Tales of Arise: il fuoco del cambiamento arde più che mai

Il nuovo video dedicato a Tales of Arise ha mostrato tante novità, andiamo a ricomporre tutti i pezzi in attesa della recensione ufficiale.

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Impressioni Lettura da 7 minuti

Abbiamo dovuto attendere parecchio ma finalmente sappiamo che Tales of Arise, nuovo capitolo della celebre serie JRPG targata Bandai Namco, arriverà il 10 settembre del 2021. Il titolo, al contrario dei precedenti episodi, porta una ventata d’aria fresca per il brand, dato che prende le distanza in modo netto dal passato. Sicuramente, una delle caratteristiche principali dei Tales of è il loro stampo prettamente nipponico, con uno stile che spicca nella narrazione, nel design dei personaggi e, soprattutto, nei combattimenti in tempo reale, ora però molto più action rispetto al passato. Dopo l’ultimo titolo Tales of Berseria, uscito nell’ormai lontano 2016, il team di sviluppo ha infatti deciso di prendersi una pausa per poter dare alla saga una bella rinfresca, proponendo un concept più moderno e accattivante sotto il profilo tecnico. Il nuovo Tales of Arise sembra seguire una direzione ben più cupa se confrontato con i suoi capitoli precedenti: tematiche spiccatamente seriose, protagonisti più adulti e una messa in gioco davvero enorme.

Una storia più cupa

Come gli appassionati sapranno, ogni Tales of racconta una storia unica, un po’ in stile Final Fantasy per capirci. L’intera vicenda è ambientata in un nuovo universo in cui l’impero di Rena, forte di una supremazia tecnologica davvero invidiabile, tiene sottomesso il regno di Dahna da oltre 300 anni, schiavizzando e controllando ogni singolo abitante. Alphen è il protagonista di tutta la vicenda, un ragazzo divenuto schiavo che non ha ricordi della sua vita passata ritrovatosi a fare squadra con Shionne, una fuggiasca di Rena che vuole spezzare una potente maledizione che ha colpito la sua famiglia da diverse generazioni. L’ultimo trailer, inoltre, ha mostrato anche i diversi personaggi che comporranno il party: sebbene nulla sia stato approfondito nel dettaglio, il team di sviluppo ha fornito alcune prime informazioni per darci una prima idea di caratterizzazione dei vari componenti del gruppo.

Tales of Arise

Il video presenta nello specifico la regione di Elde Menancia, un luogo lussureggiante e variegato, e la sua capitale Viscint. Qui i giocatori incontreranno Kisara e Dohalim, gli ultimi due personaggi che andranno a unirsi a Alphen, Shionne, Rinwell e Law nella loro missione per liberare Dahna dall’oppressione di Rena. Dahlim è un nobile di Rena che prova sentimenti molto diversi verso gli abitanti di Dahna rispetto ai suoi simili. È una persona educata e di buone maniere, con una spiccata sensibilità per le arti come musica, poesia o l’antichità. Combatte usando un bastone misto a tecniche di arti astrali che lo rendono in grado di adattarsi a tutti i suoi avversari. Kisara è invece la soldatessa di Dahna che accompagna Dohalim, una delle persone più potenti dell’esercito, tanto da essere anche rispettata dai soldati di Rena. Usa il suo martello per danneggiare gli avversari nel corso di combattimenti a corto raggio, ma può anche sfruttare il suo scudo per proteggere i suoi amici, scatenando potenti e ampie tecniche di difesa.

Cosa aspettarci dal nuovo Tales of Arise

La prima cosa che i fan storici avranno sicuramente visto del nuovo Tales of Arise è la grafica sensibilmente migliorata: la nota software house nipponica questa volta ha usato l’Unreal Engine, avvicinandosi molto di più a giochi tecnicamente più moderni, ma mantenendo uno stile che sembra quasi dipinto più che anime. Il titolo non è assolutamente un open word, anche se le fasi esplorative non sono state accantonate. Il titolo vi permetterà di viaggiare attraverso gli scenari in lungo e in largo, dandovi come sempre un gran numero di missioni secondarie e oggetti nascosti da collezionare. Sebbene l’opera riprenda alcune caratteristiche fondanti della serie come le Arti, il nuovo sistema di combattimento sarà molto più frenetico e reattivo, rendendo gli scontri ancora più coinvolgenti e carichi di adrenalina. Preordinando Tales of Arise riceverete inoltre delle ricompense aggiuntive come oggetti estetici per le armature di Alphen o Shionne e delle ali nere e bianche che rendono i personaggi ancora più iconici. Inoltre, anche se non ci sono state mostrate, grazie proprio a questi bonus messi a disposizione sappiamo che nel gioco torneranno le ricette, le quali vi daranno dei buff molto potenti.

Sotto l’aspetto prettamente ludico, Tales of Arise cerca di essere molto più action pur senza snaturarsi troppo, anche perché la natura tipica del gioco resta sempre quella a cui oramai siamo abituati. La sensazione, almeno in queste prime fasi di analisi, è che nonostante alcuni piccoli cambiamenti utili a modernizzare la produzione, i fan storici si sentiranno comunque a casa. Certo, è inevitabile la volontà del team di arrivare alla nuove generazioni, espandere il brand cercando di rimanere fedeli alla sua anima iniziale. Il titolo è in ogni caso il classico JRPG, bisognerà vedere alla lunga come se la caverà dato l’eccessiva ridondanza dei precedenti capitoli.

Conclusioni

In conclusione possiamo dire che, dopo le ultime informazioni rilasciate, Tales of Arise ha saputo rivelarsi indubbiamente come un titolo da dover tenere d’occhio, sia per i vecchi fan che per i nuovi appassionati. Il consiglio è quello di entrare nell’ottica della saga recuperando un grande capitolo come Tales of Berseria, così da capire ancora meglio l’enorme ambizione di questo nuovo episodio. Bandai Namco continua a puntare molto forte sul gioco, e fa bene, anche perché più passano gli anni più la community ha fame di questo tipo d’esperienze. Certo, le nostre sono solo delle prime impressioni, ma allo stato attuale crediamo che Tales of Arise mostri davvero un enorme potenziale; staremo a vedere se lo sfrutterà a dovere.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.