La saga del Tales of è, senza ombra di dubbio, una delle più longeve presenti nel panorama videoludico. Tuttavia, lo stampo prettamente giapponese dei vari capitoli ha portato l’occidente a non interessarsi in modo particolare alle varie opere, che tuttavia trovavano un ottimo riscontro, Nonostante gli ultimi capitoli si sono rivelati molto buoni sotto molteplici aspetti, la serie aveva necessariamente bisogno di uno svecchiamento, soprattutto per proporre finalmente una formula ludica più varia e un livello tecnico adatto ai nostri tempi. Viste queste due richieste, che ormai erano diventate quasi utopistiche, immaginate la nostra sorpresa nel vedere sul palco dell’E3 di Los Angeles Tales of Arise in tutta la sua bellezza. Siamo stati immediatamente catturati e abbiamo la sensazione che la casa di sviluppo – ovvero Bandai Namco – voglia fare le cose davvero in grande, oltre a occidentalizzare il titolo e abbandonando una pesante componente orientale.
Tales of Arise, il nuovo anno zero
Per la prima volta nei Tales of, Arise avrà una storia inedita rispetto agli altri episodi, rappresentando una sorta di anno zero. Il director Tomizawa ha spiegato che il significato della parola “Arise” nel titolo vuol dire insorgere, e riflette pienamente il compito del protagonista di liberare il popolo di Dahna da una profonda schiavitù. Arise, inoltre, può significare anche nascita, che rappresenta a tutti gli effetti l’ambiziosa evoluzione del brand, mediante l’utilizzo di una trama senza nessun rimando alla mitologia dell’universo base del gioco. I due personaggi principali di questo nuovo capitolo saranno Alphen del pianeta Dahna e Shionne del pianeta Rema. Tuttavia, il secondo sarà combattuto da un profondo senso di inferiorità nei confronti del primo, cosa che avrà ripercussioni nel rapporto tra i due.
Il filo conduttore che legherà tutta la storia sarà il razzismo che, sebbene è stato già trattato in precedenti episodi, questa volta avrà un sapore del tutto inedito. Questa scelta, anche se poco originale, è stata dettata da diversi fattori, il principale quello di voler rendere Tales of Arise accessibile a tutti per la prima volta, visto che questo sarà solo il primo passo che farà dei Tales of un brand totalmente nuovo. Per quanto concerne la trama dunque non abbiamo ulteriori informazioni, ma siamo certi che più avanti verranno divulgate interessanti novità.
Cosa aspettarsi
Tales of Arise ci ha sorpreso sotto molteplici punti di vista, lo stesso Tomizawa ha dichiarato che l’avanzamento all’interno dell’opera funzionerà come nei più classici JRPG. I giocatori esploreranno città di diverse dimensioni, da piccoli villaggi a metropoli più evolute, fino ad arrivare a dungeon di diversa natura e popolati da nemici formidabili. Il titolo non sarà un vero e proprio open world, ma offrirà comunque diverse aree aperte e liberamente esplorabili, nel pieno stile della saga per intenderci. Già da questo potremmo dedurre che le premesse di una nuova era per i Tales Of siano state tradite, ma non è esattamente così. Per considerazioni più precise però, dovremo aspettare di provare con mano il gioco. Tuttavia, un altro elemento ereditato dal passato sembrano essere proprio i combattimenti: a quanto pare, sembra che gli scontri si svolgano come in passato, ma in modo più fluido e continuativo con l’avanzamento della storia. Infatti, in una brevissima sequenza, vediamo un mostro emergere direttamente del terreno, tutto questo mentre il protagonista è impegnato nell’esplorazione. Dunque anche gli scontri ci sono sembrati in linea con quanto fatto in passato, anche se ancora più votati allo stile occidentale. Una novità interessante è il comando della schivata, adesso diventata una vera e propria capriola liberamente direzionabile.
Tra le tante novità ci sembra scontato nominare il nuovo motore grafico utilizzato per questo titolo, ovvero l’Unreal Engine 4. L’obiettivo dietro questa decisione è quello di realizzare una ricca illuminazione ed un’atmosfera accompagnata da una grafica unica in stile acquerello. Grazie a questo stile tecnico l’esperienza sarà ancora più immersiva rispetto alle precedenti. Tomizawa non ha svelato particolari dettagli per quanto concerne la disamina puramente tecnologica, ma ha affermato che il compositore della colonna sonora è ancora segreto e sarà una bella sorpresa per i fan. Bocca cucita anche per la data d’uscita, adesso riferita a un più generico 2020.
In conclusione possiamo dire che Tales of Arise sarà un titolo tutta da riscoprire, che getterà delle nuove fondamenta per il futuro del brand. Il successo riscosso in passato da forza e certezza, e questo primo sguardo non fa altro che alimentare le nostre aspettative. Il gioco dunque si presenta come un prodotto solido e convincente, speriamo che quando lo proveremo con mano le sensazioni iniziali non vengano tradite.