Il protagonista di questa nuova recensione è Nerf Legends e, come potete bene intuire, è un titolo dedicato alle famose armi giocattolo Hasbro. L’ambientazione fantascientifica realizzata da GameMill Entertainment pone al centro dell’attenzione l’uso di queste armi che, questa volta, saranno caricate energicamente e non con i dardi che moltissimi appassionati si divertono a collezionare.
Gli sviluppatori hanno descritto questo titolo come uno “sparatutto per famiglie” che si andrà a contrapporre a titoli che sono decisamente più realistici e – di conseguenza – più violenti, come Battlefield 2042, Call of Duty: Vanguard e Halo Infinite. Inoltre, è presente una campagna dove dovrete dare il meglio di voi con enigmi ambientali, e nel frattempo dimostrare di essere i migliori nell’utilizzo delle Nerf. Ma non preoccupatevi, se preferite il PvP sappiate che potrete divertirvi anche in multiplayer fino a un massimo 8 giocatori. Ma è giunto il momento di prendere in mano le proprie armi e tuffarsi nel mondo di Nerf Legends, titolo disponibile per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC e console di nona generazione PlayStation 5, Xbox Series X e Series S.
Bersaglio mancato
Il gioco non riesce a colpire nel segno per quanto riguarda il gameplay. Nonostante le protagoniste siano davvero un sogno da usare – almeno concettualmente – all’atto pratico le cose non sembrano andare per il verso giusto. La campagna, che ci metterà nei panni di contendenti al “trono” di miglior utilizzatore di Nerf, è costellata di ben 19 mappe a tema fantascientifico, con tanto di enigmi ambientali e boss da sconfiggere.
Già qui arrivano le prime cose che non convincono: i movimenti della telecamera, e di conseguenza quelli della mira dell’FPS, sono davvero strani. La sensazione che dà pad alla mano è quella di un movimento saponoso ma con la sensibilità al minimo. In altre parole, si muove lentamente e scivolando male. Un’altra cosa che non riesce a convincere è il rinculo dell’arma, che sembra esserci solo per flavour e non per dare uno “svantaggio” al giocatore. Certo, usare la mitraglietta farà salire sempre di più la telecamera, come siamo ben abituati, ma non abbastanza da farlo sembrare un vero e proprio “malus” per il giocatore.
Per quanto riguarda le armi a colpo singolo per esempio, il rinculo è ininfluente, dato che è la mira si sposta di così poco che è possibile sparare più colpi e centrare il bersaglio. L’unica arma che sembra avere un rinculo esagerato è il fucile a pompa, che vede la mira schizzare in alto una volta che si preme il grilletto. La cosa sarebbe ottima, se non fosse per il movimento lentissimo della telecamera per riportarla giù. Anche le impostazioni sono minime, quindi non è possibile giocare tantissimo con l’accelerazione delle levette e trovare un giusto compromesso.
Questo si riflette sul multiplayer, che prende a piè pari la formula dell’arena shooter e la ripropone in salsa Nerf. Le modalità principali sono i deathmatch 4 contro 4 e le partite free-for-all che coinvolgono 8 giocatori uno contro l’altro. I tempi di attesa per il matchmaking non sono particolarmente lunghi, aiutati dalla presenza del crossplay tra le varie piattaforme, che permettono alle lobby di riempirsi più facilmente.
Qualcosa che invece diverte di Nerf Legends è la quantità di potenziamenti che è possibile acquistare per le proprie armi: avrete una collezione di dardi che hanno una serie di effetti diversi. Per esempio, esistono dei proiettili che attaccano i nemici tra di loro, oppure possono rallentare gli avversari. Inoltre, le Nerf utilizzabili sono ben 15, prese dalle categorie Elite, Mega e Ultra, realmente esistenti. Ognuna di queste può anche essere personalizzata con alcune abilità e skin che vengono sbloccate man mano che si sale di livello. Insomma, da questo punto di vista Nerf Legends è davvero incredibile.
Uno sparatutto per famiglie anche dal punto di vista estetico
Come abbiamo detto all’inizio di questa recensione, gli sviluppatori di Nerf Legends hanno voluto realizzare uno sparatutto per famiglie. E dal punto di vista estetico e grafico ci sono riusciti, sì, perché usando lo stile cartoon sono andati sul sicuro e hanno rimosso ogni singolo momento di violenza. Anche perché la maggior parte dei nemici che si faranno fuori durante la campagna sono robot, quindi non c’è nessun tipo di problema sotto questo punto di vista. Ovviamente nel multiplayer non è così, ma dato che non si vedono sangue o fattori richiamanti morte o dolore, risulta davvero gradevole da giocare anche con bambini relativamente piccoli.
Le ambientazioni sono davvero piene di colori e luci, nonostante il level design sia davvero semplice. Il team ha realizzato un mondo decisamente “realistico” per essere fantascientifico. Gli effetti dei vari dardi sono davvero belli da vedere e sono proprio quelli a far venire voglia di sparare: ogni volta che si spara un proiettile diverso apparirà a schermo il bossolo elettrificato con colori super accesi, ma che non danno fastidio alla vista. Anche se è sempre meglio controllare la fotosensibilità, onde evitare problemi durante le fasi di gioco e questo a prescindere dal gioco che state per avviare.
Per quanto riguarda la colonna sonora di Nerf Legends, quest’ultima è abbastanza semplice, niente che rimarrà nella storia del medium, ma che funziona e riesce a immergere nella situazione in cui vi ritroverete. Lo stesso vale per gli effetti sonori, a parte quelli dei colpi, che rimane – insieme agli effetti visivi – forse uno degli aspetti meglio realizzati da GameMill.
In conclusione, purtroppo questo titolo ha un enorme problema di gameplay che distrugge l’esperienza di gioco, soprattutto se si è già navigati nel genere. Eppure, può essere l’ottimo inizio per i giovani che vogliono solamente sparare con le Nerf che già posseggono o che vorrebbero avere a casa propria. Nonostante un bel mondo di gioco, forse gli sviluppatori hanno voluto puntare troppo sulla semplicità, anche per quanto riguarda i pochi enigmi ambientali presenti. Insomma, se avete un fratellino o una sorellina non giocatore, allora potrebbe essere un primo approccio agli sparatutto in prima persona. Ma per chi ha già qualche annetto sulle spalle, soprattutto videoludicamente parlando, probabilmente non si rivelerà appetibile.