Il concetto di crossover, si sa, è qualcosa che riesce a catturare facilmente le attenzioni degli appassionati della cultura pop. L’unione di due o più universi narrativi apparentemente separati passa in continuazione nella testa di qualsiasi utente, e questo vale anche per il settore videoludico. Non è un caso che Idea Factory e Marvelous abbiano unite le forze per lanciare nei negozi l’opera analizzata in questa recensione, quel Neptunia X Senran Kagura: Ninja Wars che tenta di unire due universi così diversi ma quasi destinati a incontrarsi.
Nella terra dei ninja
All’interno del mercato videoludico, normalmente esistano due generei di clichè narrativi per unire franchise separati gli uni dagli altri: l’utilizzo di un qualche genere di portale dimensionale o la rappresentazione di un mondo alternativo abitato dai personaggi delle saghe rappresentate. Per questo progetto gli sviluppatori di Compile Heart, Tamsoft e Acquire hanno deciso di puntare per la seconda soluzione, presentando ai giocatori quelle ragazze che vestono e si compartano come al loro solito, ma che, in realtà presentano un background e un’ambientazione a loro originalmente estranei.
La storia racconta che, nel mezzo di una guerra compiuta a Gamninjustri tra due delle più grandi nazioni, un misterioso esercito di ninja meccanici invade l’intero territorio attaccando senza pietà gli innocenti. Un imprevisto che permette un’alleanza delle diverse nazioni, unite finalmente per sconfiggere salvare il mondo dall’esercito di Yoh Gamer, ma anche per dimostrare qual è il ninja che utilizza le tecniche migliori.
La narrativa, come può sembrare evidente, vuole essere semplicemente un pretesto per far entrare il giocatore all’interno di un’assurda premessa. Con questo non significa che la storia sia messa in secondo piano, infatti i dialoghi sono estremamente frequenti da essere parte fondamentale dell’intera esperienza ludica. I filmati, realizzati in puro stile visual novel, presentano il susseguirsi degli eventi senza mai prendersi troppo sul serio, puntando interamente sull’interazione dei personaggi piuttosto che nella complessità degli eventi mostrati. Una soluzione che mal si adatta ai novizi dei due franchise, magari attirati dal non essere collegato con i precedenti, che rischiano di rimanere alienati dalla messa in campo generale.
Neptnuia X Senran Kagura: Ninja Wars dà per scontato che, chi si approccia al titolo, conosce entrambe le serie catapultando immediatamente l’utente senza una reale presentazione dei diversi personaggi. Rimangono comunque apprezzabile le caratteristiche incluse all’interno dei filmati: la possibilità di modificare la velocità delle parole, togliere o meno la tabella di testo, il doppiaggio quasi sempre presente o il modo di riportare indietro la discussione. Tutti elementi che sono attualmente considerati banali in una certa tipologia di prodotti, anche se vederli implementati non può che far piacere oltre che aiutare la personalizzazione dell’intera esperienza.
Unione mal calibrata
Una delle maggiori difficoltà nel realizzare un crossover è quella di equilibrare correttamente i diversi franchise rappresentati. Purtroppo, in questa recensione di Neptunia X Senran Kagura: Ninja Wars abbiamo constato che questo ricercato equilibrio non è presente. L’opera diretta da Shigeki Muramtsu si dimostra più un capitolo di Hyperdimension Neptunia con al suo interno i personaggi di Senran Kagura come guest stars. Piuttosto che una reale unione dei punti di forza delle due serie, il gioco preferisce inserire le varie ragazze all’interno di un gameplay preso dalle molteplici avventure di Neptunia e le sue amiche. Nello specifico il gioco è un hack’n slash in cui l’utente deve raggiungere un predeterminato obbiettivo sconfiggendo, nel mentre, qualsiasi creatura si presenti nel proprio cammino.
Queste ultime si presentano come nemici dal design più disparato, ma che sono accumunati da una lenta reattività verso le azioni delle protagoniste. Infatti, gli avversari non solo presentano pattern di attacco prevedibili, ma spesso è possibile eliminarli senza che l’IA trovi realmente il tempo di reagire. Bisogna perfino considerare come ogni personaggio giocabile del roster sia estremamente potente, grazie anche a un moveset semplice da apprendere e un numero basso di combo e combinazione di tasti. Tutte caratteristiche che rischiano di rendere ben presto ripetitiva e prevedibile ogni sezione di gameplay, alimentate perfino dalla poca varietà di nemici che ben presto continuaneranno a ripersi, tanto da mostrarsi in versioni con differenti colori solamente con lo scopo di simularne una massiccia presenza.
