Skyrim: Anniversary Edition – Recensione di un classico intramontabile

Abbiamo finalmente giocato Skyrim: Anniversary Edition, versione definitiva del classico RPG targato Bethesda: eccovi la nostra recensione.

Marcello Paolillo
Di Marcello Paolillo Recensioni Lettura da 7 minuti
7.9
The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition

Ci sono giochi che lasciano il segno, che con il loro passaggio scandiscono un’intera generazione di videogiochi (e spesso anche più di una). The Elder Scrolls V: Skyrim è sicuramente uno di questi. Uscito ormai dieci anni fa, il titolo Bethesda rappresenta infatti la summa di una filosofia di gioco entrata nelle ossa degli appassionati, sin da quando la serie è entrata nell’immaginario collettivo grazie all’uscita di Morrowind prima e Oblivion poi. Skyrim, dal canto suo, ha saputo imporsi da subito come un titolo ancora più equilibrato ed efficace, specie per i canoni dell’epoca. In occasione del suo decimo anniversario e con l’attesa verso il sesto capitolo ufficiale sempre più alta – nonostante manchino ancora diversi anni prima dell’uscita ufficiale, in esclusiva su console Xbox – Skyrim è ora tornato a farsi amare dai nuovi e dai vecchi giocatori, grazie ad un’Anniversary Edition che è la summa di tutta l’esperienza accumulata in questi lunghi anni e di cui vi parleremo in questa nostra recensione.

Descrivere Skyrim è più che superfluo, visto che chiunque di voi ha sicuramente provato almeno una volta con mano il gioco di ruolo fantasy di Bethesda. Per questo motivo, non crediamo sia necessario perdere del tempo a rimarcare gli aspetti base di uno dei titoli in grado di segnare il genere come pochi prodotti sono stati in grado di fare prima e dopo la sua uscita. Questa Anniversary Edition merita infatti la vostra attenzione a priori, sebbene vadano chiariti alcuni punti piuttosto importanti. Come prima cosa, questa nuova versione altri non è che un rifacimento neanche troppo velato della Special Edition uscita ormai cinque anni fa, in grado di aggiornare il gioco con una grafica più fresca e moderna, oltre a tutta una serie di contenuti speciali, specie l’inclusione di mod e contenuti esclusivi, maggiorati dalle potenzialità next-gen di PS5 e Xbox Series X|S.

Bentornati a Tamriel

Skyrim: Anniversary Edition mette infatti sul piatto il Creation Club con le sue oltre 50 mod, inclusa la modalità survival e la possibilità di dedicarsi alla pesca. L’opzione legata alla sopravvivenza, nello specifico, ci costringerà a fare i conti con le intemperie più nere, come il freddo, la fame e l’affaticamento, facendo anche attenzione a ripararvi dal clima sfavorevole (come ad esempio le improvvise e letali bufere di neve), cercando allo stesso tempo cibo utile per ripristinare la nostra energia.

Per quanto riguarda la pesca, si tratta di un’aggiunta che gli appassionati di RPG conoscono ormai da tempo immemore, visto che da ora anche in Skyrim potrete dare prova delle vostre abilità nella cattura di pesci di ogni genere. Parliamo di oltre venti varietà di pesci diversi, i quali popolano gli specchi d’acqua di Tamriel (sempre preimpostati, vale a dire che non potrete pescare dove vi pare e piace). Una volta riposta canna e mulinello, potrete mangiare le vostre prede o, se vi va, esporle come un trofeo anche in un vostro personalissimo acquario.

Questo, senza contare anche l’introduzione di nuove armi, armature, magie, incantesimi e oggetti speciali, oltre a nemici nuovi di zecca e – ovviamente – tutta una serie di missioni secondarie e dungeon di vario tipo in grado di rendere questa Anniversary Edition ancora più corposa di quanto non lo fosse già il gioco base. Il tutto, portando ovviamente con sé oltre all’avventura base anche le tre espansioni ufficiali uscite nel corso degli anni, ossia Dawnguard, Hearthfire e Dragonborn. Parliamo quindi oltre 100 ore di gioco, nella migliore delle ipotesi.

È davvero Skyrim next-gen?

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, questa Anniversary Edition è davvero next-gen come sbandierato ai quattro venti? La risposta è: quasi. Avendo avuto modo di testare il gioco su PlayStation 5, The Elder Scrolls V: Skyrim – Anniversary Edition fa sfoggio dei in 4K e dei 60 fotogrammi al secondo quasi sempre costanti, al netto di qualche timido inciampo durante le situazioni più concitate. Per il resto, sia a livello di mole poligonale che pura e semplice estetica, il titolo Bethesda è esattamente come lo ricordavamo: scorci mozzafiato, suggestivi tramonti e più in generale una resa che ricalca pedissequamente le versioni già viste nella passata generazione di console. L’SSD della console current-gen di Sony permette inoltre caricamenti sorprendentemente più veloci, con tempi d’attesa ridotti al minimo sindacale. Unica nota stonata dal passaggio tra PS4 a PS5 e che farà storcere il naso solo ed esclusivamente ai cacciatori di Trofei, è relativa al fatto che l’update della Anniversary Edition di Skyrim non permette d’importare gli obiettivi guadagnati su PS4 nella Special Edition, costringendoci quindi a ripetere tutto daccapo.

Skyrim Anniversary Edition recensione

Ovviamente, tutti coloro i quali hanno già spolpato a dovere la vecchia Special Edition potrebbero non trovare reali motivazioni tali da giustificare l’acquisto dell’aggiornamento alla Anniversary Edition. Vero anche che, nel caso fosse invece la vostra “prima volta” su PlayStation 5 o su Xbox Series X|S, solcare le terre ghiacciate di Tamriel e vivere (o, perché no, rivivere) le suggestive avventure di The Elder Scrolls V sarà, oggi come ieri, una delle esperienze più significative della vostra carriera di videogiocatori. Dubitiamo infatti che in futuro possano essere rilasciate altre edizioni di questo grande classico, ragion per cui – nel caso in cui stiate pensando a un eventuale acquisto – sappiate che stavolta metterete davvero mano alla versione definitiva del quinto capitolo di The Elder Scrolls V, un gioco in grado di mostrarci che la storia la fanno anche e soprattutto titoli con dieci anni di esperienza alle spalle. E poco non è.

The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition
7.9
Voto 7.9
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Da anni critico del settore, ha scritto e scrive attualmente su diverse testate online dedicate ai videogames e al cinema, passando anche per i fumetti. La carriera di Marcello inizia nel 2003 e da allora non si è più fermato: dopo essersi fatto notare sui primi siti di settore, è arrivato a firmare articoli per le più importanti testate web italiane, oltre che per la carta stampata. Pavo non è il suo nome anagrafico: è il suo nome vero.