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Mortal Kombat X – Recensione

Anni fa, un gioco come Mortal Kombat X avrebbe sicuramente destato scalpore per la violenza. Nel corso degli anni infatti la serie che prima apparteneva a Midway venne spesso messa in mezzo quando si accostava il binomio “videogiochi/violenza”. Il giudizio popolare lo relegava a titolo “quasi” patologico, cercando magari di alzare un polverone su quello che, in realtà, è solo un brand fatto per intrattenere. Ed è sbagliato soffermarsi solo sulla quantità di sangue che si vedono sullo schermo, Mortal Kombat è un picchiaduro che sa come prendere i suoi fan, e anche chi cerca di avvicinarsi per la prima volta in assoluto.

Dotato di una miriade di modalità, Mortal Kombat X segue il filone narrativo dell’episodio precedente, ambientando il tutto 25 anni dopo gli eventi di Mortal Kombat 9. Ritroveremo quindi personaggi a noi noti come Scorpion, Sub Zero, Cage e Sonya Blade ormai in età adulta, affiancati da un cast di personaggi nuovi tutti molto interessanti:

Cassandra Cage, figlia di Sonya e Johnny;
Jacqui Briggs, figlia di Jax;
Takashi Takeda, allievo degli Shirai Ryu (il clan di Scorpion);
Kung Jin, monaco dotato di arco;
D’vorah, strano umanoide che controlla gli insetti;
Ferra/Torr, una ragazzina e il suo tirapiedi;
Erron Black, mercenario pistolero;
Kothal Kahn, nuovo signore delle outworld insorto a Shao Kahn;

Alcuni di questi individui avranno un ruolo centrale nella storia che verrà proposta al giocatore, mentre altri fungeranno da avversari.

https://www.youtube.com/watch?v=8KyP1nNKORU

La modalità principale trascina il giocatore attraverso vari campi di battaglia, ogni capitolo riguarda un personaggio che saremo chiamati ad impersonare, ciò aiuta sin da subito a prendere la mano con diversi personaggi.

Alcuni sbloccabili sono disponibili solo andando avanti nella storia, inoltre la possibilità di scegliere i capitoli da “rigiocare” ci permette di affrontarne determinati punti per ottenere risultati migliori.

Una delle più ammirevoli novità del gioco di Netherrealms è la possibilità di selezionare delle “variazioni” per ogni personaggio: in pratica, un lottatore ha a disposizione 3 stili che gli aggiungono e tolgono qualcosa, dagli attacchi speciali fino alle combo. Ciò estende la giocabilità del titolo e permette a tutti di avvicinarsi ad esso, anche a chi con Mortal Kombat non ha mai avuto a che farci.

Nei match tornano le X-ray, delle mosse brutali che fungono letteralmente da “super”, attivabili grazie alla semplice pressione dei tasti L2 + R2 (su PS4), le quali sono un tripudio di violenza (il nome X-ray deriva dal fatto che nella sequenza vengono mostrate le ossa che si infrangono). Come poi accadeva anche in Injustice, altro picchiaduro dei Netherrealms, nelle arene sono presenti degli oggetti con cui è possibile interagireper malmenare l’avversario o per spostarsi in una parte più sicura dell’arena.

Gli incontri sono sempre frenetici, il ritmo di gioco non è quasi mai blando e anche in fasi in cui un giocatore preferirebbe difendersi, non si è mai troppo al sicuro. Per questo vi è anche la possibilità di attivare dei Breaker che fungono da counter a combo varie, al costo però di diminuire la barra della super.

Quando però si parla di Mortal Kombat, è inevitabile che si introducano le mosse finali: non solo le classiche Fatality, due per ogni personaggio, ma anche le Brutality, mosse normali che diventano “risolutive” se attivate alla fine del secondo incontro sotto certe condizioni.

Ci sono inoltre le Faction Kills e le Quitality: le prime sono Fatality legate ad una delle 5 fazioni selezionabili all’inizio, mentre ll’altra è una fatality “Istantanea” nel caso in cui un avversario online voglia abbandonare lo scontro, aggiunta personalmente graditissima.

