Il 22 maggio sarà disponibile un particolare titolo a tinte horror, una particolare avventura che ci vedrà impersonare… un piccolo orsacchiotto di pelouche. Certo, saremo in qualche modo speciali, ma per quale motivo? Out of Sight è sviluppato da The Gang e pubblicato da Starbreeze Entertainment, un’avventura tra stealth ed enigmi ambientali che mixa in modo interessante le telecamere in prima e seconda persona. Abbiamo avuto modo di provare in anteprima una build non definitiva del gioco, che ci ha mostrato le potenzialità del titolo circa 3 settimane prima del suo rilascio. Ecco quali sono le nostre prime impressioni sul gioco.
Piccoli incubi e batuffoli di cotone
Out of Sight vede come protagonista Sophie, una piccola bambina non vedente, che per qualche motivo a noi sconosciuto è tenuta prigioniera in una grandissima casa, costretta a stare nella sua piccola stanza da un’oscura figura femminile, che apparentemente la sta accudendo con una voce soave. Tuttavia però, noi impersoneremo anche il suo fedele orsacchiotto Teddy, che inspiegabilmente acquisterà la vista, e la piccola Sophie sarà in grado di vedere attraverso i suoi occhi. Il nostro intento sarà chiaro fin da subito: la piccola vuole andare via da questo luogo, e ora che può “vedere”, ha tutto ciò che le serve per farlo. Inizierà così il nostro vagare all’interno della gigante e labirintica magione, alla ricerca di una via di fuga che dia all’esterno.
Le cose sembrano facili all’inizio, dopo tutto Sophie può poggiare Teddy in determinati posti, e sfruttarlo per vedere l’ambiente circostante, aiutandola a scoprire passaggi od oggetti utili. Tuttavia già dopo pochi minuti la triste realtà si paleserà, e scappare si rivelerà una missione alquanto complicata. Riuscirete a portare Sophie e Teddy fuori da questa casa da incubo?
Vedere con occhi diversi
I comandi di gioco sono molto semplici: Sophie potrà muoversi in tutte le direzioni, e potrà poggiare Teddy su delle coperte rosa in modo che sia i suoi occhi in un determinato punto della stanza. Questo cambierà la visuale in seconda persona, con una telecamera semi-fissa che potremo indirizzare con gli occhi dell’orsacchiotto, cercando di seguire i movimenti di Sophie. Quando avrà le mani libere, la piccola bambina potrà anche arrampicarsi, mentre quando avrà Teddy fra le sue braccia potremo tornare a guidarla con una visuale in prima persona.
Non si tratta però solo di camminare, ma anche di nasconderci dai due terribili adulti che abitano la magione, che dopo averci scoperti ci braccano senza sosta. Il nostro compito sarà quindi nasconderci alla loro vista (da qui il nome del gioco), sfruttando passaggi segreti, mobilio e altro. Molta importanza hanno gli enigmi ambientali di ogni stanza, dove sfruttare tutto il possibile per creare un passaggio ed andare nelle stanze successive. Un consiglio… attenti a non fare rumore.
Più si prosegue però, più le nostre capacità aumenteranno, in un modo che non vi sveleremo… a quanto pare all’interno di questa casa non siamo soli, in tutti i sensi. Aumenteranno le capacità, vero, ma anche i pericoli, e le meccaniche da sfruttare.
Artisticamente parlando…
Tra i pregi più convincenti di Out of Sight, da quello che abbiamo potuto constatare finora, c’è senza dubbio il lato artistico. Questo è stato curato in tutte le sue forme, sia dal sound design e un doppiaggio originale molto convincente, fino alla costruzione degli ambienti e il level design. Pregio e punto di forza indiscusso è il lato registico, dove viene sfruttata al meglio la dualità tra Sophie e Teddy, specialmente con i punti scelti per posizionare la telecamera: molto apprezzabile come tutto ciò sia anche integrato nel gameplay e nella risoluzione degli stessi enigmi.
La tensione è sempre palpabile, così come il senso di essere costantemente in pericolo. Non abbiamo di fronte un gioco che terrorizza, o che mette paura in modo furbetto, ma di certo l’atmosfera che si crea è particolare, forse un pochino malsana: perfetta per un gioco horror che può attirare una variegata fetta di pubblico. Per alcune situazioni e dinamiche ci ha ricordato – in senso buono – il più famoso Little Nightmares (il primo), senza però risultarne una parodia o una copia. Il rischio era palpabile, ma le prime impressioni sono che sia stato scongiurato.
In definitiva le nostre prime ore con Out of Sight sono state senza dubbio piacevoli: il gioco si difende bene sia tecnicamente, sia dal punto di vista delle meccaniche offerte. Non vuole strafare, e riesce nel suo intento senza sforzi. Per dare un giudizio definitivo dovremo aspettare la build dedicata, e attendere l’uscita del gioco, ma le nostre prime impressioni sono decisamente buone.