Soulgivers – Anteprima del gioco da tavolo targato Luca Cervini

Andiamo alla scoperta di Soulgivers, l'opera prima di Luca Cervini presto in arrivo su Kickstarter. Sarà all'altezza del pledge?

Alessio Cialli
Di Alessio Cialli - Senior Editor Impressioni Lettura da 10 minuti

I giochi da tavolo, per quanto da molti non vengano mai considerati, fanno in realtà parte di un mercato in continua espansione ricco d’appassionati che ogni anno posso entrare in contatto con nuovi prodotti capaci di andare a toccare i tempi più disparati. Soulgivers rientra proprio in questa grande industria identificandosi come un interessante uno contro uno che dovrebbe approdare a breve su Kickstarter (le problematiche legate al COVID-19 ne hanno purtroppo rallentato il processo produttivo). Fortunatamente per noi, abbiamo avuto modo di provare il tutto e ora cercheremo di spiegarvene le meccaniche.

Introduzione

La storia di questo gioco da tavolo inizia con l’esplosione del pianeta Primo Anello. Il terribile evento sovverte gli equilibri dell’universo conosciuto:

Non dimenticheremo mai il giorno in cui il pianeta conosciuto come il Primo Anello si distrusse. Cominciò con un bagliore improvviso, una scintilla nell’immensità di un universo desolato e immutabile che squarciò la quiete di quel mattino nero. Poi quel lampo si fece intenso e vibrò nel cosmo fino agli angoli più remoti, portando con sé la notizia nefasta del pianeta e del suo popolo senza nome, spazzati via per sempre.

Questo terribile evento sovverte gli equilibri che da tempo immemore vigevano incontrastate, e le razze del cosmo – una volta immortali – sono ora costrette ad affrontare e combattere la Decadenza, una malattia che uccide anche esseri come loro. Per Combatterle servirà trovare un frammento del pianeta perduto che potrebbe consentire a qualcuno di sopravvivere. Peccato che alla ricerca di frammenti del pianeta si siano lanciate anche altre razze, tutte pronte ad affrontarsi pur di aver salva la vita e scampare all’incombente minaccia.

Come si gioca

Il titolo di Luca Cervini pone a confronto due giocatori che potranno scegliere uno dei due popoli da controllare: i Gusci e gli Spettri. Ogni giocatore dovrà muoversi e creare una strategia con l’obiettivo finale di recuperare un frammento del pianeta distrutto – situato al centro della plancia – per poi uscire da una delle aree d’ingresso della propria fazione.Soulgivers

Ogni giocatore avrà a propria disposizione ben dieci carte soulgivers, ognuna di esse con caratteristiche e poteri differenti e caratterizzate da splendidi disegni (12x7cm). Ogni carta viene poi rappresentata da una pedina in plastica con impresso il nome e il simbolo del soulgivers e i lati protetti dagli “scudi”.

Il campo di gioco è composto da ben venticinque tessere, ognuna suddivisa da quattro caselle. Le tessere si possono predisporre in maniera del tutto casuale, al contrario di quella centrale che contiene il frammento che deve stare sempre lì (anche per non sbilanciare sin da subito gli equilibri). Le pedine dunque dovranno affrontarsi in uno spazio rimanente di dieci caselle per lato, divise da muri divisori, due zone interferenza (che cambieranno il movimento e il gioco) e buchi neri.

Gli sfidanti avranno a disposizione due aree ben precise dalle quali poter far entrare in gioco i propri pezzi sul tabellone e dai quali poter far uscire sano e salvo il frammento per chiudere il game. Nel corso del proprio turno, ogni giocatore potrà muovere tutte le sue pedine in qualsiasi ordine lui voglia, posizionando gli scudi nella direzione che preferisce. Sempre durante il turno, il giocatore potrà scegliere di giocare tre segnalini tributo. Questi segnalini consentono alle pedine di effettuare azioni speciali come: raccogliere il frammento, passare il frammento a un’altra pedina, attaccare un avversario su un lato non coperto da scudi, attivare i poteri del soulgiver o pescare una carta anomalia da giocare in un momento preciso per cercare di spezzare le strategie del nostro avversario.

