Spyro Reignited Trilogy – Recensione, un tuffo nel passato tra nostalgia e colori

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Recensioni Lettura da 13 minuti
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Spyro Reignited Trilogy

Devo essere onesto, trovarmi a lavorare alla recensione di Spyro Reignited Trilogy non è stato facile. Questo è stato dovuto a una sensazione che mi sono trascinato dentro fin dal giorno dell’annuncio, ovvero quel mix che mi ha portato sia paura che felicità. Perché vi chiederete? Semplice, l’effetto nostalgia che generano questi prodotti è potentissimo, poiché sono in grado di farci rivivere ricordi ed emozioni che abbiamo provato in passato. Proprio per questo ho avuto paura: quando si è piccoli si tende molto a ingigantire le cose, è tutto una novità e il mondo di Spyro sembrava un posto magico dove perdersi per ore e ore, alla ricerca di gemme, draghi e tanto altro. Ma se non fosse realmente così? Se poi questo splendido ricordo che ho del draghetto viola potesse venire inesorabilmente rovinato? Magari i giochi non sono realmente come me li ricordavo, il compito di questi remake è proprio farci sentire di nuovo piccoli, ma ovviamente non lo siamo più. Siamo cresciuti e vediamo il mondo da un’altra prospettiva, cosa che potrebbe indubbiamente minare il giudizio che abbiamo dell’esperienza generale. Eppure eccoci qui alla fine, quasi 20 anni dopo l’uscita di Spyro da parte di Insomniac Games, che ci troviamo di nuovo con quel luccichio negli occhi, rivivendo in tutto e per tutto quelle sensazioni che adesso sono difficili da trovare, quel misto di incredulità e ingenuità che ha accompagnato tutti nel primo decennio della propria vita. Spyro Reignited Trilogy è il remake che tutti i fan sognavano, seguendo il percorso già intrapreso da Vicarious Visions con la N.Sane Trilogy di Crash, Activision ha riacceso l’entusiasmo nei nostri cuori.

Spyro Reignited Trilogy

Vent’anni e non sentirli

Come detto in precedenza Spyro Reignited Trilogy è un remake fatto con i fiocchi e questo lo possiamo capire fin dal primo momento: il feeling con i comandi è lo stesso, ma il look è decisamente più accattivante e moderno. Tuttavia ci sono modifiche sostanziali di design sia nelle ambientazioni che nei modelli dei draghi, tutto ora è molto più evocativo e rende giustizia al lavoro originale. Questo ha permesso al primo capitolo della saga, quello che inevitabilmente rischiava di rimanere più indietro rispetto agli altri due, di non sfigurare e di essere comunque interessante a suo modo. La storia di questo primo capitolo non è cambiata, il giovane Spyro dovrà liberare i draghi dal maleficio lanciato da Nasty Norc, sconfiggerlo e riportare la pace nel Regno dei Draghi. Un breve incipit e siamo pronti, già buttati nella mischia senza neanche avere il tempo di capire cosa realmente sta accedendo.

Nonostante i compiti siano abbastanza basilari, ovvero distruggere nemici, trovare gemme nascoste e liberare draghi, l’immaginario creato da Insomniac Games oltre vent’anni fa resta davvero attuale e fruibile anche dalle generazioni più moderne. Dunque Spyro The Dragon resta un’avventura semplice e godibile, nulla di troppo complesso, un viaggio fatto di planate e bruciature, colpi dati e subiti, tutto per liberare i draghi imprigionati. Poche ore di gioco e via verso nuovi lidi, nonostante l’indubbia freschezza che questo gioco emana grazie alla capacità della casa di sviluppo di aver ricreato ambientazioni e sensazioni nel modo più bello e più fedele possibile. Tuttavia i controlli sono stati modificati, così da poter garantire al piccolo draghetto una fluidità che rispetti gli standard odierni, ma se volete fruire del titolo con i comandi originali potete farlo tranquillamente semplicemente scegliendo questa opzione dalle impostazioni. Per completare il primo episodio vi basterà giusto qualche ora, anche se come di norma per ottenere il 100% di tutti i mondi vi richiederà un impegno davvero maggiore. Questo discorso appena fatto possiamo tranquillamente allargarlo a tutti i capitoli della serie, dunque armatevi di pazienza e state attenti a non perdervi nessuna gemma in giro.

Spyro Reignited Trilogy

Ancora insieme

Se confrontato con il primo Spyro, Ripto’s Rage, ovvero il secondo capitolo della serie, è qualcosa di completamente diverso, ma allo stesso tempo familiare. Le dinamiche di gioco non sono state minimamente stravolte, ma allo stesso tempo sono state inserite delle migliorie che non fanno altro che ampliare la formula ludica del videogame. La prima cosa che risalta all’occhio è la maggior attenzione che la casa di sviluppo ha avuto nel comparto narrativo, inserendo comprimari importanti e carismatici che sono diventati iconici nel corso degli anni (come l’orso riccone che chiede le gemme). Ogni mondo finalmente non è solo un vuoto scenario su cui sfruttare le abilità del draghetto, i regni ora sono unici in un certo senso, con NPC che caratterizzano la loro terra di appartenenza. Ogni zona avrà un’esigenza diversa, datevi da fare e aiutate queste povere creature bisognose. Un plauso particolare va alle cutscene poiché sono state ricostruite completamente da zero da Toys for Bob, ovvero la casa di sviluppo che ha lavorato al titolo.

