Solasta: Crown of the Magister – Recensione del nuovo RPG tattico targato Tactical Adventures

Nella recensione di oggi vi parleremo di Solasta: Crown of the Magister, il nuovo e intrigante GDR sviluppato dai ragazzi di Tactical Adventures.

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 13 minuti
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Solasta: Crown of the Magister

Ah, la vecchia scuola, quella che per quanto gli anni passino, resta immutata, dura e se vogliamo anche un po’ fredda come le aule nei primi mesi invernali, quando in classe non erano stati ancora accesi i riscaldamenti. Ebbene, Solasta Crown of the Magister, titolo di cui parleremo in questa nostra recensione, vi lascerà proprio questa sensazione, quella di un luogo in qualche modo familiare, che vi riguarda ma che non possedete.

Il titolo è stato a suo modo capace di coinvolgerci e talvolta anche sorprenderci in positivo, fondendo alcune meccaniche vecchia maniera con altre di nuova concezione rivelatesi quasi fondamentali per dare quel tocco di originalità che spesso viene a mancare in un mondo videoludico come quello attuale, dove distinguersi diventa sempre più complesso e creare qualcosa di nuovo è davvero complicato. Questo lo sanno bene anche i ragazzi di Tactical Adventures che, pur essendo un team di sviluppo francese alle “prime armi”, hanno le idee ben chiare su quale debba essere il loro obiettivo: portare il giocatore a vivere un’esperienza videoludica il quanto più vicina possibile a quella che vivrebbero giocando con degli amici intorno a un tavolo. Già in passato vi parlammo della produzione e delle sue caratteristiche, ma ora è giunto finalmente il momento di darvi il nostro giudizio finale a riguardo

In quattro per salvare il mondo

Prima del Cataclisma, non c’erano dei nel mondo di Solasta, né tantomeno uomini: poi venne il giorno, lo squarcio si aprì dilaniando la terra e distruggendo Manacalon, la terra degli Alti Elfi, e con essa il loro impero. Nessuno sa perché avvenne il Cataclisma: alcuni dicono che fu la mano di un dio malvagio, altri che è stato semplicemente il fato, ma quello su cui tutti concordano è che il mondo da quel momento in avanti non è stato più lo stesso. La nostra avventura inizia mille anni dopo il Cataclisma, gli umani sono ormai una comunità conosciuta e al pari delle altre razze presenti su Solasta: nani, elfi, orchi, goblin e chi più ne ha più ne metta. Il mondo ha tuttavia una sorta di cicatrice chiamata Badlands dove solo gli impavidi (o i folli) si avventurano alla ricerca di tesori. Lo scenario politico del mondo è abbastanza complesso e vede i nostri quattro avventurieri come nuovi arrivati nel Legacy Council, un concilio che mediante la supervisione dei preti di Einar, dio della giustizia, garantisce la parità di tutte le nazioni (una sorta di organo di polizia internazionale, per capirci). Il nostro viaggio parte da Caer Cyflen, la capitale dove risiede il Concilio, e per partire ci sarà richiesto di selezionare quattro tra sei avventurieri, sebbene per la nostra prova il titolo non fosse ancora del tutto completo in tal senso poiché ci sono stati forniti dei personaggi precostruiti; il team di sviluppo ci ha tenuto a chiarire che questa componente verrà rilasciata la day one, per cui ci aspettiamo che già mentre leggerete questa recensione potrete di fatto divertirvi con l’editor dei personaggi.

Scelti i nostri valorosi protagonisti, li ritroveremo attorno al tavolo di una delle principali locande della capitale: i quattro non si conoscono e raccontano l’un l’altro la propria avventura più gloriosa, il che di fatto è un tutorial su ogni singolo membro del gruppo. Infatti, giocherete voi stessi quell’avventura imparando ad utilizzare i comandi come ad esempio nascondersi, camminare di soppiatto, scoprire quale elemento è mobile e quale invece non lo è. La scelta di far giocare il tutorial e viverlo come un racconto è stata davvero azzeccata e, una volta terminato, vi verrà richiesto di recarvi al Concilio, lì dove vi verrà affidata la vostra prima missione, la quale vi vedrà arrivare nelle Badlands per salvare alcuni soldati in un avamposto che da qualche tempo non comunica più con la città. La sceneggiatura posta alla base dell’esperienza appare piuttosto semplice, più che altro è un mero pretesto per far muovere i nostri eroi, nonostante lo scenario politico e degli stati che circondano le Badlands sia ben definito e accattivante.

Dungeons & Dragons senza dadi

Di fatto, con questa nostra recensione ci teniamo a specificare immediatamente che in Solasta: Crown of the Magister vi ritroverete a giocare una grande campagna di DnD, in quanto gli sviluppatori hanno visto bene di procurarsi la licenza per il titolo. Ecco quindi che troveremo all’interno del mondo di gioco elementi conosciuti e familiari, come incantesimi tipo Dardo Incantato o Mani Brucianti, abilità quali Seguire Tracce, Visione Crepuscolare e tante altre che hanno caratterizzato il Re dei giochi di ruolo da tavolo per oltre quarant’anni. All’inizio dell’avventura saremo chiamati a scegliere delle classi per il nostro party: paladino, ranger, mago, guerriero, ladro, chierico e infine incantatore saranno le scelte possibili, ciascuna con caratteristiche peculiari che non staremo qui ad indicare in quanto seguono esattamente quello che è un personaggio di DnD, abbinando poi le razze di riferimento per vostra scelta: Umani, Elfi che si dividono a loro volta tra Silvani e Alti Elfi, Nani anche qui divisi in Nani delle Colline e Nani delle Nevi, Halfling divisi in Hlafling delle Isole e delle Paludi, e infine i Mezzelfi, connubio tra Umani ed Elfi immancabile in ogni incarnazione del gioco.

