La pallida maschera di Ghostface e il suo coltello affilato sono stati in grado di dare vita ad un franchise particolarmente apprezzato dal pubblico, una saga che ha rilanciato i film di genere slasher negli anni novanta e che ha saputo caratterizzarsi grazie alla sapiente fusione di scene di pura violenza ed elementi comici. E in questo, Scream, il quinto capitolo della serie e protagonista della nostra recensione (che eredita il nome del primo e iconico lungometraggio del ’96) riprende a piene mani dai suoi predecessori, creando un vero e proprio omaggio ai lati più semplici, concreti e diretti (e forse dimenticati) del genere, ossia quelli che non si prendono troppo sul serio.
L’iconografia horror è sempre stata una delle più influenti, apprezzate e riconosciute all’interno della cultura pop moderna. Non serve, infatti, essere dei grandi appassionati del genere per farsi suggestionare da alcune delle leggende che hanno preso vita sugli schermi cinematografici nel corso degli anni. Tra queste, infatti, è impossibile non citare Ghostface, il killer mascherato presentato ufficialmente per la prima volta in Scream, il cult del 1996 diretto da Wes Craven, uno dei maestri indiscussi dell’horror e del thriller.
Prima di iniziare la nostra recensione di Scream, tuttavia, è bene prendere in considerazione un aspetto fondamentale del nuovo capitolo. Per la prima volta all’interno del franchise, infatti, la pellicola vede l’assenza del suo storico creatore Wes Craven, deceduto nel 2015. Proprio per questo motivo, l’intero film assume fin da subito dei toni estremamente nostalgici, segno del fatto che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio omaggio realizzato dal duo Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett per ringraziare il regista e celebrare tutto il suo lavoro. Ecco quindi la nostra recensione di Scream, disponibile dal 13 gennaio 2022 nelle sale italiane.
Scream, bentornati a Woodsboro
Proprio per omaggiare il lavoro del leggendario regista, la trama di questo capitolo riprende a piene mani da quella del primo film della saga. Sono passati 25 anni da quanto la cittadina di Woodsboro si è tinta per la prima volta di sangue per mano del killer mascherato Ghostface, una maledizione irrimediabilmente legata a quel luogo e ad alcuni dei suoi abitanti. Anche in questo caso Scream si apre proprio come il lungometraggio che ha dato inizio al franchise, con una telefonata. Mentre è sola in casa, infatti, la giovane Tara Carpenter (Jenna Ortega) riceve una misteriosa chiamata da uno sconosciuto.
Questo inizialmente si presenta come un amico di sua madre, ma la conversazione si sposta rapidamente sugli horror e, più nello specifico, su Stab (la serie cinematografica precedentemente tradotta come Squartati, ispirata ai fatti accaduti a Woodsboro parallelamente ai diversi capitolo della saga). Niente di nuovo per gli amanti di Scream che, sicuramente, sanno che parlare di film horror al telefono con un uomo misterioso è sinonimo di guai. Ghostface infatti non tarda ad arrivare e, come al solito, il suo ingresso in scena è caratterizzato da tantissima violenza e litri di sangue.
Tara, tuttavia, non viene uccisa. Sua sorella Sam (Melissa Barrera), lontana da tempo, viene a sapere dell’aggressione da Wes (Dylan Minnette), amico della ragazza, e torna a Woodsboro insieme al suo ragazzo Richie Kirsh (Jack Quaid) per controllare la situazione. L’attacco di Ghostface porta quindi alla formazione di un nuovo gruppo di potenziali vittime, all’interno del quale potrebbe nascondersi anche la nuova identità dello spietato killer. La scia di sangue avviata da Billy Loomis e Stu Matcher non sembra intenzionata a terminare e, anche in questa occasione, il male punta di nuovo ad arrivare alla radice.
Scream: passato, presente e futuro
All’interno di questa recensione è necessario puntualizzare un altro aspetto del nuovo capitolo di Scream. Ci troviamo di fronte ad un Requel (una fusione tra reboot e sequel, ma se il concetto non vi è ben chiaro sarà il film stesso a spiegare in maniera molto dettagliata questa definizione) e questo diventa piuttosto evidente nel momento in cui il nuovo gruppo di personaggi entra in contatto con alcuni dei volti indissolubilmente legati alla serie. Sidney Prescott (Neve Campbell), Gale Weathers (Courtney Cox) e Linus Riley (David Arquette) tornano quindi in scena per riempire il cuore degli appassionati, in una storia che unisce alla perfezione passato e presente e ci fa sperare, un giorno, di vedere il suo futuro.
Il nuovo capitolo di Scream riesce a ricreare perfettamente i ritmi e le atmosfere dei precedenti capitoli creati da Wes Craven e a trasportarci di nuovo nella sanguinosa Woodsboro. L’intera pellicola, infatti, gioca con le emozioni degli spettatori sfruttando a suo favore numerose citazioni e riferimenti agli altri film, tra personaggi secondari e ambientazioni. Il titolo torna a miscelare alla perfezione gli aspetti più sanguinolenti del genere slasher a momenti più comici, tenendo sempre alta l’attenzione (e soprattutto la tensione) degli spettatori.
Scream infatti gioca sapientemente con gli appassionati e si diverte tantissimo a mischiare le carte in tavola, creando in continuazione nuovi dubbi e sospetti. Il nuovo capitolo non fa paura, ma dopotutto questo non è mai stato il vero scopo della saga. Scream punta piuttosto a catturare gli spettatori e a tenerli incollati allo schermo, a lasciare in loro una costante sensazione di ansia e tensione (soprattutto grazie al sapiente uso di jumpscare sonori e visivi). Nel suo essere un omaggio agli aspetti più celebri e riconoscibili del film, Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett riescono a colpire il segno e a raggiungere alla perfezione il loro scopo principale: farci divertire. Un divertimento brutale e onesto, che rende questo film uno dei migliori del franchise e che ci fa ben sperare per il futuro della serie.