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Peaky Blinders 6 – Recensione, il gran finale della serie di Knight

Con Peaky Blinders 6, serie di cui vi parliamo oggi nella nostra recensione, Steven Knight sforna un prodotto estremamente coerente con tutto quello che abbiamo visto fin ad ora, cercando d’inquadrare una scrittura e un gruppo di personaggi incastrati nella nostra stessa storia e fondendo la finzione a una realtà narrativa ancora affasciante. Era il lontano 2013 quando questa serie tv approdò sul piccolo schermo – attualmente è disponibile sul catalogo Netflix – evidenziando sia il valore di questo autore, sia di tutto il suo seguito, in un prodotto che non ha tardato ad affermare un proprio immaginario con i fan, risultando leggendario fin dal suo principio.

Adesso che tutto si è mosso oltre, con questo nuovo arco narrativo, giungeranno nuove domande e nuove risposte, quesiti e approfondimenti emotivi, seguendo le gesta degli antieroi che tutti conosciamo, in un contesto che si fa più nero, sporcato dalle ipocrisie più cupe, ma anche dalla più distorta e sconcertata speranza verso un domani che sembra lontanissimo. Un minuscolo sprazzo di luce in fondo a un tunnel d’acqua, in cui una barca scivola via, al buio e senza un apparente controllo. Tutto ha una fine, anche Peaky Blinders: scopriamo nella recensione se sarà una degna conclusione.

Una famiglia nella storia

Nelle cinque precedenti stagioni precedenti abbiamo visto la famiglia Shelby, guidata da Thomas (Cillian Murphy) partire dal più basso dei contesti per affermarsi sempre di più, raggiungendo tramite vie traverse e criminali risultati così considerevoli da mutare il concetto stesso di morale in relazione a quello di ascesa ed elevazione personale. Il lento affermarsi di questa famiglia ha raggiunto un certo apice, sacrificando non poche vite lungo il cammino, in una storia fatta di dramma, di potere e di denuncia sociale e nonché storica.

La salita in parlamento è stato uno degli ultimi obiettivi conquistati da Tommy, permettendogli non soltanto di incrementare i propri introiti, ma di piegare il sistema stesso a suo vantaggio criminale. Un’ascesa del genere, ovviamente, è coronata sia da volti amici che, soprattutto, da volti nemici, da sfide e giochi di potere mortali e sanguinari. Di sfida in sfida una costante ha però accompagnato questo particolare protagonista: la vicinanza con la propria famiglia. I fratelli, la sorella, la zia e gli altri da sempre rappresentano un punto saldo lungo il cammino di questa serie tv, un approdo sicuro in cui rifugiarsi a discapito di tutto. Ora che le carte in tavola scottano più che mai non resta che capire quali saranno le prossime mosse, di tutti.

Peaky Blinders 6 recensioneIn questi anni abbiamo visto l’impero di Thomas Shelby crescere a dismisura, arrivando a confrontarsi anche con personaggi storici di un certo peso, realmente esistiti. Steven Knight non si è mai risparmiato da questo punto di vista, ibridando gli eventi della propria serie tv con quelli realmente accaduti nella storia umana, tirando fuori dal cappello volti più e meno noti. Con Peaky Blinders 6 tutto ciò si riconferma tornando, come leggerete tra poco nella recensione, più forte che mai. Un esempio di tutto ciò lo abbiamo con il personaggio di Oswald Mosley, fondatore, nel 1932, dell’Unione Britannica dei Fascisti. Il suo rapporto con il protagonista della serie, fuso alla realtà, ha dato modo a Knight di approfondire un periodo storico nero per l’Inghilterra stessa. Siamo nel 1933 in questa nuova stagione e gli appoggi al suddetto partito sembrano essere preponderanti. Alla base di tutto c’è una rabbia forte, accompagnata da un vento di cambiamento che parrebbe toccare tutte le sfere sociali.

Il proibizionismo è terminato, e nella criminalità le perdite economiche dal contrabbando di alcol vengono ben presto sostituite con altre tipologie di spaccio come l’oppio. In questo quadro ritroviamo una famiglia Shelby ben differente dal passato, in un periodo che parrebbe anticipare un declino fulmineo, accompagnato da una stanchezza generale fatta di nemici, incubi e deliri ad occhi aperti. Un affare fra tutti potrebbe salvare la situazione, ma c’è bisogno di un nuovo appoggio che andrà inevitabilmente a inficiare sia sugli attuali rapporti fra i personaggi che sui futuri passi in avanti. In ciò troviamo un Thomas Shelby apparentemente rotto – o comunque stanco – a causa delle sue scelte precedenti. Questo preciso momento della sua vita ci offre un quadro del tutto inedito del personaggio, riallacciandosi perfettamente alla prima stagione. Un ritorno alle origini di una storia che non ha mai dimenticato del tutto le proprie radici zingare. In questo sesto arcavo narrativo, dunque, ci si muove gradualmente verso la conclusione della serie tv, anche se il finale stesso apre a nuove domande piuttosto che concludere. Vediamo le varie storie avanzare, e mentre tutto si muove verso un’unica strada, l’autore cambia le carte in tavola ancora una volta. Amaro, ma comunque legato alla speranza menzionata all’inizi del testo, distorta fino all’ultimo istante.

Peaky Blinders 6 recensione

Una perla formale

In aggiunta a una storia che riconferma il suo valore, in questa recensione di Peaky Blinders 6 vogliamo parlarvi anche dell’attenzione all’estetica generale. Ogni episodio è valorizzato da una regia dinamica nel suo linguaggio e sempre attenta a quel dettaglio che racconta di più senza parlare. Fuso a tutto ciò una fotografia che si muove continuamente fra luci ed ombre, colori e il buio più totale sia introspettivo che esterno. L’attenzione tecnica generale valorizza incredibilmente ogni piccola cosa, tamponando alcune leggerezze generali dal punto di vista narrativo. Il ritmo generale, come sempre, è scandito da una colonna sonora graffiante ad elevarne l’epica senza mai svalutarne le problematiche morali di fondo. Ne fuoriesce una storia che sa ancora come sorprendere, pur se le domande verso il futuro restano aperte (non per la serie, giunta al termine, ma per prodotti collegati). L’autore stesso, infatti, rivelò in un’intervista che altri progetti sorgeranno all’orizzonte per i fottutissimi Peaky Blinders.

Peaky Blinders 6

8.5

Questa sesta stagione di Peaky Blinders riconferma il valore e l'attenzione di un autore che sa come trattare i propri personaggi, lungo un viaggio anche complicato nel suo insieme, ma affascinante fino alla fine. La fusione fra narrazione e storia sono un valore aggiunto in un percorso che pronto a intrattenere, criticando anche alcuni aspetti della nostra stessa storia. Il tutto con una voce formale che si fa stile e valore aggiunto per ogni singolo episodio. Marchio di fabbrica e di riconoscibilità. Una conclusione che conclude senza concludere, proiettando quanto abbiamo visto in una direzione che da sicuramente da pensare.;s

Nicholas Massa
Adora i videogiochi e il cinema fin dalla più tenera età e a volte si ritrova a rifletterci su... Forse anche troppo. La scrittura resta un'altra costante della sua vita. Ha pubblicato due romanzi (a vent'anni e venti quattro) cominciando a lavorare sul web con varie realtà editoriali (siti, blog, testate giornalistiche), relazionandosi con un mondo che non ha più abbandonato.

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