Nel mondo di gioco non conoscerete la mappa se non l’avrete prima visitata. Le zone che infatti non avrete ancora esplorato saranno infatti coperte dalla classica nebbia nera che impedisce la visione ma che si schiarisce una volta attraversata. Sempre parlando del mondo di gioco, questo appare vivo e ricco di elementi mobili quali casse, pietre e alberi grazie ai quali sarà possibile, per esempio, abbattere muri e rivelare tesori o, ancora, per ottenere un vantaggio in combattimento. Insomma, il piano di gioco vi costringerà a giocare in tre dimensioni e a lavorare con la fantasia oltre che con le vostre caratteristiche. Sebbene il gioco non presenti una meccanica a mappa aperta come visto in altri titoli dello stesso genere come Divinity: Original Sin (primo o secondo capitolo a vostra scelta), l’avventura ci metterà di fronte a delle istanze: è possibile spostarsi di città in città mediante il viaggio a piedi che può essere affrontato in diverse maniere:

  • Viaggio lento: il gruppo impiegherà diversi giorni di viaggio ma risparmierà le forze ed eviterà incontri inattesi consumando però più cibo, per cui fate un bel rifornimento perché soffrire la fame porterà conseguenze disastrose al vostro arrivo.
  • Viaggio Normale: Diversi giorni di marcia durante i quali potreste imbattervi in incontri fortuiti o zone inesplorate che magari contengono tesori.
  • Viaggio Rapido: è molto probabile fare incontri inattesi con banditi e simili, inoltre soffrirete la fatica una volta giunti alla meta.
  • Viaggio Velocissimo: si arriva a destinazione nel più breve tempo possibile ma i combattimenti costanti e pressanti.
  • Teletrasporto: una volta sbloccate le zone di viaggio sarà possibile effettuare dei teletrasporti istantanei tramite portali.

Nelle prime due modalità di viaggio sarà anche possibile effettuare azioni come dormire, preparare pozioni, forgiare oggetti, completare un level-up e preparare incantesimi mentre nelle altre modalità non sarà abbastanza il tempo a vostra disposizione e dovrete quindi relegare queste attività in un altro momento. Tenete presente che il numero d’incantesimi al giorno è limitato così come lo sono l’uso di certe abilità: dormire e mangiare sono attività fondamentali per la squadra. E’ possibile dormire in due modi: con un Lungo Sonno recupererete appieno le forze, potrete effettuare un level up e preparare tutti gli incantesimi che vorrete. con un Breve Riposo, invece, dovrete accontentarvi di un’ora di sonno dove recupererete parte della salute e potrete preparare un incantesimo o un’abilità alla volta.

In Solasta: Crown of the Magister non mancano poi tutti gli elementi chiave di un RPG come ad esempio il peso che ogni personaggio può portare con sé, limitato ai valori di forza che possiede e all’ampiezza del proprio inventario. Se durante una missione non avrete più spazio per portare via il bottino, gettate a terra quello che non vi serve e non dimenticate che in città troverete un gruppo organizzato chiamato “saccheggiatori” che, a fronte di un compenso, tornerà sul luogo che avete visitato, raccogliendo per voi gli oggetti lasciati in giro, vendendoli al mercato e dandovi parte del ricavato. Sebbene nel gioco non si lancino dei dadi, il titolo vi mostrerà tali lanci a schermo ma è una cosa che abbiamo riscontrato essere quasi sempre solo un tocco estetico poiché, di fatto, alti valori di base garantiscono il successo nelle prove anche senza il dado che pur restituendo un numero basso – come un due – vi farà superare la prova: questo, tuttavia, non si applica a risultati rari come 1 e 20 che risultano sempre rispettivamente in fallimento critico e successo straordinario. Sono comunque eventi molto rari che nel corso delle lunghe ore di gioco abbiamo visto forse una sola volta sia in negativo che in positivo.

Una recensione tra spade e scudi con Solasta: Crown of the Magister

Come avrete capito da questa nostra recensione, Solasta: Crown of the Magister è insomma una gran bella sorpresa. Il fatto che il team di sviluppo sia alle sue prime armi e che abbia confezionato un prodotto di così alto spessore in termini di gameplay e grafica lascia ben sperare per il futuro. Il titolo presenta qualche sbavatura ma nulla di cui preoccuparsi: ad esempio, non è possibile inserire manualmente i punti statistica dei personaggi, neanche quando si supera un certo livello. Inoltre, la varietà delle armi e delle armature e le loro caratteristiche è quasi sempre la stessa: in termini pratici, significa che un armatura in pelle, sebbene possa subire cambi di skin, proteggerà sempre allo stesso modo rispetto ad un’altra dello stesso materiale. Diciamo che gli sviluppatori avrebbero potuto osare un po’ di più in tal senso. Attendiamo inoltre con ansia l’uscita della modalità Dungeon Maker che, stando al sito ufficiale, permetterà ai giocatori di creare le proprie campagne, con tanto di game master che deciderà tutto, dal dungeon, alla storia, alle missioni che i nostri eroi dovranno compiere.

Solasta: Crown of the Magister
8
Voto 10
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.