La storia anche in questo caso è quella classica: cercavate una meritata vacanza, ma per errore siete stati evocati in un mondo che ha bisogno del vostro aiuto. Il regno di Avalar è stato messo sotto scacco dal malvagio Ripto, il vostro obiettivo sarà quello di sconfiggerlo per riportare la pace. Ovviamente questa volta non sarete da soli, ma il leopardo Hunter, il fauno Elora e il Professore vi daranno una mano, anche perché sono stati loro a evocarvi. Affiancato a tutto questo però c’è anche un gameplay molto più vario, dove lo stesso Spyro imparerà nuove tecniche man mano che progredisce nell’avventura. Adesso infatti potrete nuotare, andare sott’acqua, fare un piccolo saltino prima di una sporgenza, arrampicarvi sulle scale e tanto altro, oltre che i livelli ora sono molto più complessi e ricchi di attività come l’hockey, lo skate e molto di più. I mondi dunque adesso sono più grandi, anche il level design è cambiato, andando a creare delle location davvero ben articolate. La longevità di base è aumentata, così come la bellezza delle boss fight, ora molto più vocative e ricche di pathos. Ripto’s Rage è un cambio di rotta davvero importante per la saga, quello che ha portato poi il terzo capitolo a essere una vera e propria pietra miliare del mondo dei videogiochi.

Spyro Reignited Trilogy

Non c’è due senza tre

Chiusa la parentesi Ripto, per Spyro non c’è mai pace e in Year of the Dragon le sua capacità verranno messe a dura prova. Il terzo capitolo è senza ombra di dubbio quello meglio partorito, poiché prende tutti i punti forti e li migliora esponenzialmente. Una maga al servizio di una cattivissima regina ha rubato tutte le uova di drago e  ovviamente chi può recuperarle se non un giovane e piccolo draghetto? Come detto in precedenza in questo episodio tutto è più grande, dalle aree alle personalità che popolano il mondo di gioco, offrendo all’utente finale un’esperienza ricca e diversificata. Per la prima volta nella serie adesso non controllerete soltanto Spyro, ma anche nuovi personaggi che variano in modo drastico il gameplay del gioco, mettendo in risalto anche un level design delle mappe ancora più variegato. Per quanto le fasi in cui vestirete i panni dei comprimari non sono particolarmente eccelse per quanto concerne la fluidità, saranno comunque in grado di regalarvi tanto divertimento. Man mano che andrete avanti vi accorgerete di come le sensazioni rispecchiano quello che avete provato in passato.

La fonte della giovinezza

Toys for Bob ha inserito nel secondo e nel terzo capitolo la capacità di rotolare lateralmente a Spyro, una sorta di schivata laterale che però non serve per particolari funzioni. L’aggiunta resta molto carina, ma, appunto, non serve poi a granché. La peculiarità più interessante è quella che permette alla telecamera di essere attiva o passiva, così da farvi seguire durante i movimenti oppure controllarla di vostro pugno. Ciliegina sulla torta, chiunque volesse sbrigarsi a passare da un livello all’altro potrà farlo attraverso il viaggio rapido presente nel menù pausa. Quanto mostrato da Spyro in passato era la capacità di Insomniac Games di creare un mondo davvero originale, frutto di una direzione artistica eccellente per quelli che erano gli hardware dell’epoca. Adesso, invece, grazie allo splendido lavoro di restyling svolto da Toys for Bob, la saga di del draghetto viola splende come una stella che brucia in cielo nel cuore della notte. La software house ha reso omaggio al passato, avendo uno sguardo fisso sul futuro. Se alcuni scenari vi sembravano magici vent’anni fa, tenetevi forte perché alcune location oggi sono davvero stupefacenti, una vera gioia per gli occhi.

Sonoro, grafica, comparto audio e tanto altro, tutto quello che concerne il lato tecnico è davvero di livello altissimo, comprese le espressioni facciali. I dettagli danno quel qualcosa in più a tutta la produzione, facendo sentire l’utente al centro di un mondo di gioco abitato da creature davvero magiche. Quanto fatto dalla casa di sviluppo non è altro che confermare come Insomniac Games sia riuscita a creare un titolo che resta attuale anche nell’era moderna, un platform che non ha età e che può essere apprezzato e amato da qualsiasi generazione di ragazzi. L’unica nota dolente da segnare in tal senso è un frame rate leggermente ballerino, ma nulla che incida negativamente sull’esperienza generale offerta della raccolta.

Spyro Reignited Trilogy 

In conclusione possiamo dire che Spyro Reignited Trilogy è senza ombra di dubbio un remake con i fiocchi, un lavoro in grado di far rivere al giocatore le stesse sensazioni del passato. C’era il rischio che questo prodotto non sarebbe stato evocativo come i giochi originali, ma la cura al dettaglio di Toys for Bob è davvero molto accurata e fedelissima. Probabilmente grazie alla potenza di questa attuale generazione l’immaginario creato da Insomniac Games ha finalmente preso vita, dando modo di brillare a ogni singolo aspetto di tutti e tre gli episodi. La produzione matura gioco dopo gioco, ora dopo ora. Il luccichio negli occhi che avevo da piccolo non ha smesso di brillare nemmeno un momento. Pensavo di affrontare l’opera con una diversa maturità, quasi più distaccato, ma quanto fatto dalla software house rende impossibile questo mio intento, riportandomi inesorabilmente ai tempi di quando ero solo un bambino e le uniche preoccupazioni nella vita, oltre ai compiti, erano quelle di trovare tutte le gemme per completare il gioco.

 

Spyro Reignited Trilogy
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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.