Neva, Recensione: ciò che conta è il viaggio

Neva è un inno alla vita raccontato attraverso un viaggio affascinate, fatto di colori e sensazioni. Un'opera delicata ed elegante proposta dai creatori di Gris

Erika Pezzato
Di Erika Pezzato - Contributor Recensioni Lettura da 7 minuti
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8 Ottimo
Neva

Vita, morte, rinascita. Neva è una delicata poesia sullo scorrere tempo e le creature che lo vivono. Un’esperienza affascinate che oscilla con grazia tra la fiaba, l’epica il folklore. Lo studio creatore di Gris torna a farci sognare con Neva, una nuova avventura platform a tinte delicate, in uscita il 15 ottobre per tutte le piattaforme, che persegue la linea artistica che contraddistingue Nomada Studio pur mostrando un’identità propria e uno stile affascinante.

C’era una volta in luogo lontano

Il gioco racconta la storia di Alba, una giovane donna armata di katana, e Neva, un cucciolo di lupo fuori dal comune. A seguito di uno scontro con delle entità oscure, si trovano ad avere solo l’una per l’altra, vagando in un mondo che si sta lentamente sgretolando. Alba e Neva affronteranno un percorso di crescita ricco di pericoli che le porteranno ad attraversare i mutamenti del mondo che le circonda, scoprendo il bene e il male della natura, imparando l’essenza del far parte di essa.

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Alba e la piccola Neva

Le atmosfere fiabesche riempiono lo schermo come tanti quadri semoventi. Partendo dal capitolo Estate, ci ritroveremo a percorrere ogni interpretazione delle stagioni con palette cromatiche ben azzeccate e atmosfere evocative che sanno narrare senza usare parole.

Si passa da vere e proprie esplosioni di colore ad ambienti monocromatici in scale di grigi. La scena muta con grazia da serena e rilassante, a malinconica e desolata, fino a trovare ambientazioni tetre e a tratti inquietanti. Ogni scenario si distingue per la cura artistica, sempre incantevole ed elegante.

Impossibile non notare come il mondo di Neva vada a ricalcare in più punti il folklore orientale che ricorda opere come Mononoke Hime, con spiriti della foresta e creature animali fuori misura. Un tributo ben accetto visto il risultato finale, il quale mostra uno spettacolo da cui è difficile staccare gli occhi.

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Ogni scenario ha la sua bellezza

A incorniciare la magia di questo mondo c’è la colonna sonora che ci accompagna a ogni passo. Forse fin troppo discreta e dimenticabile in alcuni punti, ma perfettamente calzante nei punti salienti della storia, in grado di pizzicare le corde giuste nelle fasi più emozionanti.

Andare avanti

Nonostante lo stile segua la linea di Gris, Neva riesce comunque a mostrare una propria identità, non solo visivamente ma anche a livello di game design.

Il sistema di combattimento non è molto articolato, ha un sistema di combo alquanto limitato che va a evolversi leggermente con l’avanzare di capitoli, tuttavia non risulta mai noioso grazie al continuo variare della tipologia di nemici da affrontare.

Il platforming è strabiliante. Mai noioso, ben costruito, che forma strutture progettate con intelligenza. Ogni sezione è stimolante e sa dare credito al giocatore nell’individuare gli schemi esatti, quasi sempre mescolati con puzzle ambientali o sequenze di combattimento.

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Un esempio di sequenza di platforming

Il gameplay non permette margine di errore. Occorre calcolare bene tempi e distanze se non si vuole fare una brutta fine. Le boss fight sanno essere impegnative, non vanno sottovalutate, ma con un buon tempismo si possono superare anche al primo tentativo.

Esistono due livelli di difficoltà: normale, che si dimostra essere ben bilanciata tra narrazione e sfida, e modalità storia, dove non è presente il game over, adatto a chi non interessa la sfida e preferisce godersi unicamente la narrazione.

Crescere insieme

A fianco della protagonista c’è Neva, la creatura che ci seguirà per buona parte del gioco. Da semplice guida diventerà sempre più di supporto per il giocatore, portando anche a inserirla nelle combo di combattimento. Molto carino il comando di richiamo, con il tono di Alba che varia a seconda della situazione e dal suo stato emotivo.

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Ogni sfondo è unico

La presenza di Neva è determinate per il gioco, ma mai invasiva, e risulta molto bello il modo in cui si interfaccia con l’ambiente e la protagonista. Appare morbida, a tratti evanescente, segue Alba come un’ombra senziente, totalmente armonizzata con ciò che la circonda.

Il tema preponderante di questa storia è indubbiamente quello della natura, nel senso più ampio e mistico del termine. La trama non è certo tra le più originali, ma la narrazione scorre fluida e arriva al finale con un impatto che si fa sentire.

La morte è un altro tema preponderante nella storia, ma è molto affascinante il modo in cui viene affrontato. Notiamo come ogni creatura che muore viene ricoperta di fiori, ma la stasi della morte dia comunque nuova vita. In effetti le creature che si vanno a combattere sembrano vadano a rappresentare la non-vita, la distruzione fine a sé stessa.

La morte non ha niente a che fare con il male, non è altro che una parte del ciclo naturale delle cose. Questa storia ci insegna come vivere sia solo un passaggio e che morire fa parte dell’esistenza di ogni essere vivente.

Alba viaggia al fianco di Neva senza sosta, non sembrano avere una vera e propria destinazione, non fanno altro che andare avanti affrontando le difficoltà che si presentano sul loro cammino, cercando di rimettere insieme un mondo che sta andando in pezzi, letteralmente. Solo una volta arrivate alla primavera, dopo aver affrontato le difficoltà dell’inverno e il cerchio si va a chiudere, si comprende quanto nella vita non sia importante l’arrivo ma il viaggio.

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Le protagoniste del gioco

Un viaggio che ci insegna che non siamo isole e non siamo staccati dal mondo. Facciamo tutti parte di un grande tutto che nel più grande caos si va a incastrare perfettamente, un mistero meraviglioso che in qualche modo ci coinvolge ci lega e ci salva.

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Neva
Ottimo 8
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