Fortunatamente sono presenti delle battaglie con i boss, che offrono una ventata d’aria fresca agli scontri, per quanto presentino le solite problematiche di design dei semplici nemici. La stessa scelta della difficoltà non aiuta il possibile lato della rigiocabilità, alimentando esclusivamente una sensazione di noia dovuto all’esclusivo aumento delle statistiche dei nemici. Non vogliamo sembrare esclusivamente negativi, di fatto apprezziamo come i livelli funzionano molto bene in brevi sezioni di gioco, adattandosi perfettamente ad un’esperienza su Nintendo Switch. L’esplorazione dei dungeon rimane comunque estremamente limitata, con una completa assenza di qualsiasi interazione con l’ambiente e la sola presenza di collezionabili corrispondenti a degli scrigni.
Il gameplay però non vuole comunque fermarsi, perché gli sviluppatori hanno inserito degli elementi RPG. Oltre ad aumentare il livello delle proprie ninja in maniera congiunta, così da eliminare ogni genere di grinding, è possibile potenziare le loro caratteristiche con delle speciali gemme che ne aumentano delle caratteristiche. Queste possono essere acquistate all’interno del negozio, attraverso la valuta del gioco, accessibile in qualsiasi momento prima di accedere a qualsiasi genere di missione. Non è possibile ottenere tutto sin da subito, visto che il negozio viene rifornito ogni volta che una missione principale è completata, oltre al fatto che l’aumento degli slot per le gemme aumenta in base al livello raggiunto da ogni ragazza.
L’intera struttura ideata dagli sviluppatori funziona molto bene, per quanto quasi inutile per gran parte dell’avventura. Infatti, i miglioramenti all’interno dei livelli non sono molto evidenti ed è possibile raggiungere i titoli di coda senza grande difficoltà. Il negozio propone perfino l’acquisto di oggetti di vario genere e armi secondarie come, per esempio, gli shuriken. Insomma, il denaro è sicuramente un elemento importante nell’ecosistema di gioco e, per ottenerlo, il giocatore deve completare non solo le missioni primarie, ma anche le secondarie. Queste ultime richiedono degli obbiettivi leggermente diversi da quelle della storia, come sconfiggere una serie specifica di nemici o attivare degli interruttori. Una trovata simpatica che, però, aumenta la sensazione di ripetitività alimentata dal continuo riciclo delle mappe dei livelli principali.
In un hack’n slash del genere, infatti, il giocatore deve essere invogliato a provare combo di vario genere ed osservare i singoli movimenti dei personaggi, un’attrattiva che in Neptunia X Senran Kagura: Ninja Wars svanisce molto presto. Un difetto che non deriva dalle ottime e variegate animazioni delle tecniche di ogni singola ragazza, quanto dalla combinazione di tasti quasi inesistente e dal metodo di gioco praticamente identico per qualsiasi personaggio giocabile. Le ultime sezioni di gioco che mancano da analizzare sono la meditazione e il NinChat. Il primo permette di partecipare a un mini-gioco che offre un potere speciale a una ragazza a scelta, che ricorda alcuni di quelli presenti nei giochi di Senran Kagura seppur con un fan-service maggiormente contenuto, mentre il secondo permette di assistere a dei dialoghi speciali non legati alla storia principale. Entrambi danno un attimo di respiro al giocatore, per quanto di base molto superficiali e veloci.
Non al passo con i tempi
In questa recensione abbiamo analizzato Neptunia X Senran Kagura: Ninja Wars nel suo insieme, ma bisogna ancora vedere l’aspetto artistico e tecnico. Nel primo lato è possibile assistere a un prodotto che rispecchia le visioni stilistiche di entrambi i franchise rappresentati, anche al costo di far sembrare Asuka e le sue amiche fuori luogo rispetto ai personaggi di Neptunia e, perfino, quelli originali di questo cross-over.
Gli artwork rimangono comunque di alta qualità, ed è sempre una gioia vederli sia nei menù di gioco che all’interno della storia. Nel lato tecnico, invece, Neptunia X Senran Kagura: Ninja Wars non pare assolutamente appartenere a questa o perfino alla precedente generazione con ambienti spogli dalle texture poco dettagliate, evidenti muri invisibili, distruttibilità dell’ambiente inesistente, colpi che sembrano non infliggere alcun danno, e in generale una cura nei dettagli praticamente inesistente (cosa di cui abbiamo dovuto tener conto in recensione). Inoltre, il gioco gira senza intoppi sia nella modalità casalinga che portatile di Nintendo Switch, ma con alcuni cali di frame rate nelle situazioni più concitate.
Per concludere, informiamo che il gioco è tradotto unicamente in lingua inglese con un doppiaggio in giapponese, seppur il linguaggio rimanga sempre molto semplice e facilmente comprensibile.