Le fazioni sono il modo con cui Netherrealms mantiene i suoi utenti incollati allo schermo. Infatti vi basterà giocare per aiutare la vostra causa e, se la vostra fazione avrà più punti dopo ogni guerra, vi verranno assegnati dei premi! Il gioco online invece si divide in parecchie sotto modalità, una nuova di zecca sono le torri. Diversamente da quelle affrontabili in locale, quando vi cimenterete in una “Torre online” sarà il tempo impiegato a servire come metro di paragone, come in un time trial e ne potrete affrontare molteplici, tutte con determinate regole e  condizioni.

Torna poi il Re della collina: in questa modalità, sempre per il gioco in rete, dovrete aggiudicarvi “la collina” battendo gli avversari. dopo questo, dovrete difendere la vostra posizione dai possibili sfidanti.

Insomma, tante, tantissime modalità e come al solito Netherrealms si dimostra molto accurata nei contenuti, soprattutto per gli sbloccabili! Ancora una volta affidati alla Kripta, i segreti del gioco includono bozzetti, costumi, nuove “Killing moves”, soundtrack e altro ancora. Insomma il gioco diverte e appassiona, online è una goduria e il lag è quasi sempre assente.

        

Il pelo nell’uovo purtroppo si trova sul lato tecnico. Graficamente il titolo è sicuramente avanzato rispetto al predecessore del 2011, ma ancora mantiene un pò di “effetto cross-gen” soprattutto nelle texture e in alcuni modelli questo specialmente nelle fatality, dove una volta squoiati si ha più l’impressione di aver combattuto un pupazzo o un modello di anatomia umano piuttosto che un essere vivente. Personalmente ho gradito moltissimo la quantità di sangue che macchia i pavimenti durante gli scontri, al limite del verosimile ma apprezzabile visti i toni gruesome del gioco.

Il sonoro si divide tra colonna sonora, ottima in tutti i suoi aspetti, sia nelle cut scene che nei combattimenti, e il doppiaggio, ovvero il tallone d’achille di Mortal Kombat X. Specifico, c’è stato un leggero miglioramento rispetto al passato, ma siamo ben lontani da altre produzioni di WB Games come Shadow of Mordor e i tre Arkham. Alcune voci note si possono riconoscere, come ad esempio Raiden, doppiato dal grande Marco Balzarotti (Batman e Sirio di Saint Seya) ma per il resto alcune sono proprio mal riportate, quella di Goro si sente a stento, mentre in alcuni video della storia manca proprio il sincro.

Peccato, perchè se non fosse stato per questi limiti, Mortal Kombat X sarebbe sicuramente il miglior titolo multipiattaforma dell’anno, inclusi i DLC.

Se per caso l’ultima frase vi sembra un tantino provocatoria, in realtà fareste bene a prenderla alla lettera. Come già detto, le variazioni permettono di espandere il meta game, 25 (24) personaggi sono veramente troppo pochi se confrontati ad altri picchiaduro recenti (non solo Smash, ma anche Tekken Tag 2 e L’omega edition di USFIV) e il fatto che già sia stato annunciato il primo DLC non aiuta la sensazione di essere davanti ad un bellissimo prodotto, ma lungi dall’essere finito… che ci sia all’orizzonte una Komplete Edition? Probabilmente, Sì.

La fatality di Reptile è disgustosa e al tempo stesso magnifica da vedere

 

Se siete fan della serie, prenderlo è d’obbligo. Se vi piacciono i picchiaduro, Mortal Kombat X è un esponente validissimo, con un cast pieno di personalità e carisma e dinamiche che favoriscono un gioco frenetico ma mai kaotico, che vi terrà incollati per ore e ore. Al grido di Finish Him sapete cosa fare!

Mortal Kombat X

7.9

Nel panorama dei picchiaduro moderni, Mortal Kombat X è sicuramente una produzione di spicco e che riesce a ritagliarsi uno spazio importante grazie alla sua innegabile personalità. Un titolo che sarebbe stato perfetto se non fosse per qualche difettuccio a livello tecnico, ma che sicuramente saprà divertire ogni genere di videogiocatore.

Gianluca "Gianz" Bianchini
Gioco da ormai 15 e passa anni ai videogames, il più dei quali sono stati titoli di Nintendo. Ma ho anche giocato spesso alle saghe divenute classiche anche nella scorsa generazione appartenenti ad altre piattaforme. Ma Zelda rimane Zelda, una fetta del mio cuore c'ha la triforza disegnata sopra.

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