Far capitolare le pedine nemiche sarà davvero importante. Ogni pedina morta verrà infatti sostituita con la sua “anima” e da quel momento in poi, ogni altra pedina della stessa fazione può assorbirla, collocandola sopra di se (una meccanica simile alla dama). Una volta assorbita, la pedina anima dona i suoi poteri e le abilità al suo controllore. Inoltre diventa più resistente, perché per uccidere la pedina doppia saranno necessari due attacchi, il primo elimina definitivamente l’anima e il secondo elimina il trasportatore.Soulgivers

Tra le meccaniche più interessanti troviamo le abilità dei soulgivers, tutte differenti. Ogni giocatore deve conoscere molto bene sia le proprie pedine che quelle dell’avversario se vuole attuare una strategia vincente. Ogni pezzo ha poteri capaci di far pendere l’ago della bilancia a proprio favore mentre, se sprecati, potrebbero mettervi in serio pericolo.

Una volta terminate le fasi di movimento e azione, i giocatori dovranno aumentare di uno i punto il livello di Decadenza dei propri personaggi, che verrà rappresentato da un dado posizionato sopra ogni carta. Una volta che il dado raggiungerà il numero sei la pedina muore e deposita ovviamente la propria anima sul campo. C’è solo un modo per fermare l’inarrestabile Decadenza ed è caricarsi un’anima in spalla, così che il dado riprenda il countdown da uno.

La partita terminerà solamente quando una delle due popolazioni riuscirà a far suo il frammento del Primo Anello e a farlo uscire dal campo. In alcune partite, però, la Decadenza spazzerà via entrambi i team sul campo da gioco che quindi terminerà in un tristissimo pareggio.

Considerazioni Finali

Come facilmente intuibile, il titolo appare assai ispirato al gioco degli scacchi e alla dama (mega mix), e per questo le partite sanno essere molto stimolanti in termini di strategia. La sua storia e i suoi materiali ci sono sembrati all’altezza dell’esordio, ed essendo la prima opera dell’autore si percepiscono la cura e la minuziosa ricerca dietro ogni singolo pezzo.

Ci sono volute diverse partite per iniziare a capire esattamente quello che bisognava fare in campo, conoscere gli elementi dell’altra fazione e la strategia da utilizzare. Il tempismo è fondamentale per fronteggiare un rivale ben addestrato, altrimenti ci si ritroverà sempre un passo indietro, intenti nel rincorrere il frammento tanto desiderato. Ogni game fino ad oggi non è stato scontato, ma ben bilanciato, siamo riusciti per paura di fare la prima mossa, anche a finire in un piccolo pareggio (maledetta Decadenza).

La difficoltà sta nello scegliere i tre pezzi che possono essere predisposti contemporaneamente sulla plancia, pezzi assai utili per portare a termina la propria strategia. Per questo motivo è fondamentale scegliere le proprie mosse sin dall’inizio, pianificare bene la propria strategia e saperla adattare secondo le mosse dell’avversario. Ogni pedina ha poteri differenti e caratteristiche differenti, alcune possono attaccare, altre non possono farlo, ma magari hanno una caratteristica di movimento maggiore.

Come vi dicevamo all’inizio, ogni popolazione ha un abilità principale differente, che può essere attivata una sola volta a partita e che dura fino a fine turno. Questa è una scelta fondamentale da sapere prendere e sfruttare nel migliore dei modi, perché può compromettere pesantemente l’esisto del match. Altra nota positiva del gioco è quella sui materiali utilizzati, è già dalla versione promo si può vedere quanto belli e affascinanti saranno i vari pezzi una volta lanciata la produzione.

Riprendendo le similitudini con gli scacchi, ogni fazione ha 10 soulgivers identici e non asimmetrici. Questo significa che solamente l’abilità della fazione è diversa tra le due popolazione. Una caratteristica rischiosa visto che i giocatori potrebbero trovare la rigiocabilità sul lungo periodo non così elevata. Ovviamente speriamo che, in caso di successo, vedremo il sopraggiungere di altre popolazioni pronte a dare la caccia al frammento, allungando così notevolmente il divertimento.

Nonostante tutto, Soulgivers ci ha divertito parecchio e speriamo che il kickstarter porti alla luce e doni linfa a questo progetto, che se ben strutturato potrà veramente regalarci scontri estremamente appassionanti, a maggior ragione se si pensa che il team sta puntando alla produzione di oltre quindici razze, con un notevole ampliamento della difficoltà e rigiocabilità. Per sapere quando il kickstarter avrà inizio, vi consigliamo di continuare a seguirci, altrimenti potete iscrivervi alla newsletter del sito ufficiale del gioco.

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Senior Editor
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!