Il già vasto mondo di Monster Hunter si arricchisce di ulteriori contenuti grazie alla trasposizione cinematografica a cura di Paul William Scott Anderson, noto regista e sceneggiatore di diversi adattamenti quali Resident Evil, Mortal Kombat e I Tre Moschettieri in chiave steampunk. Milla Jovovich torna nei panni di una donna dura, forte e determinata: il suo ruolo è quello del capo di un manipolo di militari alla ricerca di un’altra squadra dispersa nel deserto. Ranger, uomini e donne capaci di atti straordinari. Il pensiero che ci attanagliava prima di arrivare al cinema (dopo quasi due anni di assenza, tornare in sala è stata una vera goduria!) è quello che fa sempre capolino prima di assistere alla trasposizione di una serie videoludica particolarmente famosa e apprezzata: sarà fedele a ciò che abbiamo imparato ad amare? Fermo restando che il media non tange l’altro – ovvero che il vostro gioco preferito resterà tale anche se la pellicola ad esso legato non dovesse avere nulla a che fare con l’opera di riferimento -, siamo partiti per la “caccia” e, come leggerete in questa nostra recensione di Monster Hunter, ne siamo tornati vittoriosi.
Mostri, cacciatori e soldati
Nel cuore del deserto, un team di ranger ben addestrati è sparito nel nulla: starà alla squadra di Natalie Artemis (Milla Jovovich) cercarne le tracce e capire cosa sia successo loro. Dash (Megan Good), Marshall (Diego Boneta), Link (T.I.) e Steeler (Josh Helman) sono i sottoposti del ranger Artemis, pronti a combattere per riportare a casa la squadra dispersa. Nel deserto però, si sa, il tempo è molto volubile. All’orizzonte ecco stagliarsi infatti una tempesta nera e cupa come non mai; il gruppo fugge a bordo di una dunebuggy da combattimento e di un Humvee corazzato, finendo però con l’incappare malauguratamente in quello che sembra essere un vero e proprio portale per un altra dimensione. I nostri protagonisti si ritrovano così in un altro deserto, simile a quello dove si trovavano prima ma caratterizzato da qualche curiosa diversità; la sabbia è in qualche modo diversa, più sottile, e delle montagne si stagliano all’orizzonte nonostante la mappa di Artemis non ne faccia alcuna menzione. I nostri soldati camminano per qualche minuto in cerca di risposte ed ecco che trovano la squadra precedente, fatta letteralmente a pezzi. Neanche il tempo di metabolizzare quanto appena visto che ecco spuntare dal nulla una pericolosa creatura, un essere animalesco simile a un grado e che punta dritto verso i nostri spaesati eroi: un Diablos. Senza svelarvi altro circa la trama, così da lasciarvi il gusto di scoprirla, vi possiamo dire che non è poi molto dissimile da un qualsiasi gioco di Monster Hunter: poche chiacchiere e tantissima azione!
Che la caccia abbia inizio
Raccontare Monster Hunter in questa recensione come opera cinematografica piuttosto che come videogioco non è facilissimo: un grosso plauso va fatto al team del regista Anderson che senza dubbio è riuscito a farci immergere appieno in questo universo, andando a toccare i punti giusti che un fan del titolo riconoscerà senza particolari difficoltà (vedasi ad esempio la scena del Palico che cucina a dovere una ricca cena) e che al contempo introduce perfettamente lo spettatore ignaro di tali fatti. Milla Jovovich sembra immune al passare del tempo: l’attrice è indistruttibile, sembra uscita ieri dall’adolescenza e nulla può scoraggiarla, nonostante le infinite botte che prende mentre combatte mostri e umani. Nei panni di un inflessibile Admiral, Ron Perlman è giustissimo: duro come la roccia questo cacciatore veterano ci racconterà cose importantissime circa il mondo che abbiamo di fronte (che non vi sveliamo per non rovinarvi la sorpresa) ma sarà anche un baluardo in battaglia al quale appoggiarsi nei momenti di difficoltà. Co-protagonista della pellicola, Tony Jaa nei panni di Hunter è davvero interessante anche se forse avrebbero potuto evitare di farlo combattere quasi per forza in certi frangenti: intendiamoci, l’artista marziale è una goduria per gli occhi da vedere in azione ma ai fini della trama, forse si sarebbe potuto fare di meglio.
Monster Hunter punta a essere nulla più di ciò che effettivamente è: un film d’azione ambientato in un mondo di fantasia, peculiare per le sue caratteristiche e senza voli pindarici circa astruse morali. Nella pellicola c’è ben poco spazio per dialoghi profondi e smielati (ottimo, a nostro modo di vedere) e nei ben centoquattro minuti che passerete sulla vostra comoda poltrona, intenti a osservare su schermo un continuo susseguirsi d’eventi senza alcuna pausa: azione su azione immersiva, adrenalina pura ed effetti speciali che lo sono per davvero, il tutto unito a un’effettistica audio di prim’ordine, al punto che spesso e volentieri il sedile della sala tremerà tanto saranno forti i colpi dei bassi. Come avrete capito da questa nostra recensione di Monster Hunter, difetti eclatanti non ve ne sono, eccetto forse un piccolo buco di trama non meglio precisato, ovvero il nascere del rapporto di amicizia tra Artemis ed Hunter che poteva indubbiamente svolgersi in maniera diversa date le premesse della situazione… ma a parte questo, il film funziona benissimo e onestamente non vediamo l’ora di scoprirne il seguito.