Di recente le microtransazioni e, in generale, i servizi extra a pagamento hanno sollevato un notevole polverone nel panorama videoludico, ne è un chiaro esempio il caso di Star Wars Battlefront II. Tra le voci che si sono sollevate a difesa degli utenti c’è quella di Randy Pitchford di Gearbox Software, che ha le idee ben chiare in merito: per i giocatori il divertimento è molto più importante dei servizi. Riportiamo di seguito un estratto del post pubblicato su Twitter:
È da almeno dieci anni che lo ripeto: con i giocatori dovremmo avere lo stesso tipo di rapporto che intercorre fra un intrattenitore e il suo pubblico. Dobbiamo invece evitare di comportarci come una compagnia di tabacco che sfrutta una forma di dipendenza. I giocatori non sono interessati ai servizi, noi cerchiamo prima di tutto il divertimento. A volte questi sono una componente necessaria dell’offerta, ma non dovrebbero rappresentare l’obiettivo finale. In Gearbox ci piace l’idea che i videogiochi si possano considerare ancora come un hobby, e non come un servizio.
Siete d’accordo con la posizione di Pitchford oppure no? Fatecelo sapere nei commenti!