Videocittà: un’esplosione di luci al Gazometro di Roma

Il primo weekend di luglio è arrivato il Festival del digitale e della musica in una delle aree industriali più grandi di Europa.

Laura Traina
Di
Laura Traina
Contributor
Appassionata di cinema, laureata in DAMS e attrice di professione. Respiro di creatività e scrittura.
- Contributor
GL Originals
Lettura da 4 minuti

Dal 3 al 6 luglio si è tenuta l’ottava edizione di Videocittà, il festival dedicato alla visione e alla cultura digitale che negli ultimi anni sta spopolando sempre di più a Roma. Un vero e proprio villaggio di contenuti audiovisivi ed esperienze immersive, per scoprire le innovazioni nel campo della comunicazione, che quest’anno si è concentrato molto sull’Intelligenza Artificiale. Anche la musica non manca, anzi ne è protagonista, unendosi ai quattro giorni di talk e videoarte; un Festival ideato da Francesco Rutelli, con la direzione creativa di Francesco Dobrovich.

Ci troviamo al Gazometro, l’ex gasometro più storico di Roma, nel quartiere di Ostiense. Ci basta superare i cancelli per ritrovarci immersi in una dimensione parallela. Ogni edificio della centrale è stato adibito a luogo di mostra ed esibizione e un palco spaziale si staglia nella distesa aperta, tra residui di edifici abbandonati, dando al festival un tocco street-underground.

Il Gazometro ospita l’installazione più attesa da tutti, che ogni edizione tratta temi diversi. Quest’anno è stata SOLAR, una riproduzione site-specific del sole di notte realizzata dall’artista romano Davide Quayola; con ENI, curata da Videocittà in collaborazione con The Bentway Toronto e la produzione esecutiva di Eventi Italiani. L’installazione evoca l’atmosfera dei raggi solari al crepuscolo. Un’esperienza molto accattivante che abbiamo potuto goderci sdraiati all’interno del Gazometro guardando verso il cielo stellato. Raggi di luce che si intrecciano nella struttura metallica in maniera geometrica, comandati da un braccio robotico che ne detta il movimento. Tra albe e tramonti, la musica accompagna il tutto, offrendo allo spettatore un’emozione unica.

Videocitta 2025

Sul palco si sono alternati artisti come Quayola, Caribou, Dardust, Victoria dei Maneskin, Lawrence Lek, Electro Organic Orchestra, Luca Ravenna, Caterina Guzzanti e tanti altri, mescolando generi diversi che partono dall’elettronica e rendendo il pubblico parte di talk interessanti. Il Festival, in partnership con Rai Cinema, ha dato la possibilità di vivere delle vere e proprie esperienze in Virtual Reality, curate da Anna Lea Antolini, offrendo più di 100 visori al pubblico nelle postazioni dedicate. Una di questa si trovava a fianco della meravigliosa esposizione di Agorà Expo, dove Numero Cromatico presenta “The future is here, somewhere“, una scritta a LED di grandi dimensioni che evoca subito sensazioni futuristiche di speranza.

Videocitta 2025

Anche le università che si occupano dei nuovi Media hanno fatto la loro parte, dallo IED alla NABA, e non si può non citare Heliopolis, una video mapping experience che combina digital, art, retrogaming e la possibilità di far giocare il pubblico. Un vero e proprio videogioco proiettato sulla parete di un edificio, realizzato dagli studenti di CG Animation dello IED e Lorenzo Raffi. Non sono poi mancate aree food, drink e relax, accompagnate dalla vendita di gadget e prodotti brandizzati del festival.

In un tripudio di Arte e Musica, si è chiusa l’ultima edizione di Videocittà, lasciandoci ancora una volta a bocca aperta e in attesa fremente del prossimo anno.

Condividi l'articolo
Contributor
Segui:
Appassionata di cinema, laureata in DAMS e attrice di professione. Respiro di creatività e scrittura.