La realtà virtuale rimpiazzerà gli schermi

Damiano "Xenom" Pauciullo
Di Damiano "Xenom" Pauciullo News Lettura da 2 minuti

Palmer Luckey, fondatore di Oculus, ha detto la sua riguardo il futuro del gaming ma non solo, infatti il discorso può estendersi anche al normale utilizzo delle tv e quindi come forma di intrattenimento generale.

Oculus_Rift

Secondo quanto affermato, entro 20 anni la realtà virtuale sostituirà del tutto i normali schermi a cui siamo abituati oggi:

“Penso che non sia praticamente possibile che i display tradizionali continuino a rappresentare lo standard da qui ad un paio di decenni perché non è una cosa fattibile, perché uno dovrebbe acquistare un TV da 60 pollici anche se fosse economico, con tutti i problemi di trasporto e produzione che può comportare? Un headset VR sarà molto meglio e meno costoso, oltre a poter essere portato ovunque”

Inoltre si sofferma anche sul problema dell’isolamento che potrebbe portare un futuro del genere: alla fin fine guardare la tv è comunque un’attività che è possibile benissimo fare in compagnia e con cui quindi interagire con gli altri seduti accanto a noi; nel caso dell’utilizzo di schermi singoli per ognuno di noi, invece, ci sarebbe un isolamento dannoso per i contatti umani. Ma anche su questo risponde Palmer Luckey, dichiarando che è vero che fisicamente ci sarebbe un isolamento, ma che in realtà per come si svilupperà la realtà virtuale, con l’inserimento di nuovi servizi che potranno farci interagire con chiunque, anche con chi non è fisicamente vicino a noi, i contatti personali saranno addirittura ampliati.

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Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.