NewsCinema e TV

Squid Game: la serie coreana costa una causa a Netflix

Il caso di Squid Game e dell’uso massiccio del traffico dati di rete è forse uno degli aspetti più interessanti e spesso sottovalutati del mondo dello streaming internet, vale a dire quali costi ci sono per il mantenimento di tali servizi.

Beh, sembra che la situazione sia venuta fuori in modo alquanto spettacolare visto che l’ente sudcoreano SK Broadband si sta preparando per citare in causa Netflix per l’utilizzo massiccio di dati per lo streaming degli utenti, soprattutto in occasione della serie di Squid Game, senza però investire in cambio nelle strutture di comunicazione nazionali.

Per chi non conoscesse la serie Squid Game, parliamo di un horror dramma di grandissimo successo sia in oriente che in occidente, e che porta all’interno di un sistema “perverso” dove i personaggi sono impegnati nella risoluzione di alcuni giochi all’apparenza molto semplici, ma che in caso di sconfitta hanno come conseguenza la morte dei player.

Parliamo ad esempio di giochi come una bizzarra rivisitazione di Un Due Tre Stella, con un proiettile in testa per coloro che verranno colti ancora in movimento alla fine del tipico conto alla rovescia. Certamente una produzione molto peculiare, che vi invitiamo ad approfondire nella nostra recensione.

Per quanto riguarda il caso ripreso anche dalle testate internazionali più importanti come i colleghi di IGN, del quale vi lasciamo il tweet qui di seguito, possiamo vedere come tale problematica possa interessare profondamente il media di Internet:

Mentre Squid Game continua a dominare Netflix, un provider Internet sudcoreano sta progettando di citare in causa il gigante dello streaming per il costo degli abbonati che utilizzano la larghezza di banda.

Essenzialmente il problema espresso dall’ente SK Broadband è quello del costo immenso del mantenimento delle infrastrutture tecniche necessarie per permettere la trasmissione di dati internet ad alta velocità, e alla quale Netflix pare si sia sottratta. Questo, in un modello come quello coreano che fa dell’avanzamento tecnico un piano d’investimento di lunghissimo corso è certamente un fattore importante.

Nel paese infatti molti colossi del media fanno uso delle infrastrutture ma finanziano con investimenti concreti il progresso delle migliorie tecnologiche, fra questi possiamo citare ad esempio Apple, Amazon e Facebook. Pare invece che sia Netflix che Google con YouTube non stiano facendo altrettanto, scatenando le ire del provider. Per quanto a difesa di Netflix e Google possiamo dire che queste aziende affermano di aver contribuito in modo diverso con la creazione di molti posti di lavoro nel mercato dello streaming.

Da alcune informazioni che abbiamo reperito in rete pare inoltre che tali costi siano semplicemente fuori di testa, con una stima di circa 22 milioni di euro per il solo 2020 soltanto in Corea del Sud. La gestione di tali servizi che rendono tali tecnologie possibili e a portata di mano, non sono quindi elementi ovvi e garantiti per ogni essere umano ma sono evidentemente dei costi ai quali, secondo SK Broadband anche Netflix dovrebbe contribuire in futuro.

Fonte:
Samuel Raciti
Videogiocatore incallito, lavora anche come Amministratore condominiale in real life. Questa professione gli ha insegnato, fra le altre cose, l’arte della pazienza e della mediazione, così scarsamente presenti nel mondo di Internet come in quello delle riunioni condominiali. Mal sopporta gli hater seriali, ma apprezza chi in buona fede si impegna per far valere il proprio pensiero e la propria visione del mondo dei videogiochi.

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    Potrebbe interessarti anche