Nell’era degli open world, degli action rpg, dei soulslike e degli sparatutto, ci sono delle persone che tutt’ora dimostrano la loro forza menando le mani, a pugni. In passato si faceva sui cabinati, ora davanti al proprio TV (e magari anche online). Un discorso simile – almeno concettualmente – è ciò che apre Street Fighter 6, nuova iterazione della famosa saga picchiaduro che si prende l’onere di modernizzare un gioco che ha sempre fatto del classico il suo punto di forza. Ce l’avrà fatta? Questa recensione esiste per raccontarvelo.

Three-hit combo

Street Fighter 6 rivoluziona, in modo cauto ma non indeciso, il concetto dietro ai combattenti da strada. Proprio un video d’apertura racconta di come, mentre il mondo avanza con tecnologia e modernismo, Metro City rimane la città dove alcuni coraggiosi continuano a dimostrare la propria forza combattendo. Street Fighter 6 è la nostra Metro City, dove poter dar sfogo a queste sfide che da tempo hanno abbandonato le piattaforme di gioco.

Il nuovo picchiaduro Capcom propone un trittico di modalità molto interessanti: World Tour, una campagna single player molto profonda di cui parleremo a breve, Battle Hubche diventerà fulcro del gioco nel lungo periodo essendo la modalità online, e il Fighting Ground, quello che potremmo definire il pacchetto offline, dotato di varie modalità, battaglie locali e allenamenti.

Battle Hub

Apriamo le danze con il Battle Hub, modalità che ricalca un qualcosa di già visto in precedenza in giochi simili, ma che trova massimo splendore nel modo in cui Capcom l’ha resa viva. Questa sezione permetterà ai giocatori di vivere, con i propri avatar, un vero spazio virtuale dove scontrarsi.

Qualunque modalità del Fighting Ground potrà essere provata qui, contro altri giocatori, dando inoltre la possibilità di usarlo come zona franca per organizzare tornei e attività.

Ovviamente l’aggiunta è prettamente qualitativa, e non legata al gameplay nudo e crudo, ma c’è da dire che poter vedere in questo spazio virtuale altri giocatori, tutti appassionati di Street Fighter, è comunque davvero fantastico.

Vivere dentro quei posti una serie di sfide su Street Fighter 6 riesce a immergere ancora di più all’interno del gioco, cosa non da poco considerato il feeling che una partita online restituisce in paragone ad una offline.

World Tour

Fiore all’occhiello – non per i competitivi – questa modalità single player permetterà ai giocatori di vivere una storia inedita con il proprio avatar (personalizzabile con un editor davvero buono). Partendo da Metro City, i giocatori potranno combattere, allenarsi, imparare dai maestri e trovare il proprio stile, fatto di mosse speciali e attacchi dirompenti.

In questa parte del gioco, il titolo prende una piega diversa, con un’impostazione che non è propriamente uguale al gioco classico, ma che comunque rimane appagante (soprattutto viste le sfide che potrete fare, praticamente con qualunque NPC per strada). Le missioni saranno propedeutiche verso la storia, mentre le secondarie cercheranno (riuscendoci) di strapparvi qualche sorriso per quanto alcune di queste siano fuori di testa.

La modalità si è mostrata interessante, divertente e ben strutturata, con tanti easter egg e oggetti da sbloccare. Purtroppo è anche la più sperimentale, e per questo presenta dei bug fastidiosi che ogni tanto hanno imperversato sullo schermo. Per il resto però, è un eccellente sistema in grado di ampliare la longevità del titolo.

Fighting Ground

Ultima ma non per importanza la modalità Fighting Ground, campo di battaglia per le sfide old school. Nonostante questo, in questa sezione è facile perdersi tra le varie opzioni disponibili. Se infatti la modalità Arcade rimane la solita (con la scelta se farla da 5 o 12 incontri), la modalità Pratica invece si espande non solo diventando cuore dell’apprendimento di Street Fighter 6, ma dando anche nozioni più profonde del semplice schema di comandi.

Nella modalità versus avremo modo di intraprendere sfide 1vs1 o a squadre, siano esse formate da bot o da giocatori in carne e ossa. A chiudere, oltre alla modalità online (per chi non volesse cimentarsi nel Battle Hub e semplicemente buttarsi in sfide multiplayer in rete) c’è la modalità speciale, che per ora conta solo Battaglia Estrema (ma che sicuramente si espanderà in futuro).

La Battaglia Estrema è una modalità che permetterà di aggiungere modificatori vari, tra tori pronti a corrervi incontro fino a modalità aggiuntive, che renderanno le sfide più “sfiziose”.

Il vecchio che torna, il nuovo che arriva

Superata la parte pratica, ora è il momento di parlare dell’evoluzione del gioco: quando parliamo di Street Fighter 6, parliamo a tutti gli effetti di un titolo che si pone come nuovo punto di partenza della saga. È palese nella ricchezza dei contenuti, è palese nel comparto tecnico ed è palese nel combat system, vero cuore del gioco.

Stessa dinamica possiamo vederla nei personaggi: il roster di Street Fighter 6 si compone di 18 combattenti. Otto di questi sono quelli che vengono definiti World Warriors (Ryu, Ken, Chun-Li, Guile, Zangief, Honda, Blanka e Dhalsim), ma sono presenti anche 4 storici personaggi (Cammy, Juri, Dee Jay e Luke), nonché nuovi combattenti come Lily, Jamie, Kimberly, Manon, Marisa e JP.

Insomma, un occhio al passato e uno al futuro, mentre il ring del presente si prepara ad ospitare le nuove sfide di Street Fighter 6: ma come si può accontentare un pubblico così vasto, che spesso ha trovato nel gioco una barriera architettonica data dai comandi complessi? La risposta risiede nella scelta.

