglia degli autori di non cedere il passo per un franchise che prosegue la sua ascesa nella popolarità mediatica. L’articolo di oggi si dedica, quindi, a concepire le teorie e le possibilità che può offrire per l’attesa quarta stagione e la serie spin off conosciuta come The Boys Presents: Varsity.
Avvertiamo, in partenza, che per la natura stesso del seguente testo, sono presenti particolari spoiler che possano o meno rovinare la propria esperienza alla visione di tutte e tre le stagioni della serie.
Una propria direzione
Ormai è chiaro come il Sole che l’adattamento televisivo qui operato intraprende una strada totalmente diversa dalla versione a fumetti. Un cambiamento che non deriva solo da un’ambientazione moderna ma anche nei caratteri dei personaggi, le loro relazioni, il passato e perfino gli eventi che li circondano. Quello che i diversi sceneggiatori e registi della serie hanno utilizzato è il concetto e l’idea alla base, un qualcosa che lo rende ribelle ma al tempo stesso estremamente attraente per il pubblico.
La terza stagione non è sicuramente da meno, inserendo e stravolgendo personaggi dell’opera originale come Soldatino o Black Noir. Con una prospettiva del genere, è praticamente impossibile teorizzare i prossimi eventi basandosi esclusivamente sulla continuity originale. Eppure, gli autori sembrano aver lasciato degli indizi qua e la per capire almeno gli avvenimenti principali delle prossime disavventure della variegata squadra formata da Butcher (e non solo).
L’ultimo episodio della terza stagione di The Boys presenta una moltitudine di eventi che vanno a sconvolgere completamente le prospettive dell’intera serie. Quello da cui desideriamo cominciare a parlare è l’addio di Queen Maeve, che ha finto la sua morte per poter essere finalmente libera dalla sorveglianza costante di Patriota. Realisticamente parlando, questa scelta è dovuta alla conclusione del contratto con l’attrice Dominique McElligott, eppure nel contesto della serie presenta comunque delle prospettive per il futuro.
Gli sceneggiatori hanno sicuramente fatto una scelta furba per permettere all’attrice di tornare in un prossimo futuro o meno. Molto probabilmente nella quarta stagione sarà difficile un suo ritorno, almeno per qualche menzione o cameo. Il legame che si crea tra Starlight e la Meave riesce a far crescere quest’ultima, a salvarla da un mondo che si dimostra fin troppo corrotto per poter realmente vivere la propria esistenza. Un ottimo modo per dire addio a un personaggio così influente, tanto da rimandare alla sua effettiva morte nella storia dei fumetti.
Squadre unite e scomposte
Uno dei protagonisti assoluti della terza stagione è sicuramente Soldatino, un eroe degli anni ’40 del 1900 che ha subito dei tremendi esperimenti per oltre trentacinque anni da parte dei Russi. Sin dalla sua prima apparizione ha iniziato un pericoloso percorso di vendetta, con l’obbiettivo di uccidere i componenti della sua squadra che lo hanno tradito. Una dinamica che nella serie è ben affrontata, offrendo inizialmente il punto di vista del suddetto eroe per poi scoprire quello degli altri: inizialmente dai dialoghi e le reazioni, per poi passare alle visioni di Black Noir della penultima puntata.
Questo ha creato una prospettiva non solo relativa al passato del mondo supereroistico di The Boys, ma anche al futuro della Vought generando una serie di teorie di cui parleremo più in basso. Soldatino riesce nel suo compito di uccidere ogni singolo membro della sua vecchia squadra, con una piccola mano non richiesta da parte di Patriota. Negli ultimi minuti lo spettatore assiste persino all’annuncio pubblico della morte di Black Noir, questa misteriosa figura dei sette, ed è facile ipotizzare come l’intenzione dell’azienda farmaceutica sia quello di sostituirlo.
Una mossa che si rivelerebbe furba, in modo da mettere qualcuno per monitorare le azioni del più potente eroe americano. In fondo si è notato come Ashley Barrett non sopporta il comportamento e il regime istaurato da Patriota, e magari questa può essere l’occasione per prendere un qualsiasi genere d’iniziativa. Allo stesso tempo può essere anche un’idea del famoso eroe americano, ormai vero volto della Vought, per ottenere maggiori figure fedeli sotto il suo comando.
Nello stesso momento soldatino non è morto nell’esplosione che lo coinvolge, bensì viene catturato dal governo americano in una struttura ad alta sicurezza. Una scelta narrativa per mettere il personaggio fuori dai giochi e, nel caso, lasciare delle prospettive per un possibile ritorno in campo. Una sequenza che porta a molteplici teorie è sicuramente la decisione finale di Starlight, che ufficializza la sua unione ai The Boys e quella di abbandonare costume e mantello nella spazzatura.
Una situazione che i fan hanno teorizzato originalmente per questa terza stagione, ma che proprio alla sua conclusione prende concretamente la sua forma. Un cambiamento radicale nelle future relazioni con la Vought, i 7 e perfino con la madre della giovane ragazza dalla luce stellare. Lo stesso non vale per il rispetto e l’amore per Hughie, visto che quest’ultimo ha compreso i suoi errori ed è tornato in un rapporto estremamente positivo con la giovane ragazza. Un modo anche per far tornare ed espandere la sottotrama dell’adozione, lasciata da parte per dare spazio a ben altre dinamiche in questa terza stagione.
L’elemento che ha scosso ulteriormente le vite dei protagonisti è il V temporaneo, soprattutto per quella di William. Alla fine della stagione, a causa della sua esagerata iniezione del farmaco non finalizzato della Vought, l’uomo scopre di aver disposizione un periodo di vita al quanto limitato. Una dinamica che apre a molteplici teorie per la serie di The Boys, tutte legate alla sopravvivenza o meno di questa importante figura fraterna per il personaggio interpretato da Jack Quaid.
Drastiche prospettive
Il twist narrativo di maggior impatto è, sicuramente, quello legato a Ryan. Il figlio di Becca presenta qui un ruolo minore rispetto alla precedente stagione, ma gli sceneggiatori hanno costruito le basi per sviluppare ulteriormente la sua figura nel prossimo futuro. Patriota riesce a rintracciarlo e, attraverso qualche parola gentile, trasporta finalmente il ragazzo dalla sua parte. Il giovane è alla continua ricerca di affetto e di una figura genitoriale, una cosa che prima ha intravisto in Butcher ma che si è sgretolata a causa del comportamento di quest’ultimo.
Nella quarta stagione è molto probabile che Ryan presenti un ruolo maggiormente centrale, nel tentativo di riunire il ragazzo al personaggio interpretato da Karl Urban. Allo stesso tempo, Patriota ha finalmente mostrato la sua vera personalità a un pubblico che lo adora in qualsiasi situazione. Oltre ai diversi sottotesti sociali e di interpretazione di un simile evento, il pubblico viene trasportato in una una prospettiva problematica per i protagonisti. Allo stesso tempo, il lieve sorriso di Ryan sembra intendere che si sta avvicinando sempre di più alla visione del mondo del padre. Una scelta narrativa che sicuramente si prospetta dolorosa per il popolo del mondo di The Boys, così come agli stessi protagonisti.
Un altro evento che ci indirizza alla quarta stagione è Victoria Neuman, un personaggio dal carattere subdolo e manipolatore. I fili mossi dall’ex boss di Hughie le hanno permesso di ottenere la posizione di vicepresidente degli Stati Uniti d’America. I reali obbiettivi della donna ancora non sono del tutto chiari, seppur comunque legati alla protezione della sua bambina.
Proprio quest’ultima sembra totalmente scomparsa, o almeno non si è vista nello schermo subito dopo che si è inserita il V all’interno del suo sangue. Molto probabilmente la figlia di Victoria diventerà un personaggio maggiormente importante in futuro, magari la squadra di Butcher potrebbe decidere di usarla a proprio vantaggio o magari lei sarà coinvolta direttamente in qualche modo. Piccola menzione anche per le sottotrame di Abisso e A-Train, personaggi che sono scesi nelle proprie oscurità senza trovare la reale forza per uscirne. Probabilmente la loro discesa li potrebbe portare a una futura rovina, visibile magari perfino in The Boys Presents: Varsity.
Un racconto che non vuole cedere
In conclusione di queste piccole teorie e approfondimenti, è evidente come la serie di The Boys non abbia alcuna intenzione di finire presto la sua corsa. Anzi, ogni giorno che passa l’opera si trasforma in una delle IP maggiormente conosciute nella cultura POP dei giorni nostri. Con le riprese della quarta stagione ormai imminenti e lo spin off in post produzione, ci aspettiamo un futuro radioso per le disavventure di Hughie Campbell e soci.