The Banana Splits Movie è certamente uno dei prodotti cinematografici più particolari del 2019, non tanto per la qualità effettiva dell’opera bensì per l’idea dietro di essa. Per chi non lo sapesse, Banana Splits è uno show prodotto da Hanna-Barbera andato in onda dal 1968 al 1970, che ha poi ricevuto un film animato nel 1972, dei filmstrip educativi tra il 78 e il 82, un reboot su Cartoon Network nel 2008 e perfino un cross-over con la Suicide Squad nel 2017. La serie di Fleegle, Bingo, Drooper e Snorky non è mai diventata popolarissima qui in Italia, ma in Nord America è ricordata con piacere tanto che la canzone The Tra La La Song la ritroviamo remixata da diversi cantanti o in ulteriori prodotti della cultura pop.
Per questo è possibile comprendere la reazione piuttosto stranita del pubblico quando l’azienda americana ha annunciato un nuovo film a loro dedicato, non tanto per la sua realizzazione quanto per la scelta di renderlo un horror splatter vietato ai minori. Per l’occasione dell’uscita dell’edizione italiana su Mediaset Premium e Sky, abbiamo deciso di addentraci in questo particolare e curioso prodotto d’intrattenimento. Diretto da Danishka Esterhazy, – conosciuta per aver realizzato Level 16, H and G, The Trials of Rasputin e la serie TV su Vagrant Queen – questo The Banana Splits Movie racconta di un bambino di nome Harley Williams, grande fan del gruppo musicale immaginario e in particolare dell’elefante antropomorfo chiamato Snorky. In occasione del suo compleanno, lui e la sua famiglia partono per andare a vedere uno show dal vivo del gruppo, ma qualcosa va storto e le persone cominciano sempre più a scomparire misteriosamente.
Tra-la-la Gore
Partendo da ciò che avete appena letto potrete tranquillamente immaginare cosa succederà in questa nefasta giornata negli edifici della fantomatica Taft Studios. Se bisogna essere onesti, il film in sé non brilla assolutamente per l’originalità della trama, prendendo quindi un cast di personaggi molto basilare e portandoli in una trappola mortale in cui devono sopravvivere da pericolosi animatronic. Esattamente, a differenza dello show originale dove i Banana Splits erano semplicemente delle persone in costume, qui sono dei veri e propri robot autonomi. In molti potrebbero quindi domandarsi a cosa servano delle macchine per uno show televisivo come questo, ma sin dalla premessa il film non vuole prendersi assolutamente sul serio.
Essendo un prodotto pensato per il rilascio del mercato Direct To Video (ovvero lanciato immediatamente in Blu Ray, DVD e digitale nella sua uscita originale in USA), la regia scelta per questo The Banana Splits Movie è decisamente diversa da quella che possiamo aspettarci da un film ideato per il cinema. Purtroppo, a parte qualche scena particolarmente riuscita, le riprese fanno quasi sempre il compitino senza mai cercare di osare. Infatti, possiamo tranquillamente comprendere cosa succede anche nelle situazioni più concitate o di maggior tensione, ma manca una vera e propria scintilla in esse. Possiamo però elogiare i pochi effetti speciali del film, che sopratutto per il gore e il sangue utilizzato appaiono particolarmente convincenti agli occhi dello spettatore. Purtroppo i Banana Splits non vengono, anche qui, utilizzati al massimo del loro potenziale, visto che per le uccisioni questi pericolosi e lenti animatronic non utilizzano le caratteristiche della serie originale. Ora, non è che le scelte effettuate siano registicamente sbagliate, però invece di sfruttare le peculiarità dei personaggi per rendere ogni morte davvero memorabile, si è preferito seguire una strada indubbiamente più semplice. Queste riescano sì a intrattenere lo spettatore, ma paiono non giustificare l’utilizzo di queste icone della cultura pop americana. Fortunatamente, non mancano dei rimandi e citazioni che potrebbero fare il piacere dei fan di lunga data.
Quella voce è fin troppo familiare…
La colonna sonora fa un buon lavoro ma, come già detto per il resto della pellicola, non osa. A parte i diversi remix della sopracitata The Tra La La Song (una perfino realizzata dai Fall Out Boy), le tracce presenti sono buone per le situazioni ma alla fine dei conti svolgono sempre il solito compitino e nulla più. Ed è questo il maggior difetto della produzione targata Esterhazy, il cercare di non esagerare. Certo, il film non possiede un budget da blockbuster e i video dietro le quinte dimostrano il grande amore dietro il progetto, ma purtroppo questo bizzarro concept non riesce a esprimersi al meglio delle sue potenzialità.
Menzione d’onore va invece a Eric Bauza, la famosa voce di personaggi come Bugs Bunny e Duffy Duck che qui doppia i diversi Splits imitando le loro voci originali del 1968. Un lavoro eccellente, che ovviamente non è riprodotto nella versione italiana attualmente disponibile su Premium Cinema e Sky. Con questo non vogliamo dire che il doppiaggio non sia ben realizzato, anzi, ma si perde quell’immenso lavoro che Baunza ci ha messo dietro. Purtroppo non possiamo dire lo stesso per gli attori umani adulti, che non paiono convincenti allo stesso modo dei bambini protagonisti, i quali si sono messi davvero d’impegno nella loro recitazione.