Nelle precedenti settimane si è spesso parlato del debutto contemporaneo dei tre sparatutto Battlefield 1, Call of Duty Infinite Warfare e Titanfall 2, con quest’ultimo uscito con le ossa rotte nello scontro a tre per via delle deludenti vendite ottenute sul mercato. A parlare di questa “battaglia” tra i tre sparatutto in soggettiva e del sorprendente flop di vendite del titolo di Respawn Entertainment ci ha pensato Michael Pachter nel corso dell’ultima puntata del suo show “Pachter Factor”.
Il celebre analista di Wedbush Securities sostiene che Titanfall 2 abbia pagato a caro prezzo l’uscita ravvicinata di Battlefield 1 e di Call of Duty Infinite Warfare:
“Ricordo molto bene quando venne annunciato l’uscita ravvicinata di Battlefield 1 e Titanfall 2 e pensai che fossero davvero matti, specialmente in relazione all’uscita di Call of Duty Infinite Warfare dato che il pubblico dei tre sparatutto è alquanto simile. La gente gioca sia a Call of Duty che a Battlefield, due sparatutto ambientati in uno scenario moderno. Quest’anno Battlefield è tornato indietro, nella Prima Guerra Mondiale, e si è rivelata una scelta intelligente sebbene fui particolarmente scettico in precedenza; Call of Duty invece si è catapultato nel futuro, una decisione stupida ma quantomeno tenendosi a distanza dall’altro. Diciamo che aveva un certo senso proporli in date ravvicinate, ma poi Titanfall 2 si è insediato nel mezzo. Non capisco perché Electronic Arts abbia pensato a questo, in parte presumo perché voleva vendere 10 milioni di unità o ancora di più. Penso che Titanfall 2 sarebbe dovuto uscire lontano dal periodo natalizio”.
Siete d’accordo con le dichiarazioni rilasciate da Michael Pachter? Quale dei tre sparatutto preferite in assoluto?