Il gioco di cui oggi vedremo insieme la recensione si chiama Steamwatchers. Si tratta di un titolo interessante, ambientato in un’Europa devastata da una nuova glaciazione che ha causato un innalzamento del livello dei mari, coprendo gran parte del territorio che conoscete bene e rivestendo molto altro con del ghiaccio, lasciandolo una landa deforme e profondamente mutata. Gli umani però, coriacei come sempre, sono riusciti a sopravvivere, sfruttando alcune colonne di vapore caldo che fuoriescono dal terreno. Con il solito spirito di adattabilità la vita continua, i macchinari rendono alcuni posti fertili, nei quali poter costruire delle fattorie per tornare a prosperare.
Ovviamente però, la parte bellica è il nostro punto forte ed è per questo che i capi dei vari clan sparsi lungo questa landa, cercano di garantirsi il maggior territorio e il maggior numero di getti di vapore. L’ambientazione del nuovo titolo targato Mythic Games è davvero intrigante, e ripercorre uno scenario fantasy stile steampunk in linea con la moda del momento, ma questo basterà a rendere il titolo degno di nota e soprattutto dei soldi spesi per acquistarlo? Scopriamolo subito.
Una landa da conquistare
Steamwatchers è un titolo che va da un minimo di 2, fino ad un massimo di 5 giocatori, anche se verranno rilasciate delle espansioni che allargheranno sia il limite di giocatori che le varie scelte da poter compiere. I materiali della versione Kickstarter sono davvero ben curati e meravigliosi, il tabellone di gioco in cartone è fatto bene, anche se noi abbiamo avuto la possibilità di utilizzare la versione migliore in PVC che regala scorci della mappa ancora più belli e coinvolgenti. Il regolamento di questo titolo (che andremo ad analizzare più nel dettaglio in seguito) è molto simile ad altri giochi di miniature, nei quali è importante il controllo della mappa e la gestione delle risorse, ma, per non renderlo scontato, gli autori hanno creato diverse interazioni che rendono le battaglie diverse da come vi immaginate.
All’interno del mega scatolone (che è ormai un marchio di fabbrica per Mythic Games) troverete la mappa di gioco, le scatole contenenti le miniature e le plance utilizzabili dalle fazioni – tutte diverse e con abilità peculiari che variano da fazione a fazione – un set di segnalini “Colonne di Vapore” componibili in plastica, un set di fustelle per ogni fazione, contenente i segnalini “contaminazione” e il manovrino che vi servirà per le fasi di combattimento. Oltre a tutto questo, ci sono anche dei segnalini “Algofuel” il carburante che servirà per alimentare le vostre risorse, delle carte evento che andranno a condizionare i vari turni di gioco e il segna turni.
Nonostante la montagna di materiale da prendere e organizzare, il setup del gioco non è molto lento, anzi lo abbiamo trovato snello rispetto ad altri titoli molto simili. Stessa cosa vale per il regolamento, nonostante la parte asimmetrica dovuta alla diversità delle abilità di ogni fazione, è abbastanza semplice, ci sono diverse regole da dover memorizzare, ma dopo qualche partita di prova, si riesce tranquillamente ad entrare nel vivo del titolo sfruttando le più disparate strategie e riuscendo a focalizzarvi meglio sugli obiettivi del gioco. L’obiettivo di ogni giocatore è quello di espandere il proprio predominio e installare più risorse degli altri giocatori, oltre a quello di controllare il maggior numero di colonne di vapore. Ma andiamo adesso ad analizzare la parte più importante del titolo, il gameplay.
Rimettiamo i geyser al centro del villaggio
Come vi abbiamo anticipato precedentemente nella recensione, Steamwatchers non è così pesante come può sembrare di primo acchito, l’obiettivo del gioco è chiaro e molto semplice, controllare il calore, l’unica risorsa veramente importante per tornare a far prosperare il proprio popolo dopo l’avvento di questa nuova era glaciale. La mappa dell’Europa è stata completamente trasformata, della penisola Iberica e della Francia ne rimangono solamente due isole; ogni stato per come lo conoscevamo non esiste più, ma sono sopravvissute solamente alcune regioni o zone, come ad esempio in Italia, dove è rimasta solo la “Padania”.
Ogni giocatore dovrà scegliere liberamente quale fazione interpretare e partirà randomicamente su di una determinata zona della mappa, scelta pescando in maniera casuale una carta sulla quale c’è disegnata la regione di partenza. Gli sviluppatori hanno inserito una limitazione del territorio per partite da 3 o meno giocatori, così da non disperdere troppo i popoli e farli incontrare molto velocemente. Questo aspetto, totalmente randomico, rende molta giustizia al titolo, perché potrete capitare tutti molto vicini oppure disparati, innescando così dinamiche e strategie differenti da partita a partita. Una volta scelta la fazione, presa la propria plancia di gioco e disposto poche unità base sul territorio capitato, si dovranno disporre i getti di vapore (scritti sulla carta del territorio scelto), scegliere la missione che ci darà anche il numero di turni di gioco e solo dopo la partita potrà avere inizio.
