Red Faction: Guerrilla ReMarstered – Recensione del gioco del team Volition

Giuseppe Salzano
Di Giuseppe Salzano Recensioni Lettura da 13 minuti
7.5
Red Faction: Guerrilla ReMarstered

La serie Red Faction ha saputo ritagliarsi una buona fetta di affezionati nel corso di quasi una decade. Il primo episodio, uscito nel 2001, si presentò come uno sparatutto in prima persona asceso agli onori della cronaca per la peculiarità dell’engine Geo-Mod, uno dei primi motori grafici a permettere un’avanzata gestione della fisica, dando la possibilità di abbattere muri, oggetti e permettendo una quasi totale interazione con l’ambiente circostante. Il secondo capitolo, uscito un paio d’anni dopo, altro non era che una versione riveduta e corretta del gioco precedente. L’evoluzione tecnologica ha successivamente ridimensionato le caratteristiche principali del titolo THQ, tanto da persuadere i programmatori a ripensare da zero la struttura di gioco. I creativi di Volition decisero di portare la serie a passo coi tempi, rinnovandone meccaniche e motore grafico. In Red Faction: Guerrilla, il terzo atto della saga, la telecamera venne spostata alle spalle del protagonista, mentre l’andamento di gioco a livelli fu sostituito da uno spazio aperto e sin da subito completamente esplorabile. Persino il comparto tecnico venne rivoluzionato: il motore fisico, vero cavallo di battaglia del primo Geo-Mod, venne affidato al collaudato e affidabile Havok. La Re-Mars-tered Edition per PlayStation 4, Xbox One e PC si differenzia dall’opera originale per una veste grafica perfezionata, un rendering delle ombre rivisitato, prestazioni impeccabili con un frame rate sempre stabile, ed il sorprendete supporto nativo per il 4K.

Red Faction: GuerrillaCi sono volute decine e decine di anni, ma finalmente l’uomo è riuscito nella sua impresa di colonizzare Marte, da sempre un sogno proibito più volte descritto nella letteratura e cinematografia di fantascienza. Pur non trovando alcuna traccia di una vita aliena, il pianeta rosso si è rivelato essere un’incredibile fonte di materiali grezzi di vitale importanza per le industrie della terra. Nel giro di pochi anni Marte diventa una vera e propria fonte di sostentamento sia per l’EDF (acronimo di Earth Defence Force) che per milioni di uomini, giunti sulle colonie pieni di speranza e di voglia di lavorare. Fra di essi figura Daniel Mason, un valente esperto in demolizioni ed esplosivi il quale ha deciso di trascinare in questa nuova esperienza di vita suo fratello Alec, da troppo tempo invischiato in uno stile di vita assolutamente deprecabile. Nel corso di una normalissima ricognizione sul campo un manipolo di soldati della EDF assalta il convoglio dei fratelli Mason, uccidendo Daniel e ferendo gravemente Alec, che riuscirà a scampare al triste destino grazie all’intervento di alcuni sconosciuti uomini aventi come effige un pugno brandente un martello. La Red Faction, questo il nome dell’associazione, è un gruppo di ribelli che tentano disperatamente di sovvertire la presa di potere della EDF che sta letteralmente strangolando Marte e i suoi abitanti. Alec, che era sbarcato su Marte con l’unico scopo di avere una vita tranquilla, si troverà suo malgrado coinvolto in un turbine di violenza ed azioni di sabotaggio, con l’unico scopo di vendicare la morte di suo fratello e porre fine alla tirannia dettata dalla Earth Defence Force.

Red Faction: GuerrillaGeo-Mod 2.0, questo l’acronimo dietro cui si cela il motore grafico che gestisce le esplosioni e la fisica che regna nel gioco. Potremo radere al suolo tutte le architetture create dai coloni, provocando ingenti danni e un caos estremo. L’enfasi posta su questo aspetto è pressoché totale: ad iniziare dallo Sledgehammer (un pesante martello da demolitore), proseguendo con le mine di prossimità, cariche di esplosivo da azionare a distanza e persino armi meno convenzionali come un fucile in grado di disintegrare la materia, l’arsenale in nostro possesso pone l’accento ed invoglia il giocatore ad andare pesantemente all’attacco delle varie costruzioni della EDF, con l’unico scopo di lasciarsi dietro solo un cumulo di macerie fumanti. L’operazione da demolitore è gestita tramite un’interazione fisica assolutamente eccellente e in grado di inserire un certo fattore strategico. Ogni volta dovremo pianificare attentamente la disposizione delle cariche esplosive, cercare i punti deboli delle costruzioni e sfruttando la pesante caduta delle macerie per instaurare un effetto domino e fare terra bruciata di un avamposto nemico. Inoltre, potremo decidere di far crollare un ponte al momento giusto, far collassare un apparentemente innocuo cartellone pubblicitario sui nostri nemici, schiacciarli con le macerie e guadagnare tempo. L’azione sarà in tal modo sempre adrenalinica, compulsiva, senza praticamente punti morti. Il tutto scorrerà via liscio come l’olio grazie alla precisa e tempestiva risposta ai comandi e ad una loro mappatura eccellente, seppur piuttosto classica, soprattutto per chi ha giocato ai precedenti free roaming di Volition. Il Geo-Mod 2.0 centra in pieno il suo scopo, rendendo l’esperienza di gioco unica, varia e in grado di tenere incollati al monitor per lunghe sessioni, attutendo allo stesso tempo l’annoso problema della ripetitività.

