Finalmente l’attesa è giunta al suo termine e siamo alle porte del ritorno in pompa magna del cavaliere oscuro su grande schermo: The Batman di Matt Reeves sta per uscire in tutte le sale e con questa nostra recensione cercheremo di analizzarne ogni singolo aspetto, per capire se davvero questa ennesima reiterazione del vigilante notturno di Gotham City si tramuterà in un centro perfetto o se sarà in un buco nell’acqua. La scelta di Robert Pattinson come nuovo volto dell’uomo pipistrello è stata sicuramente particolare, come anche la scelta dell’Enigmista come villain principale – cosa che non succedeva da Batman Forever di Tim Burton. Senza ulteriori indugi, buttiamoci dunque in questa nuova avventura dove il nostro Bruce Wayne sarà messo di fronte alle sue più grandi fragilità.
Io sono Vendetta
Da sempre l’uomo pipistrello è stato uno dei personaggi di fantasia più amati nel panorama cinematografico. Le dozzine di rappresentazioni su piccolo e grande schermo che si susseguono dagli anni sessanta fino ai nostri giorni, sia in versione live-action, animata o videoludica, ne sono la prova più grande. Fatto sta che solo negli ultimi dieci anni, tra film con lui come protagonista oppure come personaggio secondario, il cavaliere oscuro è già apparso su schermo più di cinque volte e non sempre i risultati sono stati soddisfacenti.
Quindi vorremmo iniziare questa nostra recensione di The Batman chiedendoci quanto un ennesimo film dedicato al vigilante notturno di Gotham possa essere necessario ad espandere ed esplorare ancora una volta le sue origini. Ebbene, non solo quest’opera era necessaria, ma forse porta su schermo uno dei migliori cinecomic degli ultimi anni. Un thriller complesso, sfaccettato, adrenalinico e mai banale. Un cast spettacolare che dona alcune delle migliori interpretazioni più profonde mai viste in un film dedicato all’uomo pipistrello, messi in scena da un grande Matt Reeves che finalmente mostra le sue enormi qualità non solo a Hollywood ma a tutto il mondo.
Fin dalla strepitosa sequenza iniziale ci viene presentato l’uomo pipistrello in tutta la sua spietata voglia di vendetta, che scatena contro tutti i criminali di Gotham City senza risparmiarne neanche uno. Ogni volta che il Bat-segnale si staglia tra i cupi cieli della città ogni fuorilegge si sente immediatamente preso di mira dal vigilante notturno, come se da un momento all’altro dall’oscurità spuntasse un punitore pronto a fargli pagare ogni suo reato. Questa luce nel cielo prende dunque un ruolo centrale nelle vicende di questo lungometraggio, introdotta fin da subito come luogo di ritrovo e di confronto tra Batman e il detective Gordon, che dopo l’improvviso omicidio del sindaco di Gotham dovranno vedersela con uno spietato e subdolo serial killer.
Le fragilità di The Batman
In molti storsero il naso all’annuncio di Robert Pattinson come nuovo volto per interpretare Bruce Wayne, considerandolo troppo mono espressivo o addirittura “non all’altezza”. Ebbene, se già con Cosmopolis o The Lighthouse aveva finalmente mostrato al mondo di cosa fosse davvero capace, grazie a The Batman possiamo confermarvi in questa nostra recensione che l’attore britannico merita davvero tutti gli elogi che sta ricevendo in questi ultimi anni, dimostrando a tutto il mondo di essere uno dei migliori nel panorama moderno. Il Batman che porta su grande schermo è forse uno dei più profondi, sfaccettati e umani mai visti. L’immenso dolore interno che lo turba da quando i suoi genitori vennero brutalmente assassinati non riesce ancora a passare del tutto, e cerca di sfogare tutta la sua rabbia sulle strade di Gotham, spesso però soccombendo alle sue debolezze e fragilità, che nonostante gli anni di allenamento continuano a tormentarlo.
Il Bruce Wayne di Pattinson non è il golem senza sentimenti a cui siamo stati abituati su grande schermo, sempre algido, deciso nelle sue azioni e sempre un passo avanti ai suoi avversari. Mai come prima in questo film vediamo una fusione totale tra Bruce e il suo alterego in costume, aspetti che forse nelle altre opere venivano definiti e divisi troppo decisamente. In quest’opera troviamo un Cavaliere Oscuro costretto addirittura a rincorrere il suo nemico, e quest’ultimo non mancherà ogni occasione di mettere in dubbio le sue scelte e il suo passato, nel mentre cerca di mettere sotto i riflettori uno degli scandali più grandi di Gotham City. E a proposito di questo nemico, forse siamo di fronte a uno dei villain forse meno temibili sulla carta (forse anche considerato quasi macchiettistico a volte) che grazie al potere dell’ottima sceneggiatura – curata dallo stesso Matt Reeves e Peter Craig – si tramuta in uno dei killer più subdoli e disagiati mai visti negli anni recenti su grande schermo.