Le plance delle fazioni rappresentano tutto quello che dobbiamo sapere sulla nostra banda da guerra. Sopra di esse troviamo il numero di “truppe” che possiamo manovrare nel corso di ogni turno (è un numero che varierà da turno a turno in base alle conquiste e ai punti fatti), il numero massimo di barili di Algofuel che possiamo tenere in riserva, quelli che possiamo trovare di contrabbando e le abilità speciali di ogni fazione. Le carte scenario sono una bella chicca che donerà ancora più rigiocabilità alle partite del titolo, perché saranno casuali e potranno essere sfruttate a nostro favore o contro di noi.
Il gameplay è suddiviso in una serie di fasi sempre uguali per ogni round, questo rende il titolo più veloce e facile da padroneggiare. Le fasi sono semplici: conclave, disgelo, ordini non divulgati, ordini rivelati, combattimento – se ovviamente ci saranno i criteri per farlo – e alimentazione.
- Conclave: Questa è forse una delle parti più importanti di Steamwatchers. In questa fase ogni giocatore sceglie uno dei poteri “generali” disposti sulla mappa. Questi poteri non sono banali e risultano davvero fondamentali per organizzare al meglio la propria strategia di gioco, sia del turno in corso, che dell’intera partita. I giocatori potranno scegliere di sfruttare la figura dell’osservatore (ruolo chiave), il quale scoverà nuove fonti di calore sulla mappa (e potrà ovviamente farlo tra quelle che più lo avvantaggino) o l’Archon, il quale potrà pescare dal mazzo degli scenari per determinare quali eventi si abbatteranno sulla mappa e modificheranno il turno di gioco. Questa è una bellissima idea, che rende il titolo complesso al punto giusto, da non annoiare nell’immediato.
- Disgelo: dopo il conclave ci sarà la fase di disgelo, dove il guardiano scoprirà tra alcune carte del “mazzo dei territori” i vari nuovi Geyser in giro per la mappa.
- Ordini non divulgati: In questa fase tutti i giocatori posizioneranno accanto ad ogni propria truppa un segnalino coperto, con indicato che tipo di azione effettueranno nel corso del turno: Difesa, Movimento, Corsa, Posizionamento torrette, costruire fattorie, schierare fari per controllare il territorio senza truppe o combattere. Questa è una fase che si gioca a carte coperte e che renderà la scelta ancora più difficile e ponderata.
- Ordini rivelati: In base al turno di gioco, che si andrà a definire in senso antiorario, i giocatori dovranno scoprire e risolvere le azioni assegnate ad ogni truppa.
- Combattimento: Questa è una delle fasi più interessanti del gioco. Le battaglie si basano su un conteggio secco e preciso di forza unità, si sommano tutte le forze dei due schieramenti che si trovano in quella regione, si applicano alcuni modificatori (variabili che dipendono anche dalla fazione) e infine, al punteggio ottenuto, si andrà ad aggiungere un numero variabile di carburante da investire, che andrà a segnalato in maniera coperta con il misurino a nostra disposizione. Una volta che i due giocatori coinvolti nell’azione posizionano il manovrino, questo si gira e determina il conteggio finale tra la forza d’attacco e quella di difesa, chi otterrà il punteggio maggiore vincerà lo scontro. Anche qui la scelta di carburante da investire non si potrà fare a cuor leggero, perché se si decide di investire troppo si andrà ad incappare in situazioni scomode e penalità severe che vi condizioneranno nel corso di tutta la partita.
- Alimentazione: Ogni giocatore ricaricherà tutto l’Algofuel base.
La partita terminerà con i turni stabiliti dalla carta missione e chi avrà totalizzato il punteggio più alto tra fattorie e colonne di fumo, sarà decretato il vincitore.
Considerazioni in fine recensione di Steamwatchers
Per concludere questa recensione potremmo dire che il nuovo titolo di Mythic Games, Steamwatchers, è un gioco particolare che sicuramente non soddisferà gli amanti delle lunghe strategie o delle partite infinite alla Risiko (solo per citarne uno), però sarà capace di farsi apprezzare rapidamente se gli darete la possibilità. Ci sono molte sfaccettature e molte dinamiche da tenere sotto controllo, dalle diverse partite che abbiamo fatto, ci siamo resi conto che in alcuni momenti il vantaggio iniziale raggiunto da un giocatore diventa difficile da colmare, ma grazie a dei malus ben strutturati e alla possibilità di allearsi liberamente con gli altri giocatori, diventa una variabile gestibile e anche molto bella da poter giocare.
L’enorme struttura vi farà sicuramente pensare ad un titolo lungo e pesante, ma partita dopo partita ci si rende conto della sua incredibile agilità di apprendimento e profondità di strategia al suo interno. La possibilità inoltre di poter acquistare ulteriori espansioni fa guadagnare al titolo longevità, anche perché non è così semplice padroneggiare tutte e cinque le fazioni principali. Probabilmente l’unica pecca è la scarsa interazione con gli altri giocatori, anche se, con il crescere delle truppe e dei predomini, ogni turno ci saranno battagli su più fronti e situazione da gestire. Come se non bastasse il titolo è stato realizzato con materiali all’altezza ed adeguati al il prezzo pagato per averlo. Se invece steste cercando un titolo sempre competitivo, ma un po’ più leggero a livello di ambientazione e regole rispetto a Steamwatchers, vi consigliamo di leggere la nostra recensione su Project L, un nuovo gioco da tavolo ispirato a Tetris.