Il gameplay, collaudato e intuitivo, pur lasciando al giocatore una discreta libertà, si mantiene lineare: le missioni principali assegnate dalla Red Faction al nostro alter ego hanno lo scopo di indebolire l’EDF e diminuire il suo controllo su uno dei sei settori di Marte in cui stiamo operando. Queste sono decisamente più intriganti e varie, con trovate spesso abbastanza originali: dalla semplice demolizione di edifici alla distruzione in corsa di trasmettitori a bordo di un veicolo inseguiti da dozzine di nemici, tutte mirate a ridurre l’influenza dell’EDF e ad aumentare la nostra fama. La riconoscenza dei civili li porterà a darci una mano negli scontri a fuoco e contemporaneamente dovremo fare ben attenzione a non uccidere i nostri alleati per evitare di diventare impopolari. Le missioni di contorno sono piuttosto simili tra loro: distruzione di impianti ed edifici o supporto ai ribelli aggrediti dall’EDF in luoghi e momenti completamente casuali.

Dovremo dunque procedere all’adempimento di alcuni incarichi primari (dai tre ai cinque per ogni settore), grazie ai quali potremo scacciare definitivamente il nemico dalla zona in cui stiamo operando. Il solo mettere i bastoni fra le ruote alla EDF tramite queste azioni non sarà però sufficiente: per procedere all’interno dello story mode dovremo sistematicamente distruggere tutta una serie di postazioni di importanza più o meno cruciale. L’abbattimento doloso di queste proprietà farà scendere poco alla volta la barra del Controllo dell’EDF nella relativa zona, permettendoci così di poter affrontare le missioni primarie (le quali non saranno accessibili tutte sin da subito). Come da copione saranno sparse lungo la mappa di gioco delle missioni secondarie. Sotto questo aspetto, il morale della popolazione di Marte risulta determinante. Mantenendolo costantemente alto riusciremo a sovvertire l’ordine delle cose e a fare aprire gli occhi alla popolazione marziana, convincendoli ad abbracciare il progetto della Red Faction e quindi a darci una mano. Una morale elevata ci consentirà di avere sempre dalla nostra parte un cospicuo numero di alleati che ci aiuteranno durante le azioni di evasione e ci spalleggeranno negli scontri a fuoco. I crediti che otterremo durante le missioni ci permetteranno di acquistare presso Samantha (l’armaiola ufficiale dei ribelli, rintracciabile presso i vari accampamenti sicuri sparsi lungo la mappa) nuove armi e potenziamenti sia offensivi che difensivi. Per quel che concerne le varie tipologie delle quest secondarie, dobbiamo constatare come anche queste seguano il leit-motiv del genere free roaming: si va dal salvataggio di ostaggi alla gara contro il temo per portare un dato mezzo di locomozione presso un accampamento, passando per missioni in cui bisogna aiutare dei gruppi di sovversivi oppure, più semplicemente, arrecare il maggior numero di danni alla EDF. Dal punto di vista degli spostamenti, considerando la vastità dell’area di gioco, sono presenti i più disparati mezzi di locomozione: da auto a camion, passando per meno convenzionali moto corazzate (molto simili a quelle ammirate nel film Mad Max), aerei, carri armati e persino degli esoscheletri corazzati.

Se da un lato le missioni per procedere all’interno della storia riescono ad essere piuttosto varie, abbiamo purtroppo constatato come le quest secondarie diventino ripetitive e ben poco appaganti. Altro difetto piuttosto evidente del titolo Volition è quello dello scarso appeal generato da una narrazione non certamente esaltante. Più che discreta invece l’intelligenza artificiale dei nemici, i quali non si limiteranno al mero attacco frontale senza sosta, ma si prodigheranno nel cercare riparo e ci inseguiranno per infliggerci il colpo di grazia. Dal punto di vista della difficoltà, Red Faction: Guerrilla si assesta sugli standard odierni, senza sfociare in picchi frustranti. Buono il valore della longevità, attestandosi sulla ventina di ore per il completamento dell’avventura.

Red Faction: GuerrillaIl gioco presenta un comparto multiplayer piuttosto generoso dal punto di vista delle modalità offerte, sebbene sia molto classico per quel che concerne la componente ludica, confrontandosi attraverso una serie di modalità che spaziano dai classicissimi “death-match” (singolo e a squadre) e “assedio” (attaccanti e difensori si cimentano nella conquista di alcuni punti caldi della mappa), fino ai meno convenzionali “controllo dei danni” (in cui accumuleremo punti distruggendo determinate postazioni avversarie e costruendone di nostre) e “demolizione” . In aggiunta, un sistema di punti esperienza grazie ai quali potremo salire di livello e sbloccare mano a mano nuove modalità, armi e personaggi da utilizzare.

Sotto l’aspetto tecnico, questa nuova versione di Red Faction: Guerrilla si presenta con una cosmesi decisamente interessante, pur mostrando una qualità altalenante. Il paesaggio di Marte si pone davanti ai nostri occhi come una landa polverosa ed estremamente movimentata dal punto di vista geomorfologico, ma l’ambiente di gioco non brilla né per mole poligonale, né per varietà e caratterizzazione delle texture. Decisamente migliore la realizzazione poligonale delle varie architetture, conferendo alle strutture un certo grado di personalità. Ottima la caratterizzazione e realizzazione di veicoli e mech, sufficiente la qualità dei personaggi, tutti decisamente anonimi e privi di mordente. Da segnalare la non impeccabile realizzazione di effetti particellari (in particolar modo il fumo e i detriti delle esplosioni), che fa da contraltare al più che apprezzabile lavoro svolto sulle luci dinamiche e le ombre. Sotto l’aspetto sonoro il gioco non convince: l’accompagnamento musicale si limita ad evidenziare le fasi di gioco più concitate con brani piuttosto stereotipati.

Red Faction: Guerrilla ReMarstered
7.5
Voto 7.5
Condividi l'articolo