Street Fighter 6 infatti permette di scegliere che tipi di comandi usare: se siete per il Classico, potrete avere i classici 3 pulsanti per i pugni, 3 per i calci e tonnellate di mezzelune; se volete qualcosa di più pratico, invece, potrete usare i comandi Moderni, che avranno meno pulsanti e le mosse speciali saranno azionabili con un pulsante. A chiudere, presente una modalità Dinamica, che creerà combo in modo automatico dando praticamente accesso alla sfida a tutti i neofiti.

Aprendoci invece alla sfida vera e propria, quella fatta di calci e pugni, Street Fighter 6 presenta un sistema di gioco molto tattico e profondo: come potete vedere nella foto qui sopra, ogni personaggio avrà una barra della vita, 6 piccole tacche di una barra chiamata Drive, e una barra per le mosse speciali in basso. Se proprio quest’ultime sono le stesse che abbiamo imparato ad amare nel tempo, la barra Drive è invece la novità per eccellenza, nonché una delle dinamiche più complesse inserite in un picchiaduro da tempo (in senso positivo).

Questa barra sarà infatti composta da sei tacche che verranno consumate quando una mossa si poggerà proprio su questo Drive, in grado non solo di offrire opzioni offensive utili, ma capace di rendere un personaggio in balia degli eventi nel caso venisse usata in malo modo.

La barra Drive potrà essere usata per fare il Drive Impact (1 barra), un attacco quasi invulnerabile (almeno per un tot numero di colpi), che tenderà a stordire o ferire il nemico quasi sicuramente. Non è molto resistente, se pensiamo che basta fare una presa per annullarla (o un salto, per dire), ma può rivelarsi molto utile. Sempre con la barra Drive potremo fare gli attacchi Overdrive (2 barre), quelli che al tempo venivano definiti EX e che sono attacchi speciali ulteriormente potenziati.

A seguire abbiamo il Drive Rush (mezza barra se usato durante la parata), che permette di cancellare un attacco per poi avvicinarsi di scatto verso l’avversario (in caso di cancellazione di una mossa, 3 barre), un qualcosa in grado di cambiare il ritmo dell’incontro in poco tempo. Il Drive Parry (mezza barra) invece è una parata che sarà in grado di recuperare un po’ della barra Drive se fatta bene, mentre il Drive Reversal (2 barre) potrà allontanare il nemico dopo aver parato un colpo.

L’insieme di queste meccaniche fa ben sperare sul futuro del gioco: ricordiamo infatti che il gioco ad ora è stato nelle mani dei recensori, e solo quando arriverà tra quelle dei campioni potremo vedere cosa davvero riuscirà a fare breccia, a stabilire il meta, e cosa invece finirà nel dimenticatoio. Ci saranno molte meccaniche da capire, a partire da come verranno usate le opzioni Drive, fino ai comandi, per l’appunto diversi in base alla scelta.

Ultima informazione, ma non per importanza, il netcode: siamo davanti ad un sistema rollback capace di rendere ogni partita talmente fluida da sembrare essere fatta in locale. Non abbiamo mai avuto rallentamenti di alcun tipo (sebbene i giocatori fossero molti di meno di quanti ne saranno al day one) e ogni sessione è risultata appagante e senza problemi.

Anche l’occhio vuole la sua parte

Avviciniamoci alla conclusione parlando dell’aspetto grafico: l’art design di Street Fighter 6 speciale. Lo stile scelto si avvicina di più a controparti 3D, ma riesce comunque a mantenere uno stile unico e originale, vicino al classico e comunque moderno.

I personaggi, tra rework e novità, sono tutti caratterizzati al massimo e riescono ad esprimersi a suon di pugni e di espressioni facciali come se fossero con noi da una vita (e non parliamo solo degli storici).

Se tutto questo non bastasse, ad aggiungere pepe ci penserà una User Interface davvero energizzante, fatta di videoingressi dei combattenti su note ritmate adrenaliniche, grafiche che farebbero spaventare qualunque layout creato per uno scontro di boxe d’ultima generazione, e un commento in inglese che segue passo passo lo scontro facendoci sentire anche un po’ importanti durante la sfida.

Street Fighter 6 ha un suo stile ben definito: non sapremmo come identificarlo in quanto fonde musiche di vari generi, stili vicini a varie correnti e un’art design molto fusion, eppure ogni singolo pixel del proprio schermo è senza dubbio riconoscibile, cosa che evidenzia quanto il brand sia potente, persino quando mette nello scontro Arcade il dover distruggere a pugni e calci un autoarticolato, oppure intercettare con i colpi della palle da basket.

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Street Fighter 6

9.5

Street Fighter 6 apre le danze dell'anno dei picchiaduro, e mai l'asticella è stata così in alto. Il gioco propone tre modalità distinte, a partire dalla campagna single player fino ad arrivare alle sfide offline e online. Tutto è studiato alla perfezione, ogni dettaglio si incastra in modo sublime e l'offerta di gioco riesce ad appagare con ore e ore di divertimento. Sicuramente Street Fighter 6 dovrà raggiungere un livello di bilanciamento che solo il tempo saprà dare, ma c'è da dire che ad ora è bellissimo vedere come il brand sia pronto ad innovare rimanendo fedele alle sue origini.

PRO
  • World Tour divertente e editor del personaggio ben fatto...
  • Il sistema Drive aggiunge nuove strategie e tattiche
  • Il miglior netcode online per un picchiaduro
CONTRO
  • ... ma da rifinire sotto alcuni aspetti
  • Qualche personaggio mancante di troppo
Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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