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Splinter Cell Blacklist – Recensione

Ed eccomi qua, a fare una recensione in data 11 Ottobre 2013 di un gioco uscito il 22 Agosto 2013. Vi starete domandando: perché?

Premetto che sono un fan di Splinter Cell dall’alba dei tempi, li giocai dal primo per Ps2, fino (ahimé) all’ultimo. Per chi non sapesse di cosa parlo, ecco a voi un riassunto all’incirca di chi è Sam Fisher:

Sam Fisher è un agente della Third Echelon, sub-unità della NSA che fa capo direttamente alla Casa Bianca, con il compito di recuperare informazioni in qualunque posto, senza essere scoperti. Ricordatevi questa frase: senza essere scoperti. Third Echelon sarebbe dovuta essere composta da Splinter Cell, ovvero squadre formate da 1 agente operativo, e supporto tattico a distanza. Sarebbe perchè Sam Fisher sarà la prima Splinter Cell, e anche l’ultima. Il gioco si ispira a libri scritti dall’ormai defunto Tom Clancy, grande scrittore di Thriller terroristici e militari: ogni gioco infatti avrà una trama che spazierà tra molte regioni del mondo, alla ricerca di terroristi mondiali.

Per ben 3 titoli (Splinter Cell, SC: Pandora Tomorrow e SC: Chaos Theory) quindi, vi troverete a fronteggiare missioni molto stealth, senza farvi scoprire, senza destare sospetti, alla ricerca del fanatico di turno che vuole scaraventare un attacco terroristico su suolo Americano. Esiste anche un titolo per Game Boy Advance, però in 2D (SC: Team Stealth Action)

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E adesso arrivano i dolori: i titoli successivi (SC: Double Agent, a cavallo tra Ps2 e Ps3, SC: Essentials, per Psp e infine SC: Conviction) cambieranno totalmente rotta, spiazzando tutti i fan della saga. Vi troverete infatti sempre con Sam Fisher, ma in titoli molto diversi dai primi 3: In Double Agent, sarete infiltrati in un agenzia straniera, e dovrete ogni volta scegliere se fare azioni a favore di NSA o di questa agenzia terroristica; in Essentials, vivrete missioni anacronistiche varie; in Conviction, vi troverete da soli contro tutto e tutti, alla ricerca della verità. Senza spoilerarvi niente, ammetto che le trame di questi titoli successivi alla prima trilogia sono molto intriganti; inoltre viene inserito in Conviction il Mark & Execute, modalità in cui potrete marcare fino a 3 nemici e ucciderli “scenograficamente” in modo veloce.

Vi starete chiedendo, dove sono le pecche? Facile: in Double Agent la quantità di stealth è molto poca, in Conviction è nulla! Quasi nessuna missione di notte, e il tratto distintivo della saga, il visore notturno/termico, viene rimpiazzato da un sonar che vi rivelerà dove sono i nemici.

Ora capisco che può essere stravolto un gioco per cause di trama, e nell’ultimo Splinter Cell, Sam non deve infiltrarsi in qualche posto, bensì deve scoprire informazioni e alla svelta, ma in questo modo il gioco risulta completamente denaturato agli utenti. Per non parlare della difficoltà: irrisoria in confronto ai vecchi capitoli.

Tutto questo preambolo e non vi ho ancora detto niente su Splinter Cell: Blacklist. Che ne penso?

Splinter Cell: Blacklist non è un gioco perfetto, ma è lo Splinter Cell perfetto!

Per tutti i vecchi fan, ritroverete un ritorno alle origini: missioni difficilissime, di cui almeno la metà dovranno essere fatte senza far suonare un radar. Armi non letali e molti gadget vi accompagneranno per la vostra missione.

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Per tutti i nuovi fan, troverete il Mark & Execute, la velocità di Conviction, le scelte di Double Agent.

In breve, Sam Fisher sarà chiamato a formare una nuova unità, chiamata Fourth Echelon , con il compito di sconfiggere la Blacklist, gruppo terroristico.

Il gioco presenterà, oltre che alle missioni di storia, anche missioni secondarie da svolgere in singolo, in co-op in locale e online. Infine conterrà la modalità Mercs vs Spies, dove o dovrete uccidere le spie, in una visuale alla Call of Duty, o dovrete essere le spie, in una visuale in terza persona, e conquistare i dati necessari.

Peculiarità del gioco, la gigante personalizzazione dell’arsenale: dalle molte armi, ognuna con un suo stile e suoi livelli di precisioni, danno, velocità, ai gadget, alla tuta stessa, con possibilità di cambiarla in base al tipo di missione, e in base al vostro stile di gioco.

Perchè si, in questo Splinter Cell: Blacklist, potrete seguire 3 stili diversi di gioco:

  • Fantasma: per tutti i vecchi fan, entrare e uscire con le informazioni, senza essere scoperti, senza lasciare traccia.
  • Pantera: per tutti coloro che preferiscono entrare e uscire velocemente, non lasciando tracce ma stendendo i vari nemici.
  • Assalto: per coloro che non guardano in faccia nessuno, uccidono ogni ostacolo pur di raggiungere l’obiettivo.

Queste saranno determinate da come giocherete, missione per missione, contando che lo stile Fantasma è quello che retribuisce più soldi, seguito da Pantera e Assalto. Soldi che spenderete per comprare armi, armi dal mercato nero e potenziamenti della sede del Fourth Echelon (un aereo).

Infine saranno presenti 4 difficolta: Facile, Normale, Realistica (la barra Mark & Execute si riempie più lentamente) e infine Perfectionist, dove non potrete fare l’Execute, il visore Sonar non vedrà dietro ai muri e non avrete ricariche di munizioni durante la missione. Insomma, Splinter Cell: Blacklist a Perfectionist sarà la vera sfida per i fan.

Perchè vi starete chiedendo, fare una recensione dopo 2 mesi? Facile: l’ho comprato due giorni fa, e mi pento di non averlo preso al day one! Ora l’ho preso, e voglio condividere con tutti gli SplinterCelliani, il fatto che Sam Fisher è tornato, più in forma che mai!

In conclusione ho due messaggi diversi:

  • Per i vecchi fan: compratelo! Finalmente uno Splinter Cell per Next-Gen come si deve.
  • Per i nuovi giocatori: se amate gli stealth game, è un ottimo affare, specialmente ora che Gamestop lo fa 50€. Se preferite giochi sparatutto con grado di difficoltà basso, non prendetelo: se togliete la difficoltà a Splinter Cell, il titolo non merita di essere giocato.

Splinter Cell Blacklist

8.1

Una saga stupenda, stravolta: adesso ha trovato il giusto compromesso tra i nuovi e vecchi fan. Speriamo non rovinino tutto, di nuovo.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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