L’Enigmista di Paul Dano ruba la scena ogni volta che compare su schermo, risultando sempre due o tre passi più avanti a chiunque altro in questa gigantesca partita a scacchi, con la quale vuole rovesciare completamente le istituzioni di Gotham. La sua presenza aleggia per tutta la durata del film anche quando non è presente in scena, grazie al suo diabolico piano che passo dopo passo risulterà sempre più crudele e sempre più ”pirotecnico”, mettendo a dura prova la tenacia del detective Gordon e di Batman stesso. Scoprire la sua identità e fermare la sua scia di sangue diventerà quasi un’ossessione per Wayne, anche perché il potere mediatico di questo psicopatico crescerà di omicidio in omicidio, spinto da dei moventi che andranno addirittura a scavare fino all’infanzia del nostro protagonista. Era davvero forse dai tempi del Joker di Heath Ledger che non si vedeva un villain così carismatico in un cinecomic, e magari a questo giro la Marvel dovrebbe iniziare a capire come si scrive un cattivo per lo meno decente, cosa che capita sempre meno di frequente.
The Bat and the Cat
Nell’economia della pellicola i rapporti tra l’uomo pipistrello e gli altri personaggi secondari giocano un ruolo fondamentale. Il Batman turbato di Pattinson ha bisogno di trovare conforto e talvolta anche aiuto dalle persone che lo hanno aiutato fin da piccolo, un po’ come Alfred (Andy Serkis), oppure come la bella Selina Kyle, che sarà una pedina fondamentale per provare a fermare la serie di omicidi attuati dall’Enigmista (e non solo). La Catwoman di Zoe Kravitz è la migliore mai vista su piccolo e grande schermo: istintiva, feroce, decisa e profonda.
Ogni risvolto di questo intricato thriller con protagonista Batman è fondamentale per il quadro generale; ogni piccolo indizio lasciato qua e là dall’Enigmista e ogni azione dei personaggi coinvolti in questo film scaturirà delle conseguenze sempre inaspettate, che porteranno a drammatiche rivelazioni o sveleranno dei reconditi segreti. Grazie a questa collaborazione tra la gatta e il pipistrello i pezzi del puzzle sparsi in giro porteranno a scavare nel vero marciume di Gotham City, portando i nostri protagonisti addirittura al cospetto del Pinguino (Colin Farrell), che giocherà un ruolo fondamentale nella scoperta di questo mistero, oltre che a dar vita a uno degli inseguimenti più belli e adrenalinici mai visti su schermo dai tempi di Mad Max: Fury Road.
A proposito di regia, la direzione scelta da Matt Reeves per questo film è quantomeno encomiabile. Il rischio di ricadere nel macchiettistico o addirittura nello scimmiottare ciò che hanno fatto altri grandi registi portando su grande schermo l’uomo pipistrello era davvero alta, ma in questa nostra recensione di The Batman possiamo confermarvi che è successo esattamente l’opposto. Il regista statunitense ci regala un film di un ritmo davvero calzante, dove la durata di quasi tre ore non incide in nessun modo sulla sua godibilità, ma al contrario una volta terminato non si vede l’ora di averne ancora. Reeves mette su schermo delle scene di una potenza unica, sperimentando anche con alcune scelte coraggiose ma assolutamente vincenti. La miriade di eventi importanti che si seguono non lasciano respiro allo spettatore, che però non si sentirà affaticato dal seguirne le vicende, ma offrirà invece un’immersione unica.
Per incorniciare e complimentare ancora la già ottima regia di Reeves ci pensa l’eccezionale fotografia del direttore Greig Fraser, che grazie ai suoi giochi di luce – ma soprattutto di ombre – dona un look unico ad ogni scena, rendendo ancora più pauroso e imprevedibile il nostro Batman per i criminali di Gotham City. Fraser sperimenta molto con la luce scaturita dagli spari di armi da fuoco per creare scene action uniche, luci soffuse dei lampioni che mascherano il volto o l’aspetto dei personaggi o addirittura usa il fuoco e le esplosioni come cornice di alcune delle scene che sicuramente rimarranno iconiche per la storia cinematografica del Cavaliere Oscuro.
Purtroppo, se bisogna proprio cercare il pelo nell’uovo, in sede di recensione di The Batman ci sembra opportuno far notare come a volte la CGI risulta essere un po’ troppo discontinua e ballerina, togliendo naturalezza ad alcune scene action con protagonista proprio Bruce Wayne e che saltano immediatamente all’occhio dello spettatore. Un altro piccolo inciampo può forse essere trovato anche nell’atto finale del film, dove le conseguenze del piano letale dell’Enigmista non sembrano essere così devastanti per la città e vengono messe in secondo piano abbastanza velocemente.
Detto questo però non possiamo fare altro che consigliarvi ancora una volta di godervi The Batman in sala quanto prima possibile, anche solo per la sontuosa colonna sonora curata da Michael Giacchino, che ci dona alcune delle tracce più d’impatto e memorabili mai sentite dai tempi della trilogia di Spider-Man di Sam Raimi. Il tema principale è già diventato iconico, e accompagnerà le scene più cariche di emozioni anche nel film, ma forse il brano più particolare e azzeccato è quello dedicato all’Enigmista, che ad ogni sua apparizione renderà le sue azioni e le sue parole ancora più destabilizzanti e